Dic 12 2018

la legge del più forte-milleottantotto 12 12 2018

Published by at 7:59 pm under costume,cronaca cremonese,cronaca nazionale,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLEOTTANTOTTO
Non vorrei fosse passato nel dimenticatoio il caso Iori, ecco allora la decisione di pubblicare a puntate il mio libretto, un settanta pagine; dodicesima puntata:
—DER PROZESS, UN’IDEA DI FRANZ KAFKA: QUANDO IL PROCESSO HA TROPPE LETTURE DEVE USCIRE DALLE AULE DEI TRIBUNALI!
CHE DIRE DELL’UFFICIALITA’?
E’ una descrizione in linea di massima concorde con la maggior parte delle testimonianze raccolte nei verbali d’udienza, pur con la vistosa eccezione che leggeremo tra poco; certo, le bombolette potevano essere, anziché le 4 segnalate, una dozzina, con le versioni in contrasto tra esse d’averle viste e spostate; magari si è sorvolato su elementi se non decisivi, importanti, come la dichiarazione del padre Ornesi d’aver trovato le tapparelle alzate, il che vuol dire, essendo l’appartamento al primo piano del condominio, che il supposto assassino (si sarebbe fermato ore, per la sentenza di primo grado), se ne infischiasse d’esser visto; il supposto assassino, par di capire, non avrebbe apprezzato a sufficienza il famoso film di Hitchcock “La finestra sul cortile”; “La scena del crimine presentava alcune anomalie”: le tapparelle alzate quindi non rientrano fra esse, per gli inquirenti prima e i giudici poi, che mostrano subito dove intendono arrivare……..
Manca dalla descrizione, o meglio, è nascosto nel passo: “le dichiarazioni della madre di Claudia, che per ultima aveva visto la figlia, non collimavano con quelle del dr Iori”, che Maurizio Iori viene immediatamente rintracciato, stava operando col laser a Milano, perché la madre di Claudia, Pasqua Facchi, urla alla Polizia: “chiamate Iori, era qui a cena, ieri”, e nella stessa mattina Iori deve rispondere alla domanda, come persona informata dei fatti, si dice in gergo processuale, non da indagato: “lei dov’era mentre loro morivano? al cinema? beh, ci mostra il biglietto?” tutti piccoli segni, che mostrano fin dalle prime ore la grande idea che risolverà il processo!
Altra evidente stranezza che i giudici, compatti, dimenticano; ammesso abbia ucciso, Iori, va a scegliere la notte prima di un delicato intervento chirurgico, col rischio probabile di sbagliarlo e tirarsi addosso le ire del presumibile “non paziente”?
E il lettore curioso, anche non esperto, sarà preso dal dubbio sulle tante stranezze che appaiono già dalle prime pagine della motivazione di Cremona: a ogni suicidio, di principio (!), si ipotizza il reato di istigazione o aiuto al suicidio? e senza perdere tempo, addirittura il giorno dopo, per poter proseguire le indagini? e poi si manda in carcere prima del processo, per omicidio, senza l’esito dell’autopsia? che nel nostro caso arriverà dopo cinque mesi (e questo non è scritto nelle sentenze!) perché gli autoptici non riuscivano a capire come le quantità di Xanax e gas, veramente scarse, potessero uccidere, nella totale assenza di precedenti nella letteratura scientifica. E non dimentichiamo mai che Maurizio Iori è un chirurgo di lunga esperienza, sa come si addormenta e si uccide. Tanto per rendere l’idea, dall’ordinanza del Gip leggiamo:
“Occorre poi precisare, a puro titolo informativo ed in attesa delle doverose analisi tossicologiche, che una dose eccessiva di Xanax (anche più di cento volte la dose giornaliera) non dovrebbe presentare rischio per la vita, a meno che non vi sia assunzione concomitante di altri deprimenti del sistema nervoso centrale (incluso l’alcol) e che generalmente solo dosi altissime (in ragione di circa 975 volte la dose massima giornaliera) possono portare a collasso cardiocircolatorio.”
Altro che 95 pastiglie. Al lettore potrebbero venire i primi dubbi: se è un omicidio, e l’assassino è un medico, e tra le prove a carico di Iori verrà addebitata una ricerca internet sullo Xanax, Iori rifila solo 95 pastiglie sapendo che dovrebbero causare un fastidioso solletico e basta? Poi, quando il lettore scoprirà che i giudici si accorgono che rifilare anche solo 95 pastiglie, o gocce corrispondenti, non è comunque facile, e riducono le 95, “dimenticandosi” dell’autopsia che stila: “intossicazione acuta”, cosa deve pensare dei giudici, il lettore? E le consulenze richiamate sopra? “consulenza informatica, genetica e dattiloscopica; consulenza medico legale e tossicologica; consulenza in ordine all’azione del gas GPL di cui alle bombolette”; prima si arresta, poi si eseguono?

Cremona 12 12 2018 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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