Lug 27 2013

aspettando giustizia pulita-diciannove 27 07 2013

Published by at 5:42 pm under cronaca cremonese,Giudici

ASPETTANDO GIUSTIZIA PULITA – DICIANNOVE
Capitolo due, pagina 17 della motivazione: I fatti narrati da Iori. Paragrafo uno: Un dato certo, l’assenza di Iori da casa la sera del 20 luglio. Svolgimento: “Per meglio apprezzare le versioni dei fatti rese nel tempo dell’imputato occorre premettere un dato di notevole importanza: per un caso veramente fortuito (molto sfortunato per Iori, nell’ottica accusatoria) si ha la certezza che l’imputato non si trovava nella propria abitazione la sera del 20 luglio e che la sua assenza durò per molte ore proprio in coincidenza con gli eventi mortali che stavano verificandosi in via Dogali.”
Preso l’abbrivio, Massa Pio è convinto d’averla fatta franca e continua a raccontarci ciò che preferisce, convinto che noi si beva tutto. Signor presidente della Corte nonché relatore della motivazione, nessuno le può impedire di scrivere tremila pagine, ma se deve convincere una persona cui abbiano ricordato che il 533cpp la obbliga a condannare solo a certezza del 100% e non un micron in meno, lei nelle tremila inserisca quelle tre sufficienti a dimostrare: a) Iori è riuscito a stordire le vittime b) poi le ha gasate. Il resto, fossimo in altro tema, ma qui non posso mancar di rispetto alla Funzione giurisdizionale, sarebbero chiacchiere da bar. Le ricordo un grande precedente. Quando Indro Montanelli scoprì che la Procura di Palermo aveva scritto 800mila pagine per convincere la Corte della colpevolezza di Andreotti, si limitò a un semplice: se ne han scritte tante, vuol dire che nemmeno loro son convinti!!
Lei racconti tutto ciò che vuole, e si attacchi all’inesistente, inesistente per chi vuole i fatti, sia chiaro, ma si ricordi che deve spiegare i sub a) e b) prima delle altre ipotetiche tremila pagine. Ora, so bene, ho seguito e so tutto dell’intero procedimento, che Iori preso da un’evidente paura sotto l’incalzare delle Polizia, raccontò delle balle, ma continuare ad appoggiarsi alle sue balle per, Dio nostro! dimostrare che un bugiardo è un assassino, oltre che non previsto da alcuna legge, è patetico!
Un Iori lucido come nell’esercizio della sua professione non avrebbe fatto come il bambino sorpreso con le dita nella marmellata: se lei stesso, presidente e relatore Massa Pio, racconta e scrive che quattro giorni prima aveva cenato con le stesse persone nella stessa casa con l’insalata di riso preparata da mamma Pasqua, a meno che lei, presidente e relatore Massa Pio, oltre che bugiardo stimi Iori deficiente, non può pensare che la bugia di quattro giorni dopo nasconda altro che la propria paura di essere coinvolto in qualcosa che non ha ancora ben afferrato, oltre a che tutti sembrano dimenticare, nella certezza Iori sia l’assassino, che sono appena morte sua figlia e una donna con cui, permetterà si scriva almeno questo, ha diviso il letto.
E accanirsi a dar valore a una pinocchiata è l’ennesima confessione abbastanza esplicita del suo scoramento, Massa Pio: a carico di Iori lei non ha trovato nulla!
Iori, che frequenta gli Ornesi da quattro anni e avrà pur imparato qualcosa dei loro legami, che il 16 luglio cena a casa di Claudia con l’insalata di riso che mamma Pasqua ha preparato per loro, non ha il sospetto che Claudia abbia raccontato alla mamma che anche il 20 avrebbero cenato assieme?
Lei, Massa Pio, ha dallo Stato un grande potere su di noi, e come si è visto in questo processo lo esercita davvero: ma non avrà mai quello di raccontarci quel che più le aggrada e che noi si senta l’obbligo di darle fiducia.

Ceriana 27 07 2013 www.flaminiocozzaglio.info

No responses yet

Trackback URI | Comments RSS

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.