Ott 28 2013

in attesa di una giustizia più esatta-diciannove 28 10 2013

Published by at 11:03 am under cronaca cremonese,Giudici

IN ATTESA DI UNA GIUSTIZIA PIU’ ESATTA – DICIANNOVE
Mi è sempre piaciuto Matteo Renzi, e ricordo il piacere di averlo ascoltato dal vivo a Palazzo Cittanova: senza alcun tipo di pudore, se c’è lo nasconde bene, snocciola ma divertendo le stesse noiosità abituali dei colleghi, convinti che noi li si guardi per quello che dicono invece del modo, e ho ben in mente ancora oggi come in venti secondi abbia messo in ridicolo i Casini e i Di Pietro, cui di regola vengono affidate pagine importanti per la deposizione dei loro pensieri!
Per cui quando vedo sugli on line il suo: Via alla riforma della Giustizia, immagino già la scena. Un pezzo famoso e recente, così tanti lo ricordano, chiarissimo nella sua struttura anche ai non esperti, con una sola possibile morale: Silvio Scaglia ha subito un grave torto, non deve capitargli più.
I rimedi? ce li illustrerà appena lo avremo eletto, e saranno il solito buco nell’acqua, sia per la difficoltà intrinseca, sia per il coraggio inusuale e di rottura indispensabile che chi vince in politica in Italia, appena ha vinto, non quando promette, non ha mai, sia, ma questo non è certo colpa di Renzi, per aver lasciato da vent’anni l’onnipotenza a certi giudici, che tutto accetteranno fuor che abbandonarla.
La difficoltà intrinseca è presto detta: la riforma, vera, non punitiva, è una legge ed è compito della politica, ma la pratica deve, se vogliamo esista una vera Giurisdizione, essere dominio solo della Magistratura, e quando sentiamo ieri, solo parole ma significative, un Procuratore di Milano che dal palco del loro Congresso si fa luce accusando per la millesima volta il solito Berlusconi di atteggiamenti anti istituzionali, cui seguono le ovvie proteste del Pdl, cestinate dal presidente in carica dell’Anm Rodolfo Sabelli, a Repubblica: escludo che il Procuratore possa non essere imparziale, è facile intuire quanto la strada per una Giurisdizione seria è lunga e accidentata.
Perché la recita di Matteo Renzi è monca: il caso Scaglia è gravissimo, ma quanti ce ne sono e soprattutto, cosa intende fare la Magistratura coi suoi organi di autocontrollo verso i responsabili, che di troppo possono essere imputati, non certo di un errore?
Renzi recita bene, dal cominciare rubando il classico “ineludibile” di Berlusconi applicato alla riforma, ma non basta, dica anche, subito, cosa intenderà chiedere al Csm e all’Anm, ripeto: non provvedimenti caso per caso, ma regola generale quando si verifichino. Non basta liberare, come poi con comodo è successo, il Silvio Scaglia di turno e magari pagargli un risarcimento coi nostri soldi, i signori onnipotenti che contro ogni legge, contro ogni evidenza dei fatti, l’hanno tenuto in carcere e domiciliari un anno, devono pagare, esattamente come il loro imputato, reale questa volta, paga quando capita davanti a loro.
E il Masaniello Renzi che propone?
Per oggi, niente, e se e quando sarà il suo turno temo si accorderanno, lui e la Magistratura, col classico: ma il giudice ha motivato! senza nemmeno ribattere, se motivazioni come le vostre le motiva l’avvocato, lo fate a pezzi!
Alle brevi: Scaglia poteva restare all’estero invece è tornato, inquinare le prove non può perché uscito dall’azienda da anni, ripetere il reato impossibile, non tratta affari in Italia, dunque?
Le motivazioni non perdo tempo a leggerle, chi gli ha tolto un anno di vita faccia, da subito, un altro mestiere.
Come il caso Iori, su cui scrivo da trecento pezzi: non c’era nulla, e il maggior conforto è dato proprio dalle 97 pagine della motivazione, che spedisco email a chiunque le voglia, nemmeno per iniziare un procedimento, e s’è preso un ergastolo, e tra l’altro nel tempo impiegato se ne potevano fare di veri: quali giudici, e come, pagheranno?

Cremona 28 10 2013 www.flaminiocozzaglio.info

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