OSSERVAZIONI DI UN ASSOCIATO – DUECENTOVENTINOVE
Sono Enrico Antonelli e sono stato chiamato a Cremona a dicembre 2013 dall’allora Presidente Piva, d’intesa con il Consigliere Folli, per riorganizzare le tre Società del Gruppo Editoriale e introdurre nuove procedure di spesa con la benedizione del Presidente di Confagricoltura Guidi; Piva e Folli avevano apprezzato il mio lavoro di tanti anni come Direttore di Unalat e di OC LatteItalia. Gli stessi mi avevano assicurato che avrei trovato Società ben organizzate e finanziariamente solide. Da un primo esame dei Bilanci le cose non stavano affatto così: indebitamento con le Banche molto elevato, immobili ipotecati, disponibilità finanziarie ridotte al lumicino. Ancora pochi mesi e si sarebbe rischiato il fallimento.————————-E’ l’inizio, i lettori più attenti ricorderanno, della lettera aperta di Antonelli al presidente della Libera damigel Filippini, perché la discuta coi consiglieri e la renda nota al collegio sindacale. A renderla pubblica ci ho pensato soprattutto io, con un senso di colpa, sono un commentatore, non uno che spasima per lo scoop, è vero, ma far la figura del ripetente non mi piace, da che Enrico Antonelli ha scritto in modo diverso fatti già noti dal settembre 2014, a seguito della famosa relazione Begatti, che una Procura più attenta avrebbe dovuto ben soppesare, per tutti gli elementi che contiene! E, anche se gira in forma anonima, nemmeno io con tutti gli informatori che quasi ogni giorno mi raggiungono so l’autore, la famosa lettera dei dieci punti, anch’essa dovrebbe essere nota alla Procura, ma sarà troppo occupata col calcio scommesse, anticipa qualcosa della lettera di Antonelli sull’allegra amministrazione del patrimonio della Libera, cioè dei 2400 soci, in maggioranza agricoltori veri.
Bene. Riassumo. La relazione Begatti, due punti su tutti: immobili ipotecati ben oltre il valore quindi bilanci da “correggere”; spese oltre il ragionevole di mercato per carta e inchiostri: milioni, non noccioline; non potendo colpire l’autore, è finita nell’archivio degli atti perduti. La lettera anonima dei dieci punti è stata trattata dal damigello come l’Aids: se la conosci la eviti! Quindi nessuna risposta ai consiglieri che l’avevano, con modi molli, è vero, pur chiesta, anzi: invito a sostenere i “danneggiati”; il collegio sindacale non s’è mosso, ne spiegherà le ragioni alla Procura quando si deciderà essa a “muoversi”. La situazione descritta puntualmente sopra non ha subito modifiche, se non in peggio, si accettano scommesse: che contributo straordinario chiederà la Libera ai soci, oppure, in assenza: quanto campa? Invece una linea di pensiero (!!) comincia ad affiorare ai piani altissimi e grossissimi della Libera: Enrico Antonelli ha scritto dati falsi, perché ci danno fastidio!
Il vero e il falso sono forme di esistenza intellettuale, scherzava ma non troppo Oscar Wilde e, anche se temo Pivantonio e cortigiani credano Wilde sia uno degli ultimi acquisti dell’Inter, stanno applicando perfettamente il suo aforisma.
Libera. Il commissario Boselli. A che partito s’è iscritto? Quello della poltrona, il damigello deve continuare a far danni alla Provincia fin che c’è, don Ernesto celestino Folli deve restare in Fiera quale ex presidente del Consorzio Agrario, l’attuale presidente, capitan Voltini, non ha tempo perché troppo impegnato a rimediare i danni, o a quello della buona amministrazione nell’interesse dei soci agricoltori veri? Spero che quanto sta succedendo al presidente Guidimario per la Cassa di risparmio di Ferrara gli sia di buona guida….
Ceriana 26 07 2015 www.flaminiocozzaglio.info