Set 28 2013

aspettando giustizia pulita-ottantadue 28 09 2013

Published by at 9:27 am under cronaca cremonese,Giudici

ASPETTANDO GIUSTIZIA PULITA – OTTANTADUE
Il paragrafo “Vagare per Crema”, pagine 85/87, è uno dei più didascalici dell’intera motivazione, ma spero, anche se temo di no, sia un caso, non una quasi regola dei processi, all’insegna del: siccome posso, lo faccio!
“L’imputato ha raccontato alla Corte che si allontanò dall’appartamento di via Dogali con il vassoio di sushi in mano, che Claudia gli aveva imposto di portarsi via, di aver buttato il sushi in un cestino della spazzatura e di aver camminato a lungo per le vie di Crema perdendo la cognizione del tempo, molto preoccupato per quello che poteva essere, dopo il litigio, la prosecuzione dei suoi rapporti con Livia. Per capire se fosse vera tale preoccupazione che lo spingeva a vagare occorre anzitutto fare il punto del rapporto di Iori con la figlia Livia, che non sono proprio quelli che potrebbero apparire dal racconto dell’imputato della sua serata in casa con la bimba. Si tratta invero di rapporti inesistenti nel senso che, al di là del supporto economico (che è obbligato) all’imputato non interessa nulla della figlia.”
Primo piccolo stop: la ragnatela è composta di molti fili, e come al solito Massa Pio indica solo quelli che gli fan comodo. Iori pagava ben più di quanto un giudice potesse obbligarlo; dai controlli, letti in Aula ma qui chissà perché dimenticati, negli ultimi sei mesi risultano dal telefonino di Iori 90 chiamate e messaggi a Claudia, cioè uno ogni due giorni. Non pensate oltre, cari lettori, al solito Massa Pio è distratto.
“Al di là della riservatezza imposta da Iori, Claudia era consapevole che costui non amava la figlia, vista come un impiccio (e del resto aveva auspicato l’aborto) e che se qualche volta egli veniva in via Dogali non era certo per vedere la figlia ma per incontrare Claudia stessa, sempre piacente, ed avere, se possibile, anche dei rapporti sessuali.”
Secondo stop: si potrebbe aprire un ampio capitolo sui motivi di un aborto, in generale e nel nostro caso, qui mi limito a ricordare che lei rimase incinta al secondo incontro, a trentanove anni, ma soprattutto mi preme sottolineare, anche se a una lettura onesta non ce ne sarebbe bisogno, che a meno di voler insinuare una violenza, il sesso si fa, volentieri, in due.
“Ma a dirimere ogni dubbio soccorrono le stesse dichiarazioni dell’imputato. L’imputato, ignorando di essere intercettato, si confida con Maddalena Barbaro, l’affezionatissima ex fidanzata, e in una telefonata il giorno 08 08 2011, dice a chiare lettere che Livia per lui era come se non esistesse.”
Terzo stop: l’intera telefonata è troppo lunga da inserire in un blog, pagine 75/81 dell’ordinanza del dottor Gip, e al solito Massa Pio estrae le poche righe che, sole, danno un’idea sbagliata al lettore. In realtà appare lo sconcerto per una paternità che, più che casuale, Iori giudicava carpita. E in quanto a fregarsene della figlia, sempre al solito, Massa Pio dimentica di inserire la telefonata della moglie, pagina 104: “Maurizio è sconvolto e giù di morale”. E già che c’è, pagina 108, anche quella di Magda: “Maurizio è sempre stato un tipo molto riservato e non parla nemmeno sotto tortura.”
Andiamo avanti, e siamo a pagina 86 della motivazione: “Non appare pertanto affatto credibile che l’imputato si metta a girare senza meta per Crema perché preoccupato di non poter più vedere la figlia. Appare artefatto ed inverosimile il particolare del sushi che si porta via da casa, che serve probabilmente a giustificare perché non vi siano in casa tracce di avanzi di quel cibo. Altrettanto inverosimile è che egli abbia camminato e girato per ore in Crema oltretutto senza incontrare nessuno: si tratta comunque di almeno tre ore. E’ evidente che se Iori non fosse l’assassino e fosse uscito effettivamente da via Dogali dopo un litigio con Claudia, ancora viva, egli se ne sarebbe tornato a casa con una certa rapidità (magari dopo aver preso un gelato o una bibita in un esercizio pubblico) per prepararsi alla faticosa giornata che lo aspettava (partenza per Milano e sveglia alle 06.00).
Domani scioglieremo l’arcano delle tre ore, e vi assicuro, sarà un colpo alla Massa Pio, per adesso concludiamo che a distanza di mesi, come se poi la gente, anche al Nord, si spingesse per correre in Tribunale a rendere testimonianza, è difficile ricordare chi si è incontrato una o l’altra sera!

Cremona 28 09 2013 www.flaminiocozzaglio.info

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