Ago 07 2019

la legge del più forte-milletrecentoventisei 07 08 2019

Published by at 6:13 pm under costume,cronaca nazionale,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLETRECENTOVENTISEI

Salvini che pensa di cambiare le regole della giurisdizione senza prima cambiare la testa di chi rappresenta e guida i giudici, sia con le cariche, sia con la fama guadagnata ai processi, va incontro a un disastro sicuro: le regole le leggeranno sempre loro, a modo loro. Esemplare Spataro Armando che, come ha smesso la toga di Procuratore capo di Torino, non ha perso tempo e pochi giorni dopo ha cominciato a scrivere su Repubblica, il “giornale di partito preso” per definizione; oggi bastona l’appena promosso decreto di sicurezza bis:

—I magistrati non sono obiettori di coscienza, non possono rifiutarsi di ottemperare ai loro doveri ma è auspicabile che, ricorrendo alla Corte costituzionale appena ciò sia possibile, procedendo contro condotte illegali e disponendone l’interruzione, continuino a ignorare le aspettative di chi governa, qualunque ne sia il colore politico. Deve essere questa la risposta al decreto sicurezza bis voluto da Salvini—

Poche righe e, ammesso ce ne fosse bisogno, Spataro si dichiara: lui rappresenta tutti i colleghi, che mai rifiutano applicare la legge, spiacevole che sia l’occasione, e li invita a rivolgersi alla Corte Costituzionale, che senz’altro sarà del suo avviso e scaccerà dall’ordinamento giuridico il decreto voluto da Salvini, cui evidentemente Spataro si sostituisce, e può farlo perché in pensione, e non corre il rischio del giudice che fa politica.

Il resto è del medesimo livello, norme costituzionali e convenzioni internazionali obbligano l’Italia ad aprire i porti ai naufraghi e ai richiedenti protezione, non alla Francia o alla Spagna.

Io continuo a ripeterlo, annoio i lettori, ma dopo lo scandalo Csm e le cariche direttive assegnate come si sapeva, ma in silenzio, perfino il ministro Bonafede vuol riformare, a suo modo, la “Giustizia”; ma prima delle riforme, sia lui che Salvini, rispondano alla semplice domanda: si sentono la forza di mettere regole, e farle eseguire, che obblighino i giudici alla Tortora a pagare, almeno sul piano della carriera, per i processi mal fatti?

Ceriana 07 08 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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