Apr 21 2021
un uomo solo è al comando 21 04 2021
Un uomo solo è al comando, indossa la maglia che capita, il suo nome è Renato Crotti e scrive sul suo blog!
Francoforte 21 04 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com
La riscoperta della bicicletta tra tradizione e futuro sostenibile nel Cremasco cento chilometri di ciclabili. Raddoppiabili.
A
Crema e nel territorio non siamo messi male. Oltre cento chilometri
di ciclopedonali. Ringrazio gli avveduti e lungimiranti
amministratori pubblici che si sono succeduti negli anni alla guida
della città. Il Comune di Crema voleva pure raddoppiarle: presentò
il progetto in Regione, ma non venne finanziato. “Bisogna saper
perdere” cantavano i Rokes nel ’67. Anni dopo, le gomme da
masticare esortavano però a non desistere: “ritenta, sarai più
fortunato”. Nel 2019 la Fiab (Federazione italiana ambiente e
bicicletta) del cremasco elaborò anche una mappa indicante i
percorsi ciclabili esistenti, evidenziando i tratti da realizzare. La
bicicletta fa parte dell’Italian way of life. I marchi Legnano e
Bianchi, Torpado e Atala, Olimpya e Girardengo sono (o sono stati)
parte integrante del Made in Italy. Aggiungiamoci che siamo il Paese
di Coppi (“un uomo è solo al comando, la sua maglia è
bianco-celeste” il famoso incipt della radiocronaca di Mario
Ferretti alla storica tappa Cuneo-Pinerolo del 1949 ) e Bartali,
Binda e Girardengo, Moser, Bugno e Pantani. C’è pure la bicicletta
declinata nell’arte. Da Vittorio de Sica in “Ladri di Biciclette”
ai Queen di Freddy Mercury in “Bicycle race” o, con una
regressione anagrafica, la “Bellezza in bicicletta” di Silvana
Pampanini e del Quartetto Cetra. Ancora, i dipinti di Sironi,
Boccioni, Marinetti e Schifano.
L’elenco sarebbe infinito. La
bici incarna il mito dell’uomo libero. E’ l’immagine visibile
del vento. Nell’epoca del Green New Deal, dell’economia circolare
a zero emissioni, del cicloturismo e dei “Goals” per la
Sostenibilità, della voglia di riprendere ad uscire all’aria
aperta in modo salutare e piacevole, la bicicletta è tornata
prepotentemente protagonista. Una riscoperta. Pure senza il bonus (in
Italia il giro d’affari è di circa dieci miliardi di euro annui,
con quattro bici ogni cento abitanti). Certo, con il bike sharing
qualcuno ha interpretato la condivisione in modo eccessivamente
estensivo, ma la mobilità urbana ed extraurbana va ulteriormente
pensata e ripensata a misura di ciclista. Essenziale, quindi, una
crescente rete ciclopedonale in una sinergia virtuosa tra Comuni,
Enti locali, privati, filatropia per assicurare un’alternativa
percorribile (è il caso di dirlo) all’automobile. Senza
dimenticare una viabilità ed un arredo urbano pensato nell’ottica
della due ruote. L’auto è troppo veloce e inquina. Il viaggio a
piedi è troppo lento. La bicicletta è un punto di equilibrio. De
gustibus.
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