Feb 24 2015

j’accuse-quattrocento

Published by at 12:12 pm under cronaca cremonese,Giudici

J’ACCUSE – QUATTROCENTO
La mia speranza per riuscire utile ai tanti Iori delle nostre carceri è trasformare le pagine che scrivo in uno spettacolo a piazze aperte, dove gli attori del processo recitino la stessa parte dell’Aula, e abbiano modo di cogliere dal pubblico, che rappresenta il popolo italiano in cui nome lavorano, la risposta che meritano. Sono certo che in tanti frangenti non ci sia bisogno dell’applausometro!
Maurizio Iori ha ucciso, secondo i signori in toga forte e giusta, per la paura lo obbligassero, i signori in toga forte e giusta han dimenticato di scrivere chi, a voler bene e a curarsi di Livia come degli altri figli. Gli avvocati in toga debole, non ascoltata, a volte vilipesa, spiegano non è così. Sempre Giusto&Gualazzini:
“Il Dr. Iori aveva l’esigenza di nascondere alla nuova moglie di essere il padre di Livia: è stato ampiamente dimostrato che quest’ultima, fin dai tempi del fidanzamento era pienamente informata della situazione.
L’imputato aveva l’esigenza di tenere nascosta la notizia alla prima moglie nel timore che ne approfittasse nella vertenza per l’affidamento dei figli. Si trattava solo di un’esigenza temporanea legata alla procedura di divorzio. Al momento della tragedia essa era già ampiamente superata e, comunque, la ex moglie, pur sapendo della Ornesi e di Livia, non ne aveva approfittato per modificare gli accordi sull’affidamento congiunto dei due figli.”
Posso capire lo sconcerto del lettore: Giusto&Gualazzini elencano motivi che non stanno né in cielo né in terra per un omicidio; ma si tratta di legittima difesa, vista l’attitudine di Accusa&Corte unite, per cui tutto fa brodo per seppellire Maurizio Iori, come si vedrà dai moventi descritti in sentenza, lievemente diversi come forma ma identici nella sostanza: ha ucciso per paura l’obbligassero a tenere Livia come gli altri figli!
Uno dei tanti punti in cui mi piacerebbe sentire la risposta del pubblico, non solo della Cassazione! Ma andiamo avanti: Giusto&Gualazzini, che qualche buontempone travestito da esperto di processi, accuratamente anonimo, ha criticato, indovinano il leitmotiv delle due sentenze, senza che in Aula sia ancora apparso nulla!
“L’imputato voleva definitivamente sottrarsi ai suoi doveri di padre. Che si tratti di ipotesi a dir poco fantasiosa è dimostrato da considerazioni molto banali. L’unico dovere coercibile attraverso l’esecuzione forzata di un provvedimento giudiziale è quello relativo al pagamento dell’assegno alimentare che il Dr. Iori non solo pagava spontaneamente ma che, altrettanto spontaneamente, aveva aumentato a 400 euro partendo dai 300 iniziali. Detto pagamento avveniva tramite banca e con accredito mensile dell’importo sul c/c di Ornesi Claudia. L’attuale imputato, persistendo in detto adempimento, avrebbe potuto anche ignorare quest’ultima e la figlia, non facendosi più nemmeno vedere da loro, senza che esistesse alcuno strumento giuridico attraverso il quale gli potesse essere imposto coattivamente un diverso comportamento. Non aveva quindi, nemmeno sotto questo profilo, alcun motivo per uccidere.”
Al tempo in cui han scritto questa memoria difensiva Giusto&Gualazzini non potevano immaginare sarebbe stata anche un bomba, perché sia la Corte di Cremona che la Corte di Brescia han scritto proprio questo, Maurizio Iori ha ucciso perché temeva gli fosse imposto “un diverso comportamento”, ma né l’una né l’altra hanno scritto in base a quale legge, se non quella: il giudice italiano ha sempre ragione!
Ve l’immaginate la scena, cari lettori, invece che nel chiuso delle Aule e delle Camere, i signori in toga forte e giusta incalzati in piazza dagli avvocati, davanti al pubblico: Eccellenze, la tirate fuori o no questa legge?

Cremona 24 02 2015 www.flaminiocozzaglio.info

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