Lug 27 2012

pantani e d’ambrosio 27 07 2012

Published by at 6:26 am under cronaca nazionale,Giudici

PANTANI E D’AMBROSIO

“Atroce e’ il mio rammarico per una campagna violenta e irresponsabile di insinuazioni e di escogitazioni ingiuriose cui era stato di recente pubblicamente esposto, senza alcun rispetto per la sua storia e la sua sensibilità’ di magistrato intemerato, che ha fatto onore all’amministrazione della giustizia del nostro Paese.”
E’ l’estratto più duro del comunicato ufficiale del Presidente Napolitano alla notizia dell’infarto che ha ucciso il suo consigliere giuridico Loris D’Ambrosio.
Smettiamola di fingere: la stampa ha fatto la parte, professionalmente doverosa, legittima, che le ha permesso la Procura di Palermo. E non eccezionalmente, è un vezzo che ormai conoscono tutti gli italiani che leggono i giornali, castigato da Napolitano stesso che ne deve essere arcistufo, dato che, primo Presidente della Repubblica, l’ha ricordato spesso ricevendo i giovani vincitori del concorso per giudice: via dalle passerelle e dalle esibizioni in genere, fate il vostro importantissimo lavoro con la massima discrezione.
L’indagine da prima pagina, che è più facile conquistare inquisendo le persone che contano, e non ho messo per caso nel titolo il nome di Pantani, tormentato da sette Procure fino all’autodistruzione. Fosse stato un qualsiasi Malabrocca sarebbe ancora vivo.
Non è un problema di facile soluzione. La Magistratura deve godere della massima autonomia, di qualsiasi genere, dalla finanziaria all’organizzativa, pena la sparizione, non mi interessa definire cosa sia, se potere, ordine o altro, della funzione, la più delicata dello Stato, a mio parere. Nessuno nella società si permetta di entrare nel singolo processo al posto del giudice.
Tanto detto, non si deve restare in silenzio di fronte alle troppe “provocazioni” che giudici in cerca di facile notorietà cercano col lanternino, ma la reazione deve essere affidata a chi può rappresentare parti importanti della società, e rivolta solo al Consiglio superiore della magistratura, che deve decidere in completa autonomia. E’ un giudizio estremo il mio, meno peggio un giudice in malafede che subordinato. Se si vuole salvare la funzione.
Ma parlino tutti, e sempre, ogni momento, Presidente, Parlamento, Ordine degli Avvocati, gruppi rappresentativi, etc etc, non per correggere un processo, ma per chiedere uno stile generale.
Non dimenticando che il “fare” del giudice è una doppia interpretazione, della legge e del fatto, e che come tutte le interpretazioni, deve essere legata più all’equilibrio che ai sofismi della dialettica pura e basta, altrimenti giungeremmo all’osservazione del Procuratore Casson, con queste prove avrei potuto chiedere sia l’assoluzione che la condanna!
Gli esempi, sia nella scelta degli imputati (gli altri vadano pure in prescrizione), che nelle motivazioni, sono materia di critica abbondante tutti i giorni.

Cremona 27 07 2012 www.flaminiocozzaglio.info

One response so far

One Response to “pantani e d’ambrosio 27 07 2012”

  1. danielaon 27 Lug 2012 at 10:46 am

    “Il Pm Ingroia lascia la Procura di Palermo e per un anno ricoprirà un incarico dell’Onu in Guatemala: il via libera è stato dato dal Csm” (dal giornale locale): ma guarda…mandano altrove Ingroia, ossia proprio il Magistrato che sta indagando sulla trattativa Stato-mafia di 20 anni fa.
    Sarà solo una coincidenza?

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