Lug 28 2015

l’informazione sotto il solleone 29 07 2015

Published by at 10:04 pm under costume,cronaca nazionale

L’INFORMAZIONE SOTTO IL SOLLEONE
Caro Flaminio,
non è mai stato facile scrivere ed informare tra metà luglio e metà agosto. Quando cioè impera il solleone e la calura estiva alza il prezzo della fatica. Epperò quest’anno mi sa che si stia passando il segno. No, non entro nelle vicende cremonesi perché si commentano da sole. Leggo sul tuo blog cose turche, sento persino un lontano tintinnar di manette, ma resto quassù in montagna e mi godo lo spettacolo del nuovo zoo grigiorosso. Memore di quanto diceva mia nonno: prima o poi tutti i nodi vengono al pettine.
Ma già che ci sono, fammi fare due o tre riflessioni svelte-svelte su quel che sta accadendo nel Belpaese a guida rosè.
1. Caso Crocetta – I due giornalisti dell’Espresso che hanno scritto sulla presunta intercettazione tra il governatore Rosario Crocetta ed il medico Matteo Tutino sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Palermo. Sono accusati di aver pubblicato false notizie ed aver calunniato. Non avendo il nastro sottomano in cui si minacciava la figlia di Borsellino – ovvero la prova del loro articolo aggrappato ad una frase choc del medico (“Va fermata, fatta fuori. Come suo padre”) i cronisti rischiano grosso. Cosa succederà? Niente. Un po’ di polverone iniziale, l’Ordine convocherà i due giornalisti, il Soccorso Rosso si mobiliterà. Faccio un pronostico: finirà con un pareggio.
2. Caso Sallusti – Ricordi? Sono cose ormai di tre anni fa. Sallusti, direttore de Il Giornale (centro-destra) era stato messo agli arresti domiciliari per un articolo scritto da un altro (peraltro parlamentare). Sallusti è stato addirittura arrestato in redazione, in diretta tv. Non era mai accaduto prima. Sallusti, come scrisse allora Giuliano Ferrara, sembrò “un campione di coraggio davanti alla boria delle toghe”. L’Ordine lo ha poi sospeso per tre mesi, se non ricordo male. Lui commentò: “E’ una sanzione politica”. Dimenticavo: la faccenda di diffamazione di Sallusti risaliva al febbraio 2007, lo hanno arrestato nel dicembre 2012. Oggi il direttore è regolarmente al suo posto, quando non è in ufficio è con la Santanchè, e tutto fila come prima. Pensierino conclusivo: non credo che i giornalisti dell’Espresso saranno mai arrestati in diretta tv.
3. Il muto di Palermo –Tra le tante chicche di questo solleone, tra le tante balle di Matteo, mi ha molto colpito giorni fa il fango che hanno buttato addosso a Crocetta perché è stato zitto quando parlava il suo medico. Credo che sia la prima volta al mondo che un uomo viene lordato perché è stato zitto e non perché ha parlato. Adesso mi informo meglio: domani a Siusi mi incontro con un vecchio collega di Berlino e gli chiederò se dalle sue parti una cosa del genere si è mai vista. Per carità, io non voglio difendere Crocetta, ma mi dà fastidio che venga bastonato un uomo perché è incline al mutismo.
4. Zio Eu-genio – Eugenio Scalfari, fondatore dell’Espresso – dunque zio cartaceo dell’attuale direttore Luigi Vicinanza – avrebbe dovuto scendere in campo per difendere il nipotino. Non lo ha ancora fatto. Forse perché sa come vanno queste cose: ai signorini pagati da De Benedetti non accadrà nulla di grave. Eugenio, l’uomo che di sé ha un’immagine sontuosa, può starsene in poltrona. Magari abbandonandosi al ricordo delle sue imprese (Cicerone le chiamava “memoria rerum gestarum”). Eu-genio nel 1942 era fascista, nel ‘43 antifascista, nel ‘45 azionista, nel ‘46 ha votato monarchia, nel 1952 era liberale, due anni dopo radicale, nel 1963 socialista, nel 1976 filo-comunista, dal 1983 al 1989 è stato demitiano. E mi fermo qui. Ora Eu-genio mi pare abbia il dito in aria e spii il vento. Appena il solleone cala, tutti rientrano da Capalbio. E ne sentiremo delle belle.
ENRICO PIRONDINI

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