Gen 31 2011

quando scrivono i grandi 01 02 2011

Published by at 11:59 pm under costume

QUANDO SCRIVONO I GRANDI

Sono certo . I migliori commentatori del mondo scrivono molto meglio di noi lilliput ma non dicono di più . Oggi ho letto con piacere le tre brillanti colonne di Bill Emmot , già direttore del prestigioso The Economist , ospitate dalla Stampa , e mi do sempre più ragione . Dopo le consuete toccatine a B , e un mare di luoghi comuni ma reali sull’Italia , arriva buon 987° dell’anno appena iniziato a individuare il buco nero e difficilmente risolvibile di una nostra situazione che dura da sessant’anni : almeno i governi di Grecia , Irlanda e Portogallo stanno facendo qualcosa sotto la pressione delle loro crisi , le riforme sono state tentate (meglio , sono state imposte) . L’Italia no . Eppure , continua Emmot , avrebbe bisogno del passaggio a un diritto del lavoro unitario ma più flessibile ; di un trasferimento di risorse pubbliche dall’odierno pantano di usi improduttivi a un nuovo sistema di assicurazione contro la disoccupazione ; della liberalizzazione dei mercati per i servizi e per le merci così da consentire maggiore concorrenza e innovazione e , per tutti , la riduzione dei costi ; e ancora di più , naturalmente , compresa una versione molto più ambiziosa della riforma Gelmini , per trasformare le università in istituzioni di livello mondiale costrette a concentrarsi sugli studenti e sui risultati . E , aggiungo io perché la dimenticanza è tanto grossa da sembrare voluta , giurisdizione e sindacato come il resto d’Europa .
Conclude Emmot : un’agenda del genere avrebbe bisogno di una leadership politica . Per fortuna non è , esplicitamente , una colpa del solo B , visto che dal 1945 hanno governato praticamente tutti e siamo ancora a piangerci addosso le stesse lacrime .

Cremona 01 02 2011 www.flaminiocozzaglio.info

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