Gen 28 2013

giustizia di ferro – sette 28 01 2013

Published by at 10:53 am under cronaca cremonese,Giudici

GIUSTIZIA DI FERRO – SETTE
E adesso la moda del giorno è quella degli impresentabili: la categoria che ha espresso gente alla Grasso e Ingroia, toga smessa un minuto prima di entrare da vincenti nella corrida della politica, pretende, con le sue decisioni, di rispondere a Mosè che divide le acque, dividendo i due gruppi, presentabili e no!
Il popolo italiano, nel cui nome divide, assiste e annuisce, vista la sua credibilità: anzi, con un salto indietro di vent’anni, tornerebbe volentieri a Mani pulite, quando un semplice avviso di garanzia troncava una carriera politica!
Pensiero che mi viene dopo aver seguito e letto gli atti del processo Iori: non solo gli hanno dato un ergastolo, ma si son dimenticati di spiegare le prove. Nelle 69 pagine della memoria conclusiva del Pm, base indispensabile per le cosiddette motivazioni della Corte, non ce n’é traccia e, dato che la Corte ha accettato tutte le richieste del Pm, per quanto sia bravo il relatore a indorare la pillola, non può inventare prove che mancano, al massimo può spiegare la decisione con parole diverse!
In sintesi, in 69 pagine: tre righe per spiegare il movente, Claudia Ornesi era petulante, la chiave per entrare e uscire dalla casa l’aveva, l’han detto gli Ornesi quindi è vero, come è riuscito a far mangiare alla donna 50/90 pastiglie di Xanax o equivalente, c’è riuscito e basta. Nelle altre 68: chiacchiere. Conclusione, ergastolo, e noi popolo in cui nome parlano dovremmo decidere chi mandare in Parlamento secondo il loro parere obbligatorio.
Se volete procurarvi la memoria conclusiva del Pm che sto commentando, così vedete se scrivo balle, è a disposizione in Cancelleria e presso gli avvocati, e da un certo punto di vista è divertentissima, se non si pensa ai fatti cui si riferisce. Mi sono annotato diversi scampoli, ecco il più buffo: l’alibi.
Se Procura e Corte si fossero comportate secondo legge, ma loro possono tutto, non ci sarebbe motivo di parlare di alibi, perché pacifico Iori abbia cenato con Claudia e figlia, e però ci tengo a ricordare quanto successe in modo possiate capire e giudicare. Su richiesta degli Ornesi, Iori viene immediatamente convocato dalla Polizia appena scoperti i cadaveri, e interrogato come probabile assassino, anche se all’inizio “è” suicidio, ma la Polizia e chi sta dietro essa non agiscono come prevede la legge, anzi dicono a Iori che deve rispondere come “persona informata dei fatti”, con l’obbligo di dire la verità e senza l’avvocato. Iori prende paura, il dopo gli darà, ahilui, ragione, e pur di non essere coinvolto racconta una balla colossale, perché sapeva bene che gli Ornesi erano al corrente di tutto: risponde che la sera prima era al cinema, non ha visto le due vittime. Quando capisce la corbelleria, dice la verità: cacciato di casa da una Claudia furiosa che ha scoperto che ha sposato l’altra, passeggia nervosamente avanti e indietro per il centro di Crema, dopo le 22. Deduzione lampante del Pm: impossibile, qualcuno l’avrebbe visto, essendo persona nota, invece nessuno si è presentato a far testimonianza! Son certo siate in grado di ridere da soli, senza che ve lo suggerisca, ma non bastasse, ecco il rinforzo del Pm, pagina 53: lo Iori giunge a piedi verso le ore 20e30 a casa di Claudia, attraversando la città, con in spalla uno zainetto con l’occorrente per il delitto, lui non ci ha fatto caso, tutto concentrato all’azione da compiere, e nessuno l’ha visto, nemmeno nel condominio, nè Claudia gli ha chiesto che contenesse lo zainetto!
La chiave? La sorella Paola ha testimoniato il falso, ma la Corte ha passato gli atti alla Procura solo, abbiate pazienza, lo commenterò domani, per l’impiegata di Iori, ecco invece la giustifica per lei a pagina 62: “l’unico momento di dubbio, poi fugato, s’è avuto nella testimonianza di Ornesi Paola, riguardo alla questione delle chiavi dell’appartamento di Claudia, di cui la teste reputava possedere una copia e non una delle chiavi originali. La circostanza appare facilmente spiegabile col fatto che Ornesi Paola faceva scarso uso delle chiavi della sorella (Claudia era sempre in casa e se non vi era lei vi erano i genitori e Paola non aveva bisogno di aprire).”
Capita la finezza del ragionamento? Iori invece, che andava là solo per scopare e basta (era un pessimo soggetto) e indispensabilmente doveva trovare Claudia, per forza aveva la chiave!
A domani per le tantissime altre perle della memoria.

Cremona 28 01 2013 www.flaminiocozzaglio.info

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