PERSEVERARE DIABOLICUM
Digerita la tosata che le ho dato l’altro giorno, la Morandi Francesca, Benemerita dirittologa della Provincia, quotidiano unico eccetera, torna a demolire l’immagine di Iori: si salvasse dall’ergastolo, almeno si vergogni per il resto dei suoi giorni; ma stavolta, è doveroso ammetterlo, con maggiore abilità.
Due paginone di cronaca dove c’è un po’ di tutto, in mezzo però due quadretti. Ricorderete come secondo l’Accusa Iori avrebbe ucciso ex amante e figlioletta per paura che la relazione diventasse nota, e che la Difesa, oltre all’enormità della tesi, avesse sottolineato che il cognome Iori della bimba fosse addirittura sul campanello di casa. Quadretto a cura della Benemerita: “Smentisce la Difesa. Il cognome sul campanello? L’ho messo io.” E di seguito la testimonianza di papà Ornesi, come se, agli effetti della notorietà del fatto, cambiasse qualcosa il nome dell’autore! E, nelle due paginone di cronaca, bravo il lettore che trovi la testimonianza del vicino di casa, che dice tranquillamente di aver saputo che la bimba era figlia di Iori, non dalla madre, ma perché lo dicevano tutti……
Ancor più efficace l’altro quadretto: “Non ha pagato le spese funebri” e giù la verità del padre Ornesi, che rincara anche: mai chiesto dove fossero sepolte. Ora, il luogo di sepoltura si può sapere in tanti modi, e chiunque può immaginare la rispostaccia che si sarebbe presa Iori nel presentarsi da loro per le spese, ma l’importante è demolirlo, non basta il rischio concreto di ergastolo in un processo dove le prove volteggiano nell’immaginario, no, nella cronaca della Benemerita, del resto l’ha permesso la Corte in aula, c’è spazio anche per un: “avevo un giudizio negativo di lui come uomo, come medico, come padre.”
Ora, il massimo rispetto per la morte, cui non c’è rimedio, ma non per questo Iori deve passare da uomo il cui quotidiano sia greve di insensibilità, appena prima della delinquenza. Maschio di successo, come altri, di cui si parla con ammirazione mista a invidia fin che il tutto resta nella norma, le sue donne non sono ragazzine che non sanno ciò che fanno. Anche dalle udienze, la testimonianza del padre, risalta lo struttura del rapporto tra Iori e Claudia: si sono conosciuti nel 2006, lui professionista di successo di 44 anni, divorziato con figli, lei impiegata part time di 37, relazione senza convivenza che si interrompe dopo due anni, alla gravidanza che lui non vuole e lei porta avanti. Umano, troppo umano, come risulta chiaramente dai numeri, però schifosamente umano solo per lui: perché?
Cremona 26 10 2012 www.flaminiocozzaglio.info