Apr 27 2014

j’accuse-novantotto 27 04 2014

Published by at 4:03 pm under cronaca cremonese,Giudici

J’ACCUSE – NOVANTOTTO
Con il paragrafo “la falsa testimonianza di Michela Groppelli”, Massa Pio, presidente della Corte d’Assise che ha condannato all’ergastolo Maurizio Iori, tocca uno dei suoi troppi vertici.
Godiamocelo.
Chiunque deponga qualcosa contro Maurizio Iori, se va male è un amico, se è particolarmente affidabile arriva la santificazione, sempre in nome del popolo italiano. Mi corre l’obbligo, i dicitori eleganti si esprimono così, di ricordare come nel paragrafo “Le chiavi dell’appartamento di via Dogali”, da cui risulta con chiarezza l’obbligo, minimo, di diffidare di qualsiasi verità degli Ornesi, l’arbitro Massa Pio non abbia invece visto un fuorigioco di dieci metri, metri, non centimetri, e abbia consacrato il perché alle risa dei futuri lettori, pagina 70: “In realtà gli Ornesi hanno sempre riferito pacatamente i fatti, che non sono poi molti, a loro conoscenza ed ogni volta che vi è stato contrasto con le affermazioni dell’imputato si è dimostrato che era l’imputato a mentire.” La dimostrazione, ovvio, è a carico sempre di Massa Pio.
Prima che cominci a parlare, ecco Michela Groppelli, pagina 47.
“Anzitutto Groppelli Michela è legata da solidissimo rapporto con l’imputato (gli Ornesi e la moglie divorziata invece non sono nemici, n.d.r.). Al riguardo giova considerare che la Groppelli, come dalla stessa raccontato, è alle dipendenze di Iori da circa dieci anni e che tutt’ora ella risulta dipendente e stipendiata della Gama Consulting srl, oggi diretta dalla madre dell’imputato. Ma non si tratta solo di lavoro: la Groppelli è una vera amica del dr. Iori, a cui si rivolge con il tu, tanto da essere interpellata sulla idoneità dell’Arcaini ad essere madre e moglie migliore rispetto alla Gravili. Un rapporto così intenso che in una telefonata, oggetto di intercettazione telefonica, intercorsa tra Iori e la sua ex fidanzata e confidente Barbaro Maddalena detta Magda, costei, seppur scherzosamente, ipotizzava che anche la Michela (Groppelli) fosse incinta di Iori. Ed è sempre la Groppelli che, arrestato Iori, accompagna la madre Caroselli Paola a compiere attività difensiva, andando a farsi rilasciare dall’architetto Riboli una dichiarazione, da utilizzare processualmente, circa il numero di chiavi dell’abitazione di via Dogali che vennero consegnate al momento della stipula del rogito di acquisto. In questo contesto, lo speciale legame con l’imputato può far tranquillamente prefigurare la disponibilità della Groppelli ad aiutare in tutti i modi, anche mentendo, il dottor Iori.”
Il lettore può pensare a una mia precisa volontà di diffamare il presidente Massa, ritenendo impossibile abbia ascoltato, in nome del popolo italiano, una simile teste, invece di compiere il suo dovere arrestandola appena varcata la soglia dell’Aula; quando poi scopre che la sua testimonianza era di nessun rilievo pratico, la sua fiducia in me rischia il crollo.
Il rito processuale ha le sue regole, e capisco che commentarle è un conto, aver l’obbligo di praticarle da avvocato è un altro. Io al posto di Giusto e Gualazzini avrei fatto fatica a trattenere il riso, loro han dovuto rispondere. Gli Ornesi, la moglie divorziata, han raccontato cose da prendere con le pinze, e specie gli Ornesi, credendoli, fondamentali per la decisione. Michela ha dovuto rispondere se Iori aveva fatto per lei una ricerca internet sullo Xanax, perché non l’avesse fatta per lei, sarebbe stata la prova ch’era preparatoria al delitto!

Cremona 27 04 2014 www.flaminiocozzaglio.info

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