Gen 16 2019

la legge del più forte-millecentoventitre 16 01 2019

Published by at 6:51 pm under costume,cronaca cremonese,cronaca nazionale,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLECENTOVENTITRE
Non vorrei fosse passato nel dimenticatoio il caso Iori, ecco allora la decisione di pubblicare a puntate il mio libretto, un settanta pagine; quarantasettesima puntata:
—DER PROZESS, UN’IDEA DI FRANZ KAFKA: QUANDO IL PROCESSO HA TROPPE LETTURE DEVE USCIRE DALLE AULE DEI TRIBUNALI!
“La situazione muta però completamente da maggio in poi, proprio dopo che Claudia ha appreso dalla sorella che Iori – che nulla le aveva detto e che continuava a frequentare via Dogali per avere rapporti intimi – si era risposato con la Arcaini già dal marzo passato. Claudia allora smette di essere remissiva: annuncia a Iori di non essere più interessata a lui, lo avverte che il sesso sparirà dai loro rapporti e pretende con insistenza ed inusitato vigore che l’imputato non solo cominci a fare sul serio il padre di Livia ma che dia anche il giusto riconoscimento sociale alla figlia, trattandola allo stesso ed identico modo degli altri 3 figli e rivelando la sua esistenza a tutta la sua famiglia allargata, e quindi alla madre, alla nuova moglie ed alla ex moglie e agli altri figli.” Di questa parte succosa del movente non c’è altra prova, come al solito, che la parola degli Ornesi, usi a raccontare sempre la verità; anche che, i rapporti erano tesi da maggio, che Iori perfino gli ultimi giorni, il 16 e il 20 luglio, si ferma a cena da Claudia…….. “Di fronte a tale reazione di Claudia, Iori vede la unilaterale rottura del tacito patto (assistenza verso riservatezza) e si sente oggettivamente minacciato nel proprio equilibrio di vita. Equilibrio complicato in un sistema di vita complicato , fatto di tanti lavori (in Ospedale, visite private a Crema, operazioni chirurgiche a Milano) da meritare una struttura societaria (la Gama Consulting) e due segretarie personali, tre famiglie da mantenere, quattro figli e, soprattutto, una madre temuta ed onnipresente che non deve essere turbata da alcunché.” Minacciato! e oggettivamente! Nei capitoli successivi vedremo la fondatezza della data: “da maggio in poi”. E l’ennesima “perlissima”, “perlissima” che posso permettermi in una recita dove sono ammesse le sfere di cristallo; secondo i giudici a Claudia non interessa farsi sposare da Iori; ecco dalla motivazione di primo grado: “Agli inizi di maggio 2009 la sorella di Claudia, Paola, informò la madre (e poi Claudia stessa) d’aver saputo – per averlo appreso dalla dr.ssa Fulgenzia Bianchi, medico anestesista in servizio all’Ospedale di Crema- che Iori aspettava la nascita di una bimba da una certa Laura, la quale avrebbe partorito a fine maggio. Claudia, profondamente delusa ed offesa, affrontò – presente la sorella – Iori quando venne a casa sua, rinfacciandogli quanto aveva appreso ed il fatto che allora tutti i motivi che sino allora le erano stati da lui addotti per imporle riservatezza non erano reali ed egli, per tutta risposta, non negando affatto la notizia, le rispose semplicemente : “Ed allora?!” Claudia, maturando delusione e disistima verso Iori, disse alla madre che, a quel punto, ‘mamma io chiedo solo questo che lui faccia il padre, solo questo’” In definitiva, come afferma la madre, Claudia ha solo preteso che Maurizio provvedesse a fare il padre della piccola Livia , senza pretendere che lui fosse il suo compagno di vita. Il giudice italiano è, non per legge ma per prassi, onnipotente; verso i cittadini, contro la logica non ce la fa, per adesso: spieghi allora perché Claudia abbia smesso d’esser remissiva, saputo che ha sposato l’altra, quando già da due anni, lo dicono i suoi, di Iori marito non gliene fregava più niente! Ma la costruzione del nulla deve continuare: “La estrema riservatezza che l’imputato ha sempre preteso prima in ordine alla relazione extraconiugale con Claudia e poi in ordine alla nascita di Livia forse gli serviva per tenere all’oscuro dei fatti la Arcaini, ma sicuramente era voluta a tutela della madre. Caroselli Paola, madre di Iori come molte persone “benpensanti” era attaccata alla famiglia tradizionale e legittima e non concepiva di buon grado tradimenti, relazioni extraconiugali, convivenze, divorzi e nuovi sposalizi. Come si evince anche dalla sua deposizione in aula, per lei i “veri” nipoti, quelli che amava, erano i figli di primo letto, G e M” Ancora un paio di gemme, che non contano solo come tali, ma perché spiegano urbi et orbi com’è stato condotto il caso: la Arcaini, cioè la seconda moglie, sapeva tutto; dove i giudici abbiano preso che Caroselli Paola fosse “persona benpensante e attaccata alla famiglia tradizionale e legittima”, debbono ancora spiegarcelo; poi il modo scelto di farle sapere della relazione e della nipotina sconosciuta, converrà anche il lettore più scettico, non è dei più dolci……
Cremona 16 01 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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