Set 24 2020

qui cremona-settecentosessantaquattro 24 09 2020

Published by at 6:16 pm under Pubblica Amm.ne

QUI CREMONA – settecentosessantaquattro

Gilberto Bazoli, L’Intruso del “Cremona si può Lab”, il blog del sindaco Galimberti, oggi incontra un uomo che ha fatto della disgrazia una scelta di vita!

— Dall’Adriatico al Mar Ligure, da Grado a Genova, 42 tappe in 56 giorni nei territori più colpiti dal Covid. La partenza è stata il 21 agosto, arrivo previsto il 17 ottobre. Sono i 930 chilometri della via Postumia (l’antica via romana fatta costruire, prevalentemente per scopi militari, nel 148 a. C. dal console Postumio Albinio nell’allora Gallia Cisalpina) che, con le sue due inseparabili stampelle Katana in carbonio, sta percorrendo Andrea Devicenzi, 47 anni. L’ultima sfida del coach e atleta paralimpico cremonese, appassionato di sport e avventure al limite, che, all’età di 17 anni, in seguito a un grave incidente stradale in sella alla sua motocicletta ha perso per sempre la gamba sinistra. Devicenzi, perché la via Postumia?
“Era già in programma nel 2018 quando, invece, ho scelto un altro affascinate cammino, quello di san Francesco. Ho congelato l’idea ma l’ho ripresa quest’anno perché, da un lato, passerò di fianco a casa mia (Martignana di Po, ndr) e, dall’altro, attraverserò le zone, come il Veneto e la Lombardia, che hanno pagato il prezzo più alto al coronavirus. Sono lombardo e cremonese, sono un padano doc: voglio dare il mio contributo per far conoscere le ricchezze, le bellezze della Pianura padana, troppe volte bistrattata, di cui si parla per la nebbia e poco altro”. Come sta andando la sua nuova avventura?
“Dal punto di vista altimetrico non è dura, lo è per altre difficoltà, come l’umidità e il caldo”. Come si svolge una tappa?
“Generalmente la partenza è alle 7, dal centro del paese o della città. Se la tappa è più breve, ci si incammina alle 7.30-8. Quando troviamo un centro abitato, ci si ferma per un caffè o un panino”— Welfare Cremona, il Giorno, il sito della Diocesi, Prima Cremona continuano a ignorare l’affaire Ponchielli&Cigni; allora pubblico, tratta da www.cremonaoggi.it, la puntuta replica dei consiglieri di Forza Italia:

—PONCHIELLI: TRISTE MESSINSCENA DI UN’AMMINISTRAZIONE INSIPIENTE E AUTOREFERENZIALE E anche per la scelta del sovrintendente del teatro è andata in scena la solita farsa. Sì, perché il nome del prescelto era già stato individuato ben prima della selezione. Malgrado molte forze politiche e soprattutto i soci della fondazione del teatro avessero caldeggiato l’ipotesi di selezionare una figura dal profilo internazionale alto e di esperienza consolidata, attraverso l’aiuto e il supporto di una società esperta nella ricerca di figure specifiche, ha prevalso il nome che girava nelle stanze nostrane sin da subito. Non sono bastati gli appelli, giunti da più parti, a far prevalere il criterio del merito e della qualità dei curriculum dei concorrenti per smontare un disegno smaccatamente precostituito. Nessun rispetto per i soci, per l’istituzione del Teatro, per i professionisti che hanno presentato il loro curriculum e che non sono stati adeguatamente valutati, per i consiglieri di amministrazione, che con grande dignità si sono dimessi non volendo essere complici di questa sceneggiata. Ma la questione più dolorosa emerge dal lungo intervento che il sindaco ha pubblicato sul sito “Cremona si può “. Galimberti non solo rivendica l’amicizia con la persona “selezionata “, ma aggiunge che la sua conoscenza diretta ha costituito un “valore aggiunto” nei processi di selezione: “Per questo motivo la conoscenza non ha rappresentato certo un disvalore, ma semmai un valore aggiunto e un vantaggio anche nella necessaria costruzione di un parere relativo alla personalità del candidato”. È così che si sceglie la figura più autorevole e più preparata? Quindi la selezione (costata 25.000€) è stata un paravento? Bastava essere amici del Sindaco per avere un punteggio più alto? È giusto che i cremonesi sappiano anche che la candidatura del prescelto è stata presentata proprio da uno dei consiglieri di amministrazione che poi l’hanno nominato. Dinamiche che riabilitano la tanto vituperata Prima Repubblica! Il danno di reputazione che questa vicenda porta con se’ avrà effetti permanenti: quale professionista si proporrà da domani alla nostra città per offrire le proprie competenze se ciò che vale è la frequentazione con il sindaco?

Ció che è accaduto è stato possibile solo perché la maggioranza che amministra Cremona non è in grado di affermare una posizione autorevole, non ha una adeguata cultura delle istituzioni, borbotta nelle chat, ma alla fine subisce in silenzio ogni scorrettezza, ogni forzatura. Non è un caso che l’Assessore alla cultura, nonché segretario cittadino del Pd, dopo la triste vicenda della capitale della cultura, sia stato inesistente anche in questa partita. I capricci di un sindaco in un sistema debole hanno prevalso sul valore culturale di una istituzione chiave della nostra città. Ha prevalso una linea “nostrana” e provinciale, alla quale siamo tristemente abituati perché metodo sistematico di una sinistra locale che sopravvive nel consenso cittadino grazie alle nomine e agli incarichi, uno schema oggi ancora più evidente per la spregiudicatezza di chi dovrebbe guidare la città. Nulla di nuovo sotto al sole. Carlo Malvezzi Federico Fasani Saverio Simi

Francoforte 24 09 2020 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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