Dic 27 2013

in attesa di una giustizia più esatta-settantotto 27 12 2013

Published by at 10:23 pm under cronaca cremonese,Giudici

IN ATTESA DI UNA GIUSTIZIA PIU’ ESATTA – SETTANTOTTO
Mi spiacerebbe assai aver disturbato il santo Natale a Massa&Beluzzi con le mie osservazioni impertinenti sul “loro” processo Iori, perché fin che il giudice di ricorso non la corregge, la sentenza, secondo l’ordinamento giuridico italiano, s’ha da ritenere esatta; e se il giudice di ricorso intende correggerla non deve limitarsi a porre alla berlina le escrescenze umoristiche di cui è inzuppata, ma deve valutare con la massima cura le profonde ragioni che li hanno decisi alla condanna!
Certo che l’immagine di Massa Pio che si avvia all’ufficio con la sfera di cristallo sotto il braccio ha fatto furore: non ho mai ricevuto tante risate in ringraziamento, e sì che da un anno in qua ne ricevo, e ho pure scoperto che la fama della sentenza dilaga ben oltre Cremona!
E però se la sfera colpisce per l’immediatezza figurativa: “non avendo la sfera di cristallo non è possibile indicare con precisione quale fu l’espediente usato per riuscire nell’intento né è necessario”, pagina 34, molto più efficace a mostrare il marasma cognitivo della Corte è l’altra trovata, da Olimpiadi dei Tribunali di tutto il mondo, quando si vuol sostenere, pagina 72, che i due sacchetti di plastica che Iori avrebbe usato per soffocare le vittime mandassero una puzza tale da essere intesa al piano di sopra, e scambiata per una fuga di gas!
Se due soli sacchetti son tanto forti, cari lettori, provate a immaginare il raggio del supermercato in cui sono esposti a migliaia, roba che se il cliente non viene difeso da una maschera antigas, perfino colossi come Esselunga e Coop verrebbero sigillati dall’Asl! Se poi il cliente, i gusti sono gusti, riesce ad acquistarli egualmente, avrà una cantina profonda venti metri per conservarli.
Capisco, lettore, ti viene il dubbio ch’io inventi, allarghi, eccetera, ma lo scrivo da tempo, se non ti fidi ti spedisco la motivazione via mail, e vedrai, ahinoi, ch’è tutto vero. E non è che Massa&Beluzzi non capiscano cos’hanno scritto, è che il potere rende ciechi perfino geni come Napoleone, figuriamoci loro due, e come ho scritto ieri se fin dalle prime ore, di fronte all’evidenza di un suicidio, tutti si sforzano per vedere quel che non c’è, il risultato è ovvio, finiscono per vederlo davvero.
Non è una battuta: Iori esiste, dunque è un assassino! perfino dimenticare a casa il telefonino è la prova di voler costituirsi un alibi, e anche quando i periti dimostrano che non lo è, la risposta si può immaginare: ma Iori non sapeva che la stessa cella serviva i telefonini di casa sua e di Claudia.
Credo di non averne mai scritto, c’è roba molto più probante, tipo le chiavi, lo Xanax eccetera, dello spirito dell’Accusa, e passi, e della Corte, in pratica una seconda Accusa, e questo non deve mai passare: ma nulla viene risparmiato al povero Maurizio Iori, tutto quanto fa, è una prova. Contro.
Oltre al sushi, bevande, fornelli e bombole eccetera, compra un soprammobile, a forma di mortaio, tanto fragile che si rompe prima di arrivare a casa e Iori lo getta. Balle. Serviva per polverizzare le 95 pastiglie di Xanax. Poi, quando si scopre che comunque impiegate era dura credere alla favola delle pastiglie che di conseguenza diventano gocce, come per incanto il mortaio sparisce, mai esistito. Ma non avevate detto che Iori era un bugiardo, che il mortaio serviva, che non era così fragile eccetera?
E’ questo, cari lettori, l’humus che conduce alla sfera di cristallo, Copernico e Galileo che capiscono nulla perché Aristotele: quando si vuole sforzare l’evidenza, le sfere spuntano d’ogni parte.

Cremona 27 12 2013 www.flaminiocozzaglio.info

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