Gen 17 2020

notizie da campagna amica 17 01 2020

Published by at 7:43 pm under Pubblica Amm.ne

Notizie da Campagna Amica

Il primo formaggio d’asina vince Oscar Green

L’agricoltura del futuro tra fantasia e creatività, ma anche il desiderio di divertirsi e vivere un’esperienza unica. Ecco tutti vincitori nelle diverse categorie del premio all’innovazione di quest’anno

Fantasia e creatività insieme al desiderio di divertirsi e vivere un’esperienza unica hanno assicurato la vittoria del premio Oscar Green 2020 all’innovazione della Coldiretti, nella categoria Impresa4.terra, a Massimiliano Gatti che in Umbria ha trasformato la sua azienda nell’antico west con enormi bisonti che cavalcano proprio come avviene nei film.

I premi sono stati consegnati nel corso delle finali di Roma, alla presenza del presidente della Coldiretti Ettore Prandini e della delegata nazionale dei Giovani Veronica Barbati. Il giovane imprenditore è stato premiato per aver creato una cultura d’impresa esemplare, riuscendo a incanalare creatività, originalità e grande abilità progettuale per lo sviluppo e la crescita dell’agricoltura italiana coniugando tradizione e innovazione. Del bisonte, tra l’altro, non si butta via niente, dalla pelle per prestigiose lavorazioni artigianali alla lana, ma anche in cucina è molto apprezzato dai ristoranti che puntano all’eccellenza e all’innovazione in tavola.

Nella categoria Creatività invece l’ambito premio è andato a Giulia Arrighi, la giovane imprenditrice toscana che produce un vino molto particolare, facendo maturare i grappoli appena raccolti sotto gli abissi marini per accelerare il processo di fermentazione e restituire salinità ma soprattutto per evitare di utilizzare solfiti. L’unico disinfettante antiossidante naturale impiegato nella produzione è il sale del mare. L’azienda è stata premiata la genialità di un’idea, la capacità di interpretare il futuro, con il valore della tradizione e la capacità di saper mettersi in gioco in quelle che appaiono come sfide insuperabili.

Essere custode di saperi e sapori antichi da tramandare alle nuove generazioni per sconfiggere l’omologazione ha invece garantito la vittoria nella categoria Sostenibilità a Marco Zozzoli un agricoltore custode del Friuli Venezia Giulia appassionato di antiche colture che, per produrre farina e biscotti, ha iniziato a coltivare un particolare tipo di mais “la gemma di vetro” delle antiche tribù Cherokee che non ha bisogno di trattamenti. La pannocchia è più piccola rispetto alle altre ma è di straordinaria bellezza con tutte le tonalità del vetro, dal blu intenso al trasparente dell’acqua, fino al viola, vinaccia e turchese. Il contadino custode è stato premiato per avere sfidato l’omologazione, impiegato coraggio e passione per prodotti antichi che guardano al futuro dell’agricoltura.

Puntare sull’unione che fa la forza è importante per vincere l’Oscar Coldiretti della categoria Fare rete e per questo motivo il premio è stato assegnato a Gianluca Nappo che in Abruzzo, regione devastata dal terremoto, produce accessori natural fashion senza utilizzare additivi chimici, semplicemente colorandoli con la gemma più preziosa del posto, lo zafferano. Stringendo un patto salva – terremoto con i coltivatori della zona, in pieno centro all’Aquila tra le gru della ricostruzione il giovane imprenditore ha aperto un punto vendita dei suoi prodotti protagonisti di una nuova sfida per la rinascita di un territorio ferito.

Nella categoria Campagna Amica invece a vincere è Leonardo Belotti che in Lombardia si è inventato il primo formaggio di latte d’asina – chiamato arlecchino perché viene prodotto grazie all’aggiunta di latte di capra e di mucca permettendo così alle incredibili proprietà del latte d’asina di andare in stagionatura donando a questo gustoso prodotto una qualità incredibile. Nell’avere espresso fino in fondo lo spirito di questa categoria il vincitore è stato premiato per aver coniugato bontà bellezza e inimitabilità della migliore tradizione italiana.

E per finire nella categoria Noi per il sociale viene premiato il coraggio di Luca Cammarata che nella splendida Sicilia è riuscito a trasformare l’ingiustizia in riscatto sociale cominciando a coltivare terreni confiscati alla mafia per convertirli in oasi di pace e tranquillità. L’azienda è stata premiata per aver ridato, attraverso l’agricoltura, speranza, opportunità, legalità ed esempio di integrazione riuscita.

Le storie dei giovani vincitori dell’Oscar Green sono rappresentative di un modello di innovazione sostenibile in agricoltura – sottolinea la delegata nazionale di Coldiretti Giovani Impresa Veronica Barbatiche affonda le sue radici nella terra e nelle comunità. Storie di giovani, veri protagonisti italiani del Green Deal, che nascono tanto dall’esigenza di rendere reale un sogno individuale d’impresa quanto dalla voglia di dare risposte alle necessità di una collettività, realizzando prodotti originali o arricchendo il territorio di servizi altrimenti impossibili da garantire”.

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