Nov 22 2019

la legge del più forte-millequattrocentoventitre 22 11 2019

Published by at 6:50 pm under Pubblica Amm.ne

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLEQUATTROCENTOVENTITRE Dal Dubbio, sempre sul processo a vita che si avrebbe per 60 milioni di italiani, presunti innocenti secondo la formula cara ai Davigo, cadesse la prescrizione a gennaio 2020; l’avvocato Mascherin parla coi numeri quando sostiene “Ma so che il 70 per cento delle prescrizioni interviene nel corso della fase preliminare quando a lavorare siete solo voi magistrati e l’avvocato non c’entra nulla” —Prescrizione, i falsi miti sfatati da Mascherin. L’audizione alla Camera, un pm: «Appelli solo per far cadere il reato». Ma i dati dicono altro. Il presidente del Cnf ribalta le tesi: «In secondo grado riformata la metà delle sentenze. Il 70% dei reati muore prima» Difficile credere che un dibattito sulla giustizia possa reggersi sul pregiudizio. Eppure nel caso della prescrizione forse è così. E non è difficile comprendere il motivo: la prescrizione è la sublimazione ultima dell’identità dei 5 Stelle. Nati dall’insofferenza nei confronti della cosiddetta casta, dal sogno di sbarazzarsene, e perciò persuasi dall’idea che l’estinzione del reato possa essere travisata nello scudo dei potenti per mano dei loro abili difensori. Una leggenda, che pure si è fatta strada nell’immaginario collettivo. E che a volte trova traduzioni sorprendenti nelle analisi di pur apprezzati operatori della giustizia. L’esempio è offerto dall’audizione svolta due giorni fa nella commissione Giustizia della Camera che, sulla proposta di abrogare la “nuova” prescrizione, ha invitato a esprimersi un magistrato e un avvocato. Più precisamente il sostituto procuratore di Verona Valeria Ardito e la figura che rappresenta l’intera avvocatura italiana, il presidente del Cnf Andrea Mascherin. Ebbene, la magistrata ha introdotto il proprio intervento con un’analisi secondo cui abolire la prescrizione dopo il primo grado favorirebbe un’accelerazione della macchina penale. «Ci sono casi in cui l’impugnazione viene proposta al solo fine di raggiungere la prescrizione, com’è desumibile dalla forma stessa in cui viene redatta, condensata in poche generiche righe». Il presidente del Cnf ha ascoltato con pazienza. Poi, al momento di intervenire, ha ribaltato quel paradosso: «Un po’ invidio il sostituto procuratore di Verona, che ci ha spiegato in poche battute come si comporta un difensore. Lo ha fatto con imprecisione e sfumature persino offensive. Non ambisco a fare lo stesso», ha aggiunto, «non saprei spiegare come si fa il pm. Ma so che il 70 per cento delle prescrizioni interviene nel corso della fase preliminare», ha proseguito rivolto direttamente alla dottoressa Ardito, «ossia quando a lavorare siete solo voi e l’avvocato non c’entra nulla». Eccetera eccetera.

Francoforte 22 11 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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