Set 16 2019

la legge del più forte-milletrecentosessantasei 16 09 2019

Published by at 5:47 pm under Pubblica Amm.ne

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLETRECENTOSESSANTASEI Dal Dubbio, tratto da un articolo di Valter Vecellio: —“Cinico mercante di morte”, definisce Enzo Tortora il Pubblico Ministero Diego Marmo; e aggiunge: “Più cercavamo le prove della sua innocenza, più emergevano elementi di colpevolezza”. Le “prove” erano la parola di Giovanni Pandico, un camorrista schizofrenico, sedicente braccio destro di Cutolo: lo ascoltano diciotto volte, solo al quinto interrogatorio si ricorda che Tortora è un camorrista. Pasquale Barra detto “o nimale”: in carcere uccide il gangster Francis Turatello e ne mangia l’intestino… Con le loro dichiarazioni, Pandico e Barra danno il via a una valanga di altre accuse da parte di altri quindici sedicenti “pentiti”: curiosamente, si ricordano di Tortora solo dopo che la notizia del suo arresto è diffusa da televisioni e giornali— Le prove dei processi Iori; non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, quindi non appare nella motivazione di primo grado, le due successive han toccato nulla, l’affermazione del perito della Difesa che il Dna resta nel 10% dei casi, che i colleghi di Accusa e Parte civile si son ben guardati dal contestare; passi ancora Iori potrebbe esser sospettato d’aver fatto davvero pulizia, ma su nove oggetti dimentica un tappo (!) e strofina, per toglier le sue tracce, lo sportello in plastica, come se non frequentasse la casa da due anni: a questa stregua, per cancellare ogni traccia della sua presenza in quella casa, avrebbe dovuto fermarsi non le tre ore che gli addebitano, ma un mese! Pagine 57 e 58: —Premesso quanto sopra come chiave di lettura, vanno ora apprezzati i “concreti” dati negativi degli accertamenti scientifici soprariportati. Poichè sono stati tolti tutti i quattro tappi dalle quattro bombole dovrebbero esserci, ma non ci sono, tracce biologiche di Claudia ( o di Iori) anche sui tre tappi per i quali le analisi hanno avuto esito negativo. Sulle quattro bombolette di gas, aventi involucri in metallo liscio e verniciato, e quindi substrato ideale al deposito d’impronte e di materiale biologico non ci sono, ma dovrebbero esserci, tracce delle impronte o tracce biologiche di Claudia Ornesi e dello stesso Iori, tenendo presente che le bombolette venivano vendute, come accertato, prive di alcun tipo di confezione. Lo sportello in plastica posto a copertura del quadro elettrico dell’appartamento, sito nel ripostiglio, è stata parimenti sottoposto ad analisi per la ricerca di DNA e impronte con esito negativo. Va precisato, per capire il perchè della ricerca, che detto sportello venne rinvenuto (cfr.foto 103) sul piano del fasciatoio, che stava anch’esso nello sgabuzzino, e che qualcuno lo spostò forse con troppa forza per poter poi premere l’interruttore, con la conseguenza dell’uscita dal suo alloggiamento .Quel “qualcuno” o era Claudia o l’imputato : invero nessuna delle persone intervenute in loco, a partire da Ornesi Gianstefano, ha riferito di aver tolto la luce premendo l’apposito interruttore e tutti hanno dichiarato di aver constatato che al loro arrivo la luce già non era in funzione. Il c.t. dr.Giuffrida ha sottolineato in udienza che la superficie dello sportello è particolarmente “idonea per la ricerca delle impronte latenti” ma ciò nonostante non sono state trovate nè impronte né altra traccia riferibile alla Ornesi o ad altra persona che ha spostato lo sportello per togliere la luce.

Cremona 16 09 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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