Giu 27 2014

j’accuse-centocinquantanove 27 06 2014

Published by at 9:44 am under cronaca cremonese,Giudici

J’ACCUSE – CENTOCINQUANTANOVE
Mentre Bossetti usa gli stessi mezzi di Massa Pio contro Iori: il mio Dna? m’han rubato gli attrezzi, ho fatto regolare denuncia, e l’assassino della povera Yara l’ha trasportato! dimenticando la lezione del Marchese del Grillo: perché io so’ io, e voi non siete ‘n cazzo, proviamo a immaginare se Berlusconi si decidesse a mettere in scena su Canale 5, una decina di puntate almeno, la motivazione di Massa Pio. Pagandogli i diritti naturalmente, a lui o al popolo italiano in cui nome è stata letta; e sentendo dai legali se qualcosa è dovuto anche a Vacchiano Massimo, che entro settembre ne scriverà la conferma. Gli spunti sono a bizzeffe, da usare però a un solo fine: convincere gli italiani che non sono mai entrati in un Tribunale, avessero la sventura di entrarci, anche solo per una bega di condominio, che le scena potrebbe essere l’anticipo di una parte della loro vita!
Uno dei più comici, il cellulare promosso, nel silenzio del codice e di qualsiasi altra legge generale o speciale che sia, a garante dell’alibi; solo per il caso Iori, perché temo che in Cassazione, pignoli come spesso accade, daranno ampie sforbiciate. Pagine 65/67. Preambolo: attenti anche per voi, lettori, dimenticarlo a casa, in genere solo una seccatura, ma potrebbe diventare una prova a vostro carico, se mentre siete fuori rubano dal vostro ricco vicino.
Ma seguiamo Iori: “L’imputato ha sempre sostenuto al riguardo che si trattò di una semplice dimenticanza del telefono. E tuttavia appare molto strano e sospetto che l’imputato dimentichi il cellulare proprio la sera in cui egli si reca da Claudia e Claudia muore.”
Dall’esperienza generale: non c’è nulla di peggio che essere strani: la società, perfida, se non vi appioppa una colpa, minimo vi esclude. Qui l’attore Mediaset deve essere convincente: come si accorge della dimenticanza, si gratta la testa, temendo il peggio. Che puntualmente si realizza: “E’ pertanto altamente verosimile che non si sia trattato affatto di una dimenticanza ma un comportamento espressamente voluto da chi si accingeva a compiere un omicidio.”
Massa Pio è una vecchia volpe delle Aule di Giustizia, nulla gli sfugge, e non ha ancora usato la sfera di cristallo! l’attore Mediaset credeva solo di dover nascondere un’uscita strana alla moglie, e invece sapete già come è andata a finire.
E qui comincia un’accurata analisi di ciò che sa/non sa un’altra persona, compito terribilmente difficile e di esito incerto specie se la persona è di alta cultura, come sembra il caso; quindi nessun colpa particolare a Massa Pio, se anche qui metterà la sfera in fallo: “Iori, persona di elevata istruzione e cultura, evidentemente confidava che in caso di indagini effettuate dopo la scoperta dei cadaveri, i tabulati telefonici eventualmente acquisiti dagli inquirenti avrebbero dimostrato che quella sera il suo cellulare era rimasto “agganciato” alla cella del ponte radio cui, di norma, si collegava allorquando egli conversava da via Le Murie e non alla diversa cella che “copriva” le conversazioni che avvenivano in via Dogali, alquanto distante (km 1,8) da via le Murie.”
Qui, più che una conoscenza del sa/non sa dell’altro, un azzardo: Iori è un medico tra i migliori, ma dar per certo sappia di celle e ponti radio è giustificato solo dal principio mai detto e spesso praticato: il Giudice sono io e il mondo va così!
A domani la seconda puntata.

Cremona 27 06 2014 www.flaminiocozzaglio.info

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