Mag 25 2020

qui cremona-seicentoquarantatre 25 05 2020

Published by at 6:26 pm under Pubblica Amm.ne

QUI CREMONA – seicentoquarantatre

Ancora un grande successo per la Neurochirurgia dell’ospedale di Cremona, ne scrivono sia la Provincia on line che www.cremonaoggi.it:

—“Dopo l’emergenza Covid, tornare in sala operatoria per un intervento ad alta complessità utilizzando della chirurgia da sveglio – spiega Antonio Fioravanti (Direttore dell’UO di Neurochirurgia dell’Ospedale di Cremona) è una soddisfazione professionale e anche una grande emozione”. “Insieme alla mia equipe, abbiamo asportato un tumore cerebrale (Glioma) in paziente sveglio e cosciente. L’intervento, esclusa la preparazione è durato poco più di due ore. Il signor Oscar – un uomo di poco più di sessant’anni – è ambidestro. La scelta di utilizzare questa tecnica è stata finalizzata alla possibilità di verificare in corso di intervento le funzionalità del linguaggio, del movimento e abilità cognitive – precisa Fioravanti. Oscar, in fase di valutazione, ha mostrato le caratteristiche cliniche e psicologiche per sostenere un tipo di intervento come questo”. “Durante i colloqui preparatori – continua Fioravanti – ho scoperto la passione di Oscar, ossia la pittura e ho appreso la sua preoccupazione per l’eventuale perdita di questa abilità artistica per lui di fondamentale importanza. Ecco che, durante l’intervento, per verificare che le funzioni del linguaggio e del movimento rimanessero integre, abbiamo scelto insieme di fare la prova del disegno. Mentre io operavo lui disegnava. Vedevo le nostre mani allineate e impegnate contemporaneamente su fronti diversi. E’ un’immagine che non scorderò facilmente. Il risultato è un bellissimo paesaggio con un grande albero che – per l’Ospedale di Cremona – rappresenta il simbolo della rinascita”. “Nella prima parte dell’intervento, il paziente è stato sottoposto ad anestesia e svegliato durante l’asportazione del tumore. Questo ci ha consentito di interagire con lui, chiedergli di parlare e addirittura disegnare in modo da poter controllare nell’immediato la comparsa di eventuali deficit”—

Il tre ottobre scorso Antonio Fioravanti operava me alla schiena, il cancro aveva deciso di abitare lì, con un successo tale, confermato dalla risonanza, da ricevere i complimenti della clinica universitaria di Francoforte, dove risiedo ancora oggi: e se son vivo, e miglioro ogni giorno che passa, lo devo a lui e al personale tutto della Neurochirurgia, che m’ha tenuto allegro per i venti giorni che rimasi da loro.

Francoforte 25 05 2020 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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