Mar 28 2023

pornografico 28 03 2023

Published by at 3:55 pm under Pubblica Amm.ne

PORNOGRAFICO

Il David di Michelangelo non sono da meno, anzi Picasso ne fece una grossa; da www.cremonasera.it

Francoforte 28 03 2023  flcozzaglio@gmail.com

—Il David di Michelangelo pornografico? A Soncino nel 2018 coperti i nudi di Cornini e a Cremona una sala rossa per le incisioni piccanti della suite 347 di Picasso.

In America il consiglio scolastico della Tallahassee Classical School in Florida ha costretto alle dimissioni la preside Hope Carrasquilla, già insegnante di storia dell’arte per 27 anni, per aver mostrato il David di Michelangelo agli studenti di prima media. Una mamma lo ha ritenuto pornografico. A Soncino, come ha raccontato Gilberto Bazoli sul “Corriere”, nel 2018 il Comune aveva chiesto al noto scultore Marco Cornini di coprire le sue opere raffiguranti donne nude, pronte per la mostra alla rocca medievale e alla vecchia filanda. Le maestre di una materna bresciana si erano rifiutate di far entrare i bimbi nel castello per la presenza delle opere senza veli. E Umberto Cabini, sponsor della mostra, ex presidente degli industriali: «L’arte non deve avere barriere, è provocazione. Sembra di essere tornati alla censura dei nudi della Cappella Sistina». 

I casi fanno scalpore e ripropongono l’annosa questione dei rapporti tra arte e censura in nome di quel “Comune senso del pudore” messo alla berlina già negli anni settanta dal film diretto da Alberto Sordi. Eppure anche Cremona, in anni recenti, è stata protagonista di un analogo episodio che fece, a suo tempo, un certo scalpore. “L’arte non è casta, se lo fosse non sarebbe arte”, diceva Picasso. E proprio a lui si lega quell’episodio accaduto nella primavera del 2009, quando al museo civico Ala Ponzone gli organizzatori della mostra dedicata alle incisioni della Suite 347, aprendo quelle casse provenienti dalla Spagna, provarono un certo imbarazzo. E, dal momento che il tema scelto per la mostra, “Picasso Suite 347” non rendeva sufficientemente ragione dell’effettivo contenuto delle immagini più pruriginose, lasciato involontariamente nel vago, avevano scelto di confinare le incisioni più esplicite in un’esposizione “protetta”. Tra queste proprio alcune delle 106 stampe dedicate alla stretta relazione esistente tra il pittore e le sue modelle, costruite su un forte erotismo, come rappresentato nel rapporto tra Raffaello e la Fornarina: 25 incisioni dal contenuto molto esplicito.

Era la prima volta che la raccolta della Fondazione Bancaja usciva dai confini spagnoli per essere rappresentata dal 5 aprile al 28 giugno in tutta la sua interezza in occasione del quinto anniversario del gemellaggio con Alaquàs. Ma a preoccupare gli organizzatori prima, e con ogni probabilità gli insegnanti dopo, era stato il forte contenuto erotico di alcune delle opere esposte. Troppo esplicite le immagini proposte, seppure indicative del contenuto dell’esposizione. In alcuni casi apertamente pornografiche. Avrebbe potuto essere un elemento di forte richiamo, quello di un Picasso a luci rosse, ed in realtà qualcuno ci aveva già provato a sfruttare questo lato dell’artista. Ma era stato il Museè du Jeu de Paume di Parigi ed il tema della mostra, “Picasso Erotique”, allestita nella primavera del 2001, non aveva lasciato adito a dubbi. Una rassegna con trecento opere, alcune delle quali mai esposte in pubblico, che aveva fatto il giro del mondo, prima a Montreal e poi a Barcellona. Un’altra, sul tema “Picasso: tra eros e realtà” era stata allestita nel 2003 a Vicenza, e poi ancora nell’autunno 2005 a Carpi con “Picasso. Nel segno dell’Eros”. Prima della mostra cremonese vi erano già state esposizioni parziali delle incisioni, in parte riservate ad un pubblico adulto per l’erotismo di alcune immagini come quelle dei giochi tra Raffaello e la sua bella Fornarina. Un tema non nuovo dunque, e variamente sfruttato. 

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