Mar 29 2013

giustizia di ferro-sessantasette 29 03 2013

Published by at 8:16 am under cronaca cremonese,Giudici

GIUSTIZIA DI FERRO – SESSANTASETTE
“Prevedevo che la decisione della Cassazione sarebbe stata quella dell’annullamento con rinvio. Il partito dei Pm è molto forte in magistratura, ma sfido chiunque a dire che c’erano prove certe.”
In scala: se lo dice Berlusconi, è il solito confezionatore di leggi ad personam che se ne infischia del danno alle Istituzioni; se lo scrive un suo giornalista becca una citazione dalla Boccassini di turno e versa 100mila euro di risarcimento; se lo dichiara alla Stampa, come è successo, il Presidente della Corte d’Assise d’Appello che ha assolto Amanda e Raffaele, viene ucciso con l’arma più efficace del mondo civile: il silenzio!
Così è, alla faccia della nostra civiltà del diritto e delle relazioni sociali!
Invece nel caso Iori non c’è stata alcuna lotta di fazioni: tutti d’accordo fin dall’inizio per creare le condizioni della condanna, dai poliziotti alla Corte. Pagina 10 dell’ordinanza con cui il Riesame di Brescia conferma la scelta del Tribunale di Crema: “Le allegazioni difensive contenute nel presente atto di appello, in secondo luogo, non appaiono tali da inficiare la già espressa valutazione secondo cui soltanto Iori Maurizio, nella sua qualità di proprietario dell’unità abitativa di via Dogali n.1, poteva avere effettivo interesse ad interrompere il collegamento elettrico generale, atteso il rischio d’incendio dell’abitazione nel caso di una reazione esplosiva fra il gas nell’ambiente ed eventuali dispersioni d’energia. Il fatto che l’immobile fosse stato acquistato in leasing e che fosse stato coperto da regolare contratto d’assicurazione appaiono, infatti, circostanze irrilevanti, potendosi ragionevolmente opinare che lo Iori avesse ogni interesse ad impedire una vera e propria esplosione dell’appartamento, sia per evitare altre vittime o danni, sia, assai plausibilmente, per scongiurare i rischi di un diniego assicurativo dovuto alla natura dolosa del sinistro.”
Questo inciso è una delle tante gemme dell’intero caso Iori, la principale e autosufficiente, chiaro, rimane sempre la mancata spiegazione su come Iori sia riuscito a far mangiare alle vittime una valanga di Xanax.
Siccome un lettore distratto può non ricordarsi, riassumo: la mattina del 21 luglio 2011, nella casa della morte, i soccorritori trovano la corrente staccata. Chi fu? La Difesa suggerisce: Claudia, prima del suicidio, perché non vuole che il padre, il primo a entrare il mattino dopo, possa restare vittima di un’esplosione; Iori invece ne aveva tutto l’interesse, fosse davvero l’assassino, primo perché non sarebbe restata traccia alcuna del suo delitto, tipo la pattumiera vuota che tanto ha affascinato investigatori e giudici, poi perché, essendo assicurato, avrebbe avuto indietro i circa 30mila euro già pagati. Ragionamento ineccepibile, son certo.
Ma la certezza vera, e soprattutto creatrice di effetti concreti, l’ha il potere e non la logica, anzi, chi segue la logica se non matto, un poco strano è.
Per cui Iori, che per tutto il procedimento, dai primi pettegolezzi alle deposizioni in Aula, è un mostro terrificante, di colpo si converte, pochi minuti, non preoccupatevi, e per paura di fare altre vittime, stacca la corrente, in modo che il giorno dopo anche un cieco scopra le tracce del suo delitto! Oppure, ricco e spilorcio, per non correre il rischio di perdere 30mila euro, preferisce il rischio dell’ergastolo!
Sei d’accordo, caro lettore, dell’importanza che la società si sollevi contro questi modi di ragionare che portano, secondo il processo, da un piccolo danno economico e di stress, alla rovina completa di intere famiglie? Capitasse a te un “protocollo Iori”, come credi di difenderti? E chi potrebbe venirti in soccorso? Tu, assieme a tanti come te e me, l’espressione in definitiva della società, perché non esistono, oggi, altri che possano al nostro posto; non la Magistratura, per cui ogni sodale è ottimo, anche quello le cui sentenze siano vergognosamente cassate; mai la Politica, perché ogni intervento esterno ucciderebbe la Funzione giurisdizionale e la medicina sarebbe peggio della malattia.
Forza lettore, scendi in campo con noi a ripetere un caso Dreyfus!

Cremona 29 03 2013 www.flaminiocozzaglio.info

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