Mag 27 2015

j’accuse-quattrocentonovantadue 27 05 2015

Published by at 11:30 am under cronaca cremonese,Giudici

J’ACCUSE – QUATTROCENTONOVANTADUE
E’ vero che anche oggi discutono l’avvocato Marco Giusto e il dottor Massimiliano Capra, consulente, entrambi della difesa di Maurizio Iori, è anche vero però che le loro conclusioni non saranno smentite dai consulenti dell’Accusa e della Parte civile, e non sono conclusioni da nulla. Sulle 4 bombolette Capra dice cose tanto ovvie da stupirci debbano essere ripetute in un’Aula di Corte d’Assise, sulle bottiglie altrettanto, e infine la pastiglia è sempre quella trovata accanto a Livia, messa lì per “finta” da Iori, secondo entrambe le Corti. Come i giorni scorsi, tutte le prove scientifiche “assolvono” Iori, ma la sentenza la possono scrivere anche giudici che delle prove scientifiche si servono, e poi le leggono a modo loro, in linguaggio processuale: le travisano!
Giusto – Ed immaginavo. Un’altra domanda, circa l’esperimento delle bombolette di cui ci ha riferito il suo collega, qual è la sua valutazione circa l’attendibilità di questo
esperimento, visto che prima stava cercando di commentare ma non ne ha avuto l’opportunità?
Capra M. – È un esperimento che io ho avuto modo di valutare e di vedere i risultati conclusivi, ci sono troppe variabili, c’è, è un esempio fatto così su un certo numero
di bombolette, toccate non si sa da quante persone, non si sa per quanto tempo ed immediatamente processate. Sono delle cose che non possono essere comparate con il caso di specie, di cui non sappiamo niente, non sappiamo quanto uno le ha toccate, quanto uno non le ha toccate, se le ha toccate – come avevamo detto prima – dal castelletto superiore, piuttosto che dalla parte sotto. Se sono state spostate sempre correttamente dalla parte superiore o se quando erano bagnate sono state prese con le mani e spostati, eravamo nei primi attimi concitati si sta cercando di vedere se si
potevano salvare delle vite, non è che uno poteva stare troppo, troppo attento. Ci sono troppe variabili, per cui se riusciamo ad eliminare queste variabili, se abbiamo dei dati certi allora si può cercare di fare un esperimento che sia aderente. Nel momento
in cui queste variabili rimangono non si fa un esperimento aderente, si fa un esperimento partendo da alcuni presupposti che a mio avviso non sono coerenti, ecco.
Giusto – Volevo passare adesso a degli aspetti più inerenti alla sua relazione, perché queste premesse mi sembravano veramente importanti per fare capire a tutti cose che io per altro ho avuto modo di apprendere, non mi vergogno a dirlo, nell’ambito di questo processo che prima non sapevo. Ecco, per quanto riguarda l’esame dei liquidi, ha notizia circa l’esame del contenuto delle bottiglie che sono state sequestrate?
Capra M. – Ho notizia, ho una semplice notizia, c’erano dei colleghi, mi sembra che tutti i risultati fossero negativi per la presenza di tossici, ecco.
Giusto – Cioè, in sostanza non c’era dentro nient’altro che quello che era scritto sull’etichetta per queste bottiglie, per quanto le consta?
Capra M. – Diciamo che, allora ripeto, io da quello che ho appreso è che non c’era presenza di tossici, dopodiché non so se il pompelmo c’era nel pompelmo, il mirtillo
c’era nel mirtillo, la mela c’era nella mela, cioè penso che il tecnico ha già…
Giusto – Che era cosa… (parola inintellegibile)…
Capra M. – … abbia visto se nel fluido c’era una determinata cosa. In tutti i fluidi mi sembra che non siano analizzati, non si è mai, non mi pare che sia emersa la presenza
di alcun tossico, o comunque sostanza con effetti appunto negativi sulla persona.
Giusto – Ho capito. Volevo passare invece alla pastiglia, lei ha esaminato ovviamente la pastiglia o meglio, i residui perché c’è stato comunicato che si è rotta nel trasporto,
della pastiglia stessa, è emerso che questa pastiglia era priva “dell’involucro” del rivestimento naturale?
Capra M. – L’aveva già segnalato se non sbaglio, prima il collega, è emerso questa pastiglia era asfaldata, la parte superiore era visibilmente smollata, diluita, per cui nel momento in cui si è cercato di tamponarla aveva dato quel risultato dell’ulteriore sbriciolamento cioè era una pastiglia che era diciamo stata in un ambiente umido allora, è una cosa che sembrava visibilmente proprio smollata.

Cremona 27 05 2015 www.flaminiocozzaglio.info

No responses yet

Trackback URI | Comments RSS

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.