Mag 28 2013

giustizia di ferro-centoventisette 28 05 2013

Published by at 8:34 am under cronaca cremonese,Giudici

GIUSTIZIA DI FERRO – CENTOVENTISETTE
E’ vietato dalla legge, ma sarebbe tanto bello e probabilmente ancor più utile, una volta letta la sentenza, che fosse diffusa la registrazione della Camera di Consiglio, in modo che il popolo, in nome del quale s’è deciso, vedesse per filo e per segno come s’è deciso: oggi sul destino degli altri, domani sul suo. Specie quando la Camera, come in Assise, non è di soli due giudici togati, ma comprende anche i sei popolari, che giudicano non sulle pandette di Giustiniano, che magari credono sia un soprannome, ma usando il comune buon senso che regola la vita quotidiana.
L’idea, irrispettosa, so bene, m’è venuta pensando al punto clou del processo Iori, quando, ripetuto in via breve dai media ossequienti, lui uccide: lo si può fare in tanti modi, coltello, pistola, corda eccetera, non tutti assieme, in genere si muore per una o due cause, Iori secondo i media e vedremo al deposito delle motivazioni come secondo i giudici, prima addormenta e poi gasa. Mi piacerebbe tanto sapere, nell’aperto dell’Aula con la massima discrezione proprio non se n’è fatto cenno, come i due togati e i sei popolari, nel chiuso della Camera, abbiano trovato l’accordo. Diciamocela tutta: è pensiero tanto corrente che i togati dominino i popolari che non si capisce perchè la legge li preveda, ma così è e da qui bisogna partire. Dunque Massa e Beluzzi avranno convinto questa specie di avventizi del processo che Iori è senza alcuna incertezza, lo prevede il codice se vuoi condannarlo, colpevole. E va bene. Addormenta e gasa. E va bene. Il gas è pacifico, se lo respiri, ma qui bisogna prima stabilire come ha fatto ad addormentare. Per Massa e Beluzzi non ci provo neanche, alla legge basta dimostrino come han ragionato e tutto va bene, al massimo il giudice di ricorso ragiona in modo diverso. Ma i sei popolari, che non hanno dottrina né pratica di alchimie giudiziarie, prima di accondiscendere, avranno pur timidamente chiesto, e col rispetto dovuto, come cazzo avrà fatto Iori a convincere Claudia a mandar giù di nascosto, e in pochi minuti!! 95 novantacinque pastiglie di Xanax; medico fin che si vuole, oltre che assassino, ma è difficile sia riuscito a convincerla ch’era per il suo bene, medico è, non giudice, tanto più che nello stomaco di Claudia l’autopsia ordinata dalla Procura ha trovato il poco cibo che Iori stesso assicura abbia mangiato.
La cultura è spesso un male, l’ha detto anche Gesù Cristo dalla montagna, e i sei giudici popolari avran voluto regolarsi come nella loro vita quotidiana, dove Giustiniano o l’editto di Rotari, magari è un soprannome anche questo, c’entrano poco, da qui l’utilità, non per me che sono solo uno scribacchino curioso e impertinente, ma per la Giustizia, constatare per filo e per segno come i sei abbian lasciato gli usuali pensieri per farsi convincere che Giustiniano e Rotari esistono davvero, e sono essenziali per capire come si snoda la vita degli uomini….
Ma il processo non c’entra con la vita e allora rituffiamoci negli atti, col ricorso in Cassazione cui avevo accennato ieri:
“I sottoscritti difensori (Giusto e Gualazzini, n.d.r.), prima di esporre, nei motivi che seguono, le specifiche ragioni di doglianza e di formulare le richieste conseguenti, ritengono di dover richiamare sia pure in termini sintetici, l’iter del procedimento volto ad ottenere la revoca della custodia cautelare (o, in subordine, la sua sostituzione con quella domiciliare) nel quale si inserisce l’ordinanza oggetto del presente ricorso.”
Primo commento, mio. Gli avvocati alla Cassazione hanno prima di tutto raccontato i fatti, e la Cassazione come è noto ha dato loro ragione; in Aula a Cremona purtroppo hanno dimenticato che non bastano, servono i voli onirici della fantasia che Pubblico Ministero, Parte Civile e Corte hanno usato alla perfezione, e il risultato s’è visto.

Cremona 28 05 2013 www.flaminiocozzaglio.info

3 responses so far

3 Responses to “giustizia di ferro-centoventisette 28 05 2013”

  1. danielaon 28 Mag 2013 at 2:50 pm

    2 lesbiche musulmane si sono sposate, con rito civile, a Londra: hanno chiesto asilo politico date le minacce di morte e gli insulti che hanno ricevuto sia in Gran Bretagna che in Pakistan.
    Suppongo che le minacce di morte vengano dagli islamici: finora non ho ancora sentito le solite associazioni tipo arcigay e simili accusare gli islamici di essere “omofobi”, ma se le minacce fossero arrivate da un gruppo di estrema destra…

  2. danielaon 28 Mag 2013 at 3:03 pm

    La corte europea dei diritti dell’uomo ha dato tempo un anno all’Italia per risolvere la faccenda delle galere affollate e per risarcire i detenuti che ne sono stati vittime: sul fatto di risarcire i detenuti mi verrebbe da rispondere alla maniera di Grillo, ossia con la parola che inizia per v.
    Diversi di loro si meritano di stare lì dentro: li dobbiano pure risarcire?? Non dimentichiamo che i soldi a disposizione dello Stato sono sempre i nostri.
    Chi se ne frega se poi si suicidano!
    Se là dentro stanno così male perché alcuni (diversi, ndr) di loro, una volta usciti di lì, vanno avanti a delinquere?
    Potrà mai nascere, una volta o l’altra, la corte europea per i diritti delle vittime dei detenuti?
    Provo comunque a fare delle ipotesi per svuotare un po’ le carceri:
    1) far uscire subito di galera i cittadini che avevano causato la morte di ladri e rapinatori, colpendoli con un arma: non dovrebbero manco stare lì dentro.
    2) i detenuti immigrati rispedirli nel loro paese d’origine e, contemporaneamente, proseguire con i rimpatri e fare in modo che non sbarchino altri immigrati.
    Non mi viene in mente nient’altro.

  3. danielaon 31 Mag 2013 at 1:41 pm

    Errata corrige, 2° commento, quintultima riga: “un’arma”, non “un arma”.

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