Giu 18 2018

un segno del trionfo 18 06 2018

Published by at 5:16 pm under costume,cronaca nazionale,golosità

UN SEGNO DEL TRIONFO L’intero pezzo è di Repubblica, che certamente non può vedere bene i Coldiretti, tanto amati dalla Lega; e allora la conclusione è una sola, nessuno può ignorare i grandi numeri, quando sorretti dalle grandi idee! —Nell’orto, nella stalla, sui trattori. Coldiretti invita i torinesi al villaggio contadino, da oggi e fino a domenica, dalle 9 alle 23, nel cuore di Torino: piazza Castello e Giardini Reali. Una kermesse che si è aperta alle 9 con il “Bistecca day”, già organizzato nel capoluogo piemontese due anni fa – ma al Lingotto, in forma molto più contenuta e non in pieno centro come stavolta – per promuovere la rivincita della carne “sana e italiana, contro le fake news che colpiscono il settore” spiega Coldiretti, che porta in piazza bracieri, forni, spiedi su cui esperti grigliatori cucineranno a puntino le carni, svelando anche i segreti della grigliata perfetta. Coldiretti ha voluto realizzare una grande “fattoria italiana” a cielo aperto per scoprire produttori, agricoltori, allevatori e tutte le nuove professioni nate nel mondo agricolo, dalle agri-tate ai produttori di cosmetici a base di prodotti della terra. Ci saranno i piemontesi, con le loro peculiarità enogastronomiche, e le eccellenze del resto d’Italia. L’inaugurazione è anche l’occasione per il debutto torinese di due ministri: quello alle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, e quello dell’Ambiente Sergio Costa che tagliano il nastro insieme con la sindaca Chiara Appendino e il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo. In arrivo nel primo pomeriggio anche il ministro degli Interni Matteo Salvini, in “tour” nel Torinese per sostenere i candidati sindaci ai ballottaggi a Ivrea e a Orbassano. Migliaia di persone si sono messe in coda fin dal mattino. Poi l’inaugurazione con i politici: “Farò tutto quello che la legge italiana e quella europea mi consentiranno per tutelare gli agricoltori italiani e le loro produzioni perché rischiano di essere messe in ginocchio dai prodotti in arrivo da altre parti del Mondo” ha promesso Centinaio arrivando alla grande “griglieria”. Il ministro si dice pronto ad andare anche contro l’Europa: “Devo tutelare la mia agricoltura anche magari contro un’Europa che determinate sensibilità non le ha – ha detto – Sarà una battaglia importante contro tutti quelli che vogliono falsificare il made in Italy”.
La kermesse si apre con un dato positivo sui consumi. Dopo anni torna a crescere la spesa delle famiglie italiane per le carni: con un più 5 per cento nei primi mesi del 2018. L’aumento dei consumi riguarda tutte le tipologie, dal pollame e maiale, alla carne bovina. Gli italiani scelgono sempre di più le carni di qualità: il 45 per cento cerca quella proveniente da allevamenti italiani, il 29 per cento chiede carni locali e il 20 per cento con i marchi di qualità.
Soddisfatta dell’arrivo a Torino di Coldiretti la sindaca Appendino: “Noi puntiamo sulla valorizzazione delle nostre qualità migliori e questo è uno spazio dedicato alle eccellenze – commenta – È molto bello che una manifestazione come questa sia stata organizzata proprio a Torino”. Il piemontese Roberto Moncalvo, presidente nazionale Coldiretti, approva le prime mosse del nuovo governo: “Nel contratto di governo ci sono punti che condividiamo – dice – Tutti i settori agricoli in sofferenza in questo momento lo sono per i prezzi troppo bassi. Bisogna dire dei no, quando è il momento perché sennò ci si arrende alla concorrenza sleale”.
Il ministro dell’Ambiente Costa illustra la sua priorità: “La tutela dell’ambiente è fondamentale. È necessario prestare attenzione al benessere, sia degli animali che dei consumatori”. In Piazza Castello è allestito il mercato a chilometri zero con Campagna amica, e lungo il percorso si potranno gustare anche birre artigianali e gelati. Per tre giorni, contadini e produttori racconteranno e venderanno i loro prodotti, agrichef di ogni regione prepareranno pasti gourmet, con menu popolari a 5 euro, e poi pizze, dolci, piatti della tradizione e street food. Ci sarà anche una zona dedicata alla solidarietà, con i prodotti tipici delle zone terremotate del centro Italia e una serie di banchetti dove chi vuole potrà lasciare la spesa “sospesa”, ovvero pagare una “fornitura” di carne, frutta, verdura e formaggi per chi non possa permettersi di acquistarla.
Dalla scelta dello slogan #stocoicontadini, hastag della manifestazione, si intuisce che il villaggio non vuole essere solo una grande festa alimentare, e nemmeno la grande abbuffata del made in Italy. L’intento degli organizzatori è piuttosto raccontare un mondo, quello dei contadini, di cui si conoscono spesso solo i risvolti legati al cibo.
Tra gli stand i visitatori, invece, potranno scoprire i segreti della vita in fattoria, la cosmetica green, le varietà vegetale riscoperte e ammirare gli esemplari di bestie autoctone, a rischio estinzione e vere eccellenze dell’allevamento nostrano. Come la mastodontica del Piemonte, la pezzata rossa di Oropa, la cabannina, l’asino di Martina Franca, la pecora sambucana e la capra di Roccaverano. E ancora oche, anatre, galline, conigli, per scoprire che la pet teraphy non riguarda solo cani e gatti, ma anche gli animali da cortile. Un milione di italiani, secondo Coldiretti, ha lasciato la dieta vegana, praticamente 2 su 3, e oggi l’esercito che ha messo al bando i cibi di origine animale sarebbe ridotto a 460mila persone. Lo dice uno studio, elaborato sui dati Eurispes, che la Coldiretti ha presentato al “Villaggio contadino”: tra i vegani, la cui quota sarebbe scesa dal 3% allo 0,9%, resistono di più le donne (68% del totale) e i giovani (2% degli italiani nella fascia di età 18-24 anni). Nei giudizi, invece, la scelta chi ha messo al bando i prodotti di origine animale divide gli italiani: il 49,4% la ritiene “radicale, fanatica e segnata dall’intolleranza”, l’altra metà pensa che sia un’opzione rispettabile e anche ammirevole.

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