Giu 25 2013

pensaci, silvio 25 06 2013

Published by at 9:10 am under Berlusconi,Giudici

PENSACI, SILVIO
Appena sopra, la lettera tipo di Berlusconi dopo un atto dei Giudici che gli dà contro, nel consueto stile slogan che ha fatto la sua fortuna, e contemporaneamente è il suo limite: per atto di fede, o di qui , o di là. Come succede nel calcio: nessuno è in grado di spiegare razionalmente perché Juve o Inter, però se ci tenti con gli slogan ciascuno si tiene la propria squadra.
Il torto storico di Berlusconi e dei suoi comunicatori è non aver capito, probabilmente B non vuol capirlo per un qualcosa legato ai sentimenti e non alla ragione, tipo: a me non mi si deve attaccare! che non tutti gli atti dei Giudici sono eguali, alcuni sono lunghi, complessi, impossibili da trasmettere alla gente con una confutazione breve, altri invece, tanti, sì, eccome!
Storica, la sentenza della Cassazione che dà per lecito a chiunque, in ogni luogo, nel caso esaminato era successo in Tribunale a Milano, insultarlo a sangue col: buffone, fuorilegge, don Rodrigo, Ceausescu, insulti non dovuti al malanimo ma al diritto di critica che a sua volta è permesso a tutela della democrazia. La sentenza è di quattro paginette, in italiano abbastanza chiaro, su cui era possibile una ballata alla Benigni o Dario Fo; io l’ho commentata nel blog, dove la si trova scrivendo sul “cerca”: i capelli di Berlusconi.
E così tante altre, la Mondadori, condannato a pagare a De Benedetti una cifra assolutamente inventata, ma a furia di slogan la gente l’ha percepita come una multa doverosa per aver corrotto un giudice; i tre milioni al mese a Veronica su cui credo ci sia nulla da spiegare; la penultima sui diritti Mediaset, dove lui viene condannato perché da proprietario non poteva non sapere, pur occupandosi solo di politica, e Fedele Confalonieri, presidente vero e capace di Mediaset, no, perché non è provato sapesse che i suoi dirigenti compravano film a tre volte il prezzo di mercato!
E siamo a Ruby. Ho scorso tutti gli on line dei principali giornali, ma non ho capito come i sette anni siano divisi tra concussione e prostituzione, anche se mi pare soprattutto alla prima. Non avendo seguito il processo, come ho fatto ad esempio per Maurizio Iori, so nulla di cosa sia emerso per la prostituzione, ma certamente arrivare alle indagini in una casa dove le madri addirittura spingevano le figlie a farsi avanti, e quasi ignorare la prostituzione vera, da schiave, perlopiù importate con l’inganno dai Paesi poveri, sulla strada, nessuna sicurezza igienica e fisica, venti, trenta infilate a notte senza quel minimo di rapporto umano che ad Arcore c’era, non depone a favore dell’immagine del Palazzo di Giustizia di Milano. E infine l’intera accusa si regge sul fatto che Ruby, che viveva di sesso, avesse anziché 18 anni, 17 e dieci mesi…..
L’accusa e la condanna per concussione invece fanno ridere, anche senza conoscere le fasi del processo. Berlusconi telefona alla Questura per chiedere che Ruby sia consegnata alla Minetti e la Polizia si sente costretta a farlo? Quando basta chiamare il procuratore di turno? siamo alla Procura Straordinaria di Milano, tutti sanno che non vedono l’ora di mettergli le mani addosso! Polizia non indotta, come si adatta la Procura, ma costretta, stabilisce il Tribunale! E siccome il funzionario conferma di non aver subito pressioni, rinvio a giudizio per falsa testimonianza, ha subito un reato senza accorgersene!
Naturalmente la mia tesi non è che spiegando, invece di lanciare anatemi, Berlusconi abbia finalmente e subito vera giustizia, che è sempre in mano ai Giudici, ma può trasformare tifosi e no in persone che, finita la sua partita, si accorgono che in ogni momento, oggi è capitato a Maurizio Iori, una partita così può capitare a loro, piaccia o meno. E quando i tifosi cominciano a cambiare atteggiamento verso certe sentenze, anche certi giudici inizieranno a capire che devono lavorare per lo Stato, non per le loro idee.

Cremona 25 06 2013 www.flaminiocozzaglio.info

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