Apr 27 2012

la democrazia nell’orto di casa 27 04 2012

Published by at 6:06 am under Politica cremonese

LA DEMOCRAZIA NELL’ORTO DI CASA

Domine, libera nos a Libera, potrebbe essere una riscrittura da presentare a Perri quando si lamenta che gli altri sono antidemocratici perché il 25 aprile lo fischiano, mentre lui, appena torna sulla poltrona dove noi lo abbiamo messo perché facesse certe cose, ne fa tutt’altre, infischiandosene; facile protestare che sono antidemocratici quelli che non lo lasciano parlare, quando lui non lascia fare chi ne avrebbe il diritto, come i dipendenti del Comune, dichiarati sommariamente “incapaci” per dar spazio agli amici e agli amici degli amici; facile protestare che chi lo critica ce l’ha con lui, mentre lui non critica nessuno, semplicemente li ignora, e potrei andare avanti un pezzo con la morale, ma preferisco, al solito, attaccarmi ai fatti.
Kavarnicoli e Dordonisti gli tendono la trappola del 25 aprile? Oh bella, non è altro che la ripetizione di ciò che fanno a Lega, Forza Nuova, Casa Pound, via Protti e a qualsiasi muro pulito di proprietà dei cittadini, che il Comune permette tutto l’anno, anzi, agevola concedendo loro sedi a prezzo di favore, anziché cacciarli tutti quanti nell’immenso immobile di via Speciano, e che se lo dividano tra compagni. La democrazia sarebbe facciano ciò che vogliono, purché non a me?
Il nostro caro sindaco sembra vedere solo le strutture e non le funzioni: lui grazie a noi è sindaco, e da quel momento non risponde più a nessuno, se non all’Immenso Piva. Non l’abbiamo fatto sindaco noi, e i partiti, perché dopo vent’anni mostri ciò che è in grado di realizzare l’idea di destra: nooo, come s’insedia sulla poltrona, bene, Dio e Piva l’Immenso gliel’han data e guai a chi gliela tocca. I danni, lunghissimi da rimediare, che procura alla destra e alla politica, non lo impensieriscono minimamente, neanche in tempi come questi, dove il cittadino, a ragione o torto, si rivolge ai Grillo, stufo di constatare che vota per una ragione, il votando prima gliela garantisce, raggiunto lo scopo se ne infischia.
Per quanto a volte duri da digerire, gli Ascomiti han ragioni da vendere, se protestano di non essere mai ascoltati dal Comune: l’Immenso sì e loro no? Chi dà di più a Cremona, le centinaia di commercianti che dividono fianco a fianco la vita coi cittadini o l’agricoltore che conta la Pac delle sue campagne? L’unico “di più” è chiaro, i commercianti hanno solo le loro ragioni, l’Immenso ha il giornale con cui firma le pagelle, e allora è giusto tenerselo buono.
Come è evidente dall’ultimo sconcio dell’assegnazione a PubliA, nelle mani dell’Immenso, senza alcun tipo di gara, avviso pubblico, etc, di tutto ciò che riguarda l’immagine di Cremona. PubliA, è bene ricordare, è l’agenzia che raccoglie la pubblicità per la galassia della Libera, non ha nulla di particolare che la distingua, ed è ben difficile sostenere che, tra i tanti, l’Ascom, che ha tra i soci le agenzie di pubblicità di tutta Italia, non avrebbe saputo proporre qualcosa di simile o meglio. Ma torniamo sempre al punto di partenza, Cremona per adesso ha un solo quotidiano su carta, ed è controllato dall’Immenso.
Che, tradotto brutalmente, nulla dà se non l’appoggio del suo giornale. Gli amici mi sgridano quando dico, abbastanza serio: Arvedi mi sistema una piazza? Gli do una presidenza. E dal 2009 altro che una piazza ha sistemato. Domanda: e se improvvisamente comincia a chiedere come l’Immenso, cosa gli risponde Perri? Si faccia un giornale anche lei, Cavaliere?
Fosse tutto qui, già abbastanza grave, ma non sufficiente: anche gli spiccioli bisogna dare, come i 626,81 euro a Zanolli per una chiacchierata che tanti impiegati e funzionari del Comune avrebbero fatto meglio, senza disturbare pesci vivi da servire in tavola a temperatura ambiente. Zanolli Vittoriano, direttore del giornale, è stato pagato coi nostri soldi per sedersi a fianco di Raspelli, per parlare di cibi cremonesi, quando il Comune ha in organico e fa lavorare veri esperti di diete e alimentazione. Oltretutto, il pubblico va al Salone per ascoltare Raspelli, certamente non Zanolli…..
E anche qui, bel tema sulla funzione della democrazia: dato il ricorso ai tanti collaboratori esterni, il significato è uno solo, impiegati, funzionari, dirigenti del Comune sono inetti, anche quelli che scendono nelle Commissioni per spiegare a Consiglieri e Assessori le decisioni che devono prendere!
In certe cose io sono peggio di San Tommaso. Vorrei che Perri spiegasse, ai partiti, ai cittadini che l’han votato, come ha raggiunto le due certezze: che PubliA è l’unica azienda in grado di promuovere Cremona; che i 700 dipendenti comunali son buoni a nulla. Si faccia pure aiutare da Montini o da un esperto di fiducia dell’Immenso…..

Cremona 27 04 2012 www.flaminiocozzaglio.info

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