J’ACCUSE – NOVANTASEI
Ne ho contati 31 di “potrebbe, forse, sarebbe” nelle 97 paginette di Massa Pio, in strettissimo ossequio alla richiesta di certezze del 533cpp, in caso di condanna, al punto da farmi venire il dubbio: possibile sia l’unico in tutta Italia a far sentenza così?
Perché un amico avvocato mi diverte: guarda che se lo inviti a una conferenza senza avvisarlo che lo metti alla prova sul caso Iori, lui o un collega non cambia, sale al palco e da lì ti sciorina come lui e tutta la categoria il 533cpp l’abbiano sul comodino e lo recitino ogni sera, come il prete il breviario.
“31 potrebbe, forse, sarebbe”, senza contare le “taglie forti” a base di sfere di cristallo!
Procediamo, pagina 34, la centesima volta ripetuta “Cima Coppi”, il primo gioiello di famiglia, che si sfoggia quando si desideri far sapere a tutti chi si è:
“Si precisa e ribadisce che quelli testé fatti sono solo alcuni (dei molti) esempi del modo concreto con cui, nell’ipotesi omicidiaria, il responsabile poteva far assumere lo Xanax liquido alle vittime. Non avendo la sfera di cristallo non è possibile indicare quale fu l’espediente usato (uno di quelli descritti, un altro ancora) per riuscire nell’intento, né è necessario.”
Tremendo quel “né è necessario”, quasi a futura memoria nei successivi gradi di giudizio: badate bene, colleghi, e avvocati petulanti, vi ho già dimostrato che non dovete perdere tempo in quella direzione; o se proprio vi sentite di insistere, chiamate tra i consulenti tecnici un paio di rinomate fattucchiere con gli strumenti d’uso. Da notare anche la scioltezza del “far assumere lo Xanax liquido alle vittime”, quando gli stessi periti della Procura han deposto che dall’autopsia non è possibile decidere se gocce e pastiglie e comunque una pastiglia vomitata da Livia è agli atti!
Posso, voglio, comando! È il popolo italiano a impormelo!
E subito dopo l’ascesa alla Cima Coppi, la vorticosa discesa del Valium, con vera impazienza, la pagina successiva! Premessa, Claudia il 20 non si accorge di buttar giù praticamente a digiuno, accontentiamolo, povero Massa Pio, flaconcini di gocce Xanax non pastiglie, il 16 invece (!!) s’era ben accorta di poche gocce di Valium addirittura nell’insalata di riso:
“La madre, ma la circostanza è ricordata anche dal padre, ha riferito che Claudia, commentando con lei il giorno dopo, come sempre, la serata passata con Iori, le disse che l’insalata di riso che lei stessa le aveva lasciato per la cena con l’imputato, aveva un sapore strano e che dopo la cena ella dormì profondamente.”
E fin qui va bene, padre e madre han ricordato il fatto solo dopo che l’autopsia ha trovato il Valium nel corpo della figlia, ma la memoria, è noto, a una certa età comincia a scendere: il compito di Massa Pio potrebbe, e dovrebbe nel suo interesse già abbastanza leso dalla pagina prima, finire qui, ma figuriamoci, un certo tipo di giudice è superiore alla società umana e quindi ha sempre ragione. Vediamola com’è ben vestita la ragione, sempre a pagina 35:
“Considerando che il 16 luglio rientra nell’arco temporale indicato dai consulenti per la unica (non è vero l’abbiano detto, basta consultare il verbale, n.d.r.) assunzione del Valium avvenuta prima della sera della morte e tenuto conto che il Valium in gocce è abitualmente usato nel reparto di oculistica, si prospetta la concreta possibilità che quello strano sapore e quel forte sonno siano dipesi da una clandestina somministrazione di piccola dose di Valium in forma liquida.”
Ora, chi glielo fa fare a Massa Pio di mettere il piede in questa tagliola solo per venire incontro al clan Ornesi che giura Claudia non toccasse nemmeno una roba innocua come il Valium? Cosa sarebbe cambiato nel processo, pur indirizzato come ha voluto la Corte, passar sopra a che Claudia ogni tanto prendesse del Valium, l’ho preso perfino io, che danno avrebbe prodotto alla soluzione finale?
Il danno invece, anche se in buona e grande compagnia, come ciascun ben vede, l’ha procurato l’abituale “si prospetta la concreta possibilità” eccetera.
Cremona 25 04 2014 www.flaminiocozzaglio.info