Dic 27 2012
il femminicidio 27 12 2012
IL FEMMINICIDIO DI DON PIERO CORSI
Anticipo prima di venire sbranato: non scriverei mai in due righe di un problema tanto complesso come il rapporto tra la vittima (al 100%: è lei a morire) e il carnefice, ma mi dà un enorme fastidio l’ipocrisia consacrata vent’anni prima che sia espressa.
Cos’ha di tanto diverso il volantino dello sprovveduto, nel senso che non è in grado di calcolare bene cosa dice, prete, dall’invito pubblico, e relativo castigo, a non far il minimo accenno di critica, rifatevi pure la bocca bestemmiando il nostro Dio, per facilitarvi abbiamo tolto la bestemmia dal codice penale, alla religione dominante, l’Islam?
Son entrambi inviti grossolani, ma uno va bene, l’altro no.
Cremona 27 12 2012 www.flaminiocozzaglio.info
One Response to “il femminicidio 27 12 2012”
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Siamo sicuri che Don Corsi intendesse davvero dire quello? Non è che è stata riportata (di proposito) una sola frase da un discorso più lungo?
Come appartenente al sesso femminile io non mi sono sentita offesa da quello che detto il Don: magari lui intendeva dire che una ragazza che va in giro vestita in abiti troppo succinti può provocare un certo tipo di maschio che, vedendo come l’individua esibisce il suo corpo, può sentirsi autorizzato prima a dirle cose pesanti, poi ad allungare le mani e se la suddetta non ci sta, a violentarla e se ancora questa si ribella, ad ucciderla.
La mia è solo un’ipotesi: se fosse vera, ecco spiegato (forse) il collegamento tra una ragazza che va in giro vestita in modo troppo provocante e il fatto che potrebbe venire assassinata.
Di proposito non ho usato il termine “femminicidio”: lo trovo ridicolo; esistono ancora (pare) le condanne per omicidio e questo sia se viene ammazzato un uomo, sia se viene ammazzata una donna…basta solo applicarle.