Apr 22 2013

giustizia di ferro-novantuno 22 04 2013

Published by at 9:04 am under cronaca cremonese,Giudici

GIUSTIZIA DI FERRO – NOVANTUNO
E adesso spero di concludere in pochi giorni il commento alla memoria difensiva degli avvocati di Maurizio Iori, senza essere distratto da novità folgoranti come il clan Ornesi che non vuole le parole di Iori arrivino ai giornali, o dall’incredibile minuetto dei Palazzi, ehm, di Giustizia Cremona/Brescia, dove si conviene rimandare le motivazioni di un ergastolo per far prima le separazioni e i divorzi. Berlusconi, nel suo interesse, dovrebbe smettere di insultare i giudici: è sufficiente la moviola delle loro migliori azioni. Approvate invariabilmente dal silenzio del Consiglio superiore della magistratura.
E poi, prima di tornare al testo scritto in pochi giorni durante le ultime fasi del processo dagli avvocati di Iori, che per forza di cose, sono esperti e capiscono bene la differenza tra ergastolo e divorzio, han dovuto trascurare un poco gli altri clienti, mi viene questa idea: se gli otto Giudici della Corte d’Assise proprio non ce la fanno a spiegare in 90 novanta giorni, come in genere riescono i colleghi del resto d’Italia per questi processi, ciò che hanno deciso con sicurezza, come prevede il 533 cpp, in quattro ore di Camera di consiglio, perchè non usano la scorciatoia di usare appunto come brogliaccio la memoria Gualazzini/Giusto, limitandosi a cambiare le conclusioni: quanto scritto dimostra senza ombra di dubbio la colpevolezza dell’imputato?
Tanto più o meno risulterà lo stesso dal loro impegno, salvo vogliano modificare i fatti che loro stessi hanno accertato in Aula!
Vediamone uno, decisivo e ben descritto da Giusto/Gualazzini, pagina 22:
“E’ pacifico che Ornesi Gianstefano, padre di Claudia, ha trovato chiusa la porta di accesso alla casa della figlia allorquando si è recato da lei la mattina del 21 luglio, tanto che, come di consueto, ha utilizzato la propria chiave per aprire. Da ciò deriva: che la porta è stata chiusa all’esterno dall’ipotetico assassino, oppure in alternativa che la donna ha chiuso lei dall’interno la porta prima di suicidarsi, costituendo la prova di ciò una evidente pietra tombale calata sull’ipotesi accusatoria. Quindi si prospetta per l’accusa l’esigenza assoluta di dimostrare che il Dr. Iori disponesse anche lui della chiave, perché in diversa ipotesi l’esistenza del suicidio sarebbe apparsa conclamata e inoppugnabile.”
Il concetto è chiarissimo, di una forza logica ancora maggiore della mancata dimostrazione di come Iori sia riuscito a far mangiare le 95 pillole a Claudia: se è stato lui a uccidere, deve aver le chiavi e, spero non doverlo ricordare a chi abbia solo sfogliato un codice, non è Iori a dover dimostrare di non averle, ma l’Accusa che lui le ha.
Gualazzini/Giusto sono competitori duri ma leali, quindi elencano tutte le possibilità. Cominciamo dalle evidenze logiche, pagina 23: “Iori non aveva mai avuto la chiave anche perché non era mai esistita una ragione che ne giustificasse, per lui, il possesso. Infatti non aveva mai abitato neppure temporaneamente nell’appartamento. Non aveva mai avuto motivo di servirsene per necessità occasionali, tanto è vero che nell’appartamento non si trovava alcun oggetto di sua proprietà. Disponeva in Crema come possibile base di appoggio per qualunque necessità 1) della propria abitazione 2) di quella della madre 3) del proprio ambulatorio 4) della clinica in cui lavorava 5) del reparto ospedaliero di cui era primario. Non aveva né aveva mai avuto alcuna ragione per recarsi nell’appartamento in assenza della Ornesi e, quando lei era presente, gli bastava suonare il campanello per farsi aprire tanto più che, nelle occasioni in cui si recava a trovarla, provatamente preannunciava la visita addirittura con giorni di anticipo.”
Domani vi racconterò, atti ufficiali alla mano, cosa han visto i Giudici della Corte in Aula, uno dei tanti motivi per cui adesso faticano a scrivere le motivazioni, e spostano i termini nella speranza dell’arrivo di qualche Arcangelo salvatore…..

Cremona 22 04 2013 www.flaminiocozzaglio.info

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