Lug 29 2014

j’accuse-centonovantuno 29 07 2014

Published by at 3:53 pm under cronaca cremonese,Giudici

J’ACCUSE – CENTONOVANTUNO
Purtroppo il disprezzo ormai generalizzato che abbiamo verso certi giudici e l’intero governo della Casta, che permette loro di esserlo, si ferma alla protesta generica e confusa, alla Berlusconi, tutti di sinistra e femministe, come oggi Sergio Romano sul Corriere: “ e osservo poi che non è facile rinunciare all’appello in un Paese dove le sentenze di primo grado vengono spesso contraddette da quelle di secondo o terzo grado.”
Sta parlando del penale, Romano, e anche se parla in generale non trova il coraggio dell’evidente, una delle due sentenze è contro la legge, da che la condanna prevede la certezza al di là di ogni ragionevole dubbio, non la soggettiva convinzione del giudice a base di sfera di cristallo, come successo a Maurizio Iori a Cremona.
Ma più bello ancora per le somiglianze col caso Iori è il racconto, sempre sul Corriere di ieri, di Claudio Del Frate, che guarda caso un giorno se n’era venuto a Cremona, aveva sonnecchiato in Aula tutta l’udienza, ogni tanto scambiava due parole coi giudici, per poi tornarsene a Milano e scrivere che Maurizio Iori era un assassino. Ieri ricorda uno sfortunato prete, in carcere no, ma per 27 anni indicato come l’autore di un omicidio di cui solo oggi gli inquirenti sospettano un altro. E leggiamo perché:
“Le indagini scandagliano con decisione la cerchia delle amicizie e delle frequentazioni di Lidia (la ragazza uccisa, n.d.r.) ed è qui che il testimone (il prete, n.d.r.) commette il passo (falso?) che gli costerà 27 anni di sospetti. Gli chiedono dove si trovasse la sera della scomparsa di Lidia, don Antonio afferma di aver partecipato a una riunione con altri sacerdoti, i quali però non ne rammentano la presenza. Una banale confusione? Il tentativo di coprire qualcosa o qualcuno? Gli inquirenti di Varese propendono per la seconda ipotesi e puntano sul delitto maturato nell’ambito di una relazione tra il prete e la ragazza. Non gioca a favore del religioso una frase rinvenuta nel diario di Lidia in cui si fa cenno a un misterioso amore impossibile che la tormentava……Un campione biologico di don Antonio viene inviato Oltremanica, messo a confronto con le tracce lasciate dall’assassino sul cadavere della vittima ma dall’Inghilterra arriva una non risposta: il materiale biologico del killer è troppo deteriorato, il confronto è impossibile. Da allora le indagini sul caso si arenano, don Antonio resta indiziato dell’omicidio, diviene bersaglio dei sospetti e delle maldicenze.”
Le somiglianze impressionano e fan capire l’arbitrio del giudice sotto cui capiti, se decidi, come è tuo diritto, di non dirgli ciò che lui si aspetta: a don Antonio e Iori chiedono, rassicurandoli: siete solo testimoni, dov’erano mentre le donne morivano; entrambi mentono, di don Antonio so nulla, di Iori anche un bambino che non legga la Cassazione capisce il perché: ha paura di essere coinvolto e nega tutto ma, anche se un bambino che non legga la Cassazione capisce che un bugiardo che dice bugie da bambino non per questo è un assassino, viene arrestato, a differenza di don Antonio; poi col tempo procuratori e giudici troveranno quelle che chiamano prove, con l’aiuto della sfera di cristallo e amenità varie.
Il racconto di Claudio Del Frate inizia così:
–Devo presentarmi con l’avvocato?
Non ce n’è bisogno, don Antonio, la chiamiamo per chiederle scusa……
La conversazione telefonica, riportata da una fonte vicina alla Procura di Milano, risale a qualche mese fa e segna la liberazione da un peso che don Antonio si è portato addosso per ben 27 anni. A quella chiamata ha fatto seguito la certezza che la procuratrice generale Carmen Manfredda avrebbe chiesto per il religioso l’archiviazione per l’omicidio di Lidia Macchi, amica di don Antonio. Il quale, fino a due giorni fa, è sempre stato formalmente indagato per quel delitto.–
Per fare un paragone, un medico che sbagli la diagnosi causa la bugia del paziente non se la cava chiedendo scusa dopo 27 anni: il giudice gli insegna immediatamente a stare al mondo a suon di sentenze!

Ceriana 29 07 2014 www.flaminiocozzaglio.info

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