Ott 29 2014

j’accuse-duecentottantadue 29 10 2014

Published by at 7:59 am under cronaca cremonese,Giudici

J’ACCUSE – DUECENTOTTANTADUE
Certi giudici sono ragionamentatori fantastici, con un limite però, non chiedete mai che ragionamentino nello stesso modo dei 60 sessanta milioni di italiani in cui favore ragionamentano le sentenze: nel capitolo che stiamo esaminando, ‘La somministrazione dello Xanax’, bisogna abbandonare la pretesa che spieghino in fatto e in diritto come Iori sia riuscito a somministrarlo alle sue ‘vittime’, è un punto superfluo; in compenso ci ‘dimostrano’ un sacco di altra roba.
Eravamo rimasti a Fischetti&Vacchiano che avevano raggiunto la certezza, in nostro nome, che Claudia non avesse mai assunto ansiolitici o psicofarmaci, né frequentemente né sporadicamente. Oggi seguiamo ch’era pure nell’impossibilità di procurarseli, pagina 133:
“Non resta, allora, che verificare l’ipotesi che Claudia, ciò nonostante, si sia procurata quel notevole quantitativo di Xanax all’unico scopo di effettuare il suicidio allargato, ovvero appositamente allo scopo di stordire Livia e se stessa, onde poi più facilmente essere preda dell’effetto asfissiante conseguente alla successiva micidiale inalazione del gas erogato dalle quattro bombolette collegate ai fornelletti che la stessa Claudia avrebbe dovuto azionare.”
Il ‘gas micidiale’, l’abbiamo visto e lo vedremo ancora, non sarebbe bastato nemmeno per il gatto………
“L’ipotesi soffre di intrinseca illogicità (tra le cento pagine di Massa Pio e le altrettante di Fischetti&Vacchiano ci vuole una bella faccia ad affibbiare dell’illogico agli altri, n.d.r.), aggredita com’è da rilievi tanto critici, quanto prevedibili e intuitivi.”
Ricordiamocene bene quando anch’essi non spiegheranno come Iori sia riuscito a rifilare le 95 pasticche…..
“E tali rilievi attingono, innanzitutto, il tema della compatibilità tra l’approvvigionamento delle pasticche e l’uso dei fornelletti. Essendo stata esclusa la disponibilità del farmaco, da parte di Claudia (esclusa da loro, naturalmente, n.d.r.), per motivi terapeutici (lo Xanax può essere usato anche per motivi di piacere, n.d.r.), l’approvvigionamento di un così elevato numero di pasticche potrebbe, in ipotesi, deporre per l’idea di un ‘suicidio allargato programmato’, anche nella forma eventualmente condizionata (pure prospettata dai nuovi difensori nell’atto di appello), non certo invece di un ‘suicidio allargato d’impeto’. Deve, tuttavia, ricordarsi che questa Corte, nel paragrafo che precede, ha motivatamente dimostrato (questi ‘dimostrato’, se dovessero davvero dimostrare in pubblico invece che nel chiuso delle loro Aule, n.d.r.) che i fornelletti e le bombolette sarebbero stati portati in casa da Iori non prima di quella stessa sera del 20luglio 2011 allo scopo – annunciato a Claudia – di cucinare le salse per il sushi. Ciò posto, la prima seria obiezione che i difensori dell’appellante non hanno potuto definitivamente contrastare è quella che finisce per considerare del tutto irragionevole l’idea che Claudia, pur procurandosi per tempo le pasticche di Xanax, avrebbe poi voluto ‘casualmente’ approfittare dell’improvvisa e inaspettata disponibilità dei fornelletti portati da Iori quella sera per completare l’esecuzione del progettato suicidio allargato. Claudia, per poter uccidere Livia e se stessa, si sarebbe affidata a un sistema (quello dei fornelletti collegato alle bombolette), di cui, quanto meno, ignorava l’efficacia, laddove il precedente e consistente acquisto del farmaco avrebbe dovuto logicamente collegarsi ad una già ben organizzata preordinazione di mezzi per porre definitivamente in esecuzione quel tragico proponimento. L’assoluta inverosimiglianza di una simile ricostruzione fattuale si appalesa poi in modo davvero implacabile alla luce di quei tratti che la deposizione della Facchi ha consentito di nitidamente scolpire. In base a tale testimonianza, infatti, è stato appurato che i fornelletti e le bombolette erano stati portati nell’appartamento di via Dogali all’unico fine di scaldare le salse del sushi. Ma allora non si spiega per quale ragione Claudia, nel congedare Iori dandogli in mano il residuo di sushi che non avrebbe gradito (così come sarebbe avvenuto seguendo la versione resa dal prevenuto), non avesse pure restituito all’imputato i fornelletti e le bombolette.”
Alla premiata coppia mancava solo questo: Claudia s’è limitata a restituire l’avanzo di sushi e non forni/bombole, ed ecco la quadratura del cerchio!
Se vi aspettate per i prossimi giorni la dimostrazione di come Iori sarebbe riuscito a propinare le 95 eccetera, lasciate ogne speranza, voi ch’intrate: in assenza delle bombole, l’abbiamo appena letto, Claudia non avrebbe mai immaginato che il gas di casa fosse meglio, perché, ci manca solo questo, la Facchi non l’ha testimoniato……

Cremona 29 10 2014 www.flaminiocozzaglio.info

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