Mar 27 2015

j’accuse-quattrocentootto 27 03 2015

Published by at 12:49 pm under cronaca cremonese,Giudici

J’ACCUSE – QUATTROCENTOTRENTUNO
Valutata, spero, o almeno letta, la motivazione di Cremona con più di trenta forse si potrebbe non sarebbe da escludere et similia, oltre alla sfera di cristallo, Fischetti e Vacchiano sentenziano in Appello a Brescia:
“A meno di non voler a tutti i costi procedere, anche in questo caso, a ricostruzioni meramente possibilistiche e astratte, protette da ipocrite forme linguistiche quali: non si può escludere che….”
E lo scrivono, ipocrita è la Difesa, mai la Corte, se la Difesa volesse sostenere che è possibile bere dal collo della bottiglia, perché in casa di Claudia Ornesi non ci sono bicchieri tazze e biberon, l’ha stabilito non con ipocrita formula linguistica, ma con la certezza di chi non è mai entrato in quella casa né ha letto verbali di polizia giudiziaria in merito, l’Eccellentissima Corte d’Assise d’Appello di Brescia.
Chi ha la forza, è noto, fa a meno dell’ipocrisia, come circa 2500 anni fa aveva esclamato un barbaro, Brenno, mentre cercava di conquistare l’antica Roma: guai ai vinti!
E di atti di forza son zeppe le due motivazioni; godiamoci anche questa, inutile dal punto di vista processuale, ma ritenuta indispensabile per costruire e presentare la figura di Claudia Ornesi, che prendeva solo medicine naturali; nel suo stomaco ci sono tracce di Valium, ma non è stata lei, ecco il perché, pagina 148:
“Al contrario, come già sopra si è anticipato, la presenza del Valium nello stomaco di Claudia senza che sia stata trovata in casa alcuna confezione contenente tale sostanza medicinale, non tollera alcun’altra spiegazione se non quella divisata dalla Corte di primo grado.”
Atto d’imperio: è stato Iori. Senza rendersi conto del ridicolo: se Iori ha rifilato una quantità impressionante di Xanax, cosa se ne fa di poche gocce di Valium? Non mi sembra domanda da cancellare con “ipocrita formula linguistica”, tra persone che vogliano ragionare invece che imporre! Ma andiamo avanti:
“Innanzitutto, obiettivamente incontestabile è il fatto, di notevolissima valenza probatoria, che Claudia ebbe ad assumere il Valium proprio quella sera.”
Nella mia ignoranza di scribacchino, sono pronto ad ascoltare il primo autoptico del mondo che dica che dieci gocce di Valium furono prese alle 17 e non alle 20, o viceversa, ma anche Claudia l’avesse preso alle 20, con Iori in casa, che prova sarebbe……
“Ed allora, se non è stata reperita nella casa di via Dogali alcuna confezione di Valium, o di altro farmaco contenente lo stesso principio, non si vede come si possa negare che sia stato Iori quella sera a far assumere a Claudia tale sostanza.”
Dopo altri ragionamentoni che può concludere la Corte, in nome del popolo italiano?
“Ritiene questa Corte che, in ragione di tutte le considerazioni sopra esposte e del fatto che non è punto emerso nel processo il bisogno di Claudia di ricorrere a un tale farmaco, la testimonianza in questione finisca per implementare la massa di elementi probatori indicativi del ruolo dell’imputato quale effettivo autore del duplice delitto.”
La “testimonianza in questione” è la madre Pasqua Facchi, che assicura, e i giudici di Cremona e Brescia le credono, Claudia abbia distinto nell’insalata di riso poche gocce di Valium. Quattro giorni dopo quasi a digiuno ingoiava le stesse poche gocce più la quantità di amarissimo Xanax che la stecchivano di colpo, senza accorgersi di nulla….
Ipocrita formula linguistica, tutto ciò che da tre anni scrivo io!

Cremona 27 03 2015 www.flaminiocozzaglio.info

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