Dic 16 2017

la legge del più forte-settecentotrenta 16 12 2017

Published by at 10:21 pm under costume,cronaca cremonese,cronaca nazionale,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – SETTECENTOTRENTA
Dei due fatti qui sotto, entrambi presi da Repubblica, col quale preferireste discutere con Davigo Piercamillo, tema: il giudice italiano o della quasi perfezione?
Come vedete, cari lettori, oggi vi lascio in pace: nulla dei processi Iori e delle sfere di cristallo. Ricomincerò domani.
—Ma il caso che ha fatto finire Bellomo nella bufera non sembra isolato: altre quattro-cinque ragazze, tutte borsiste del corso ‘Diritto e scienza’, ha riferito in aula Fresa, hanno testimoniato nel procedimento disciplinare a carico di Bellomo. Tutte hanno avuto con lui una relazione. E quando tentavano di troncare, entrava in gioco Nalin: come “sensale di relazioni sessuali” e con il compito di “riportare le ragazze all’ovile”. Un comportamento “incompatibile” con le funzioni di magistrato.
Non ci sono elementi per la sospensione, ha sostenuto invece il difensore di Nalin, il magistrato in pensione Franco Morozzo Della Rocca: al di là della mancanza di riscontri alle dichiarazioni delle studentesse, i fatti contestati sarebbero avvenuti a Bari e a Piacenza e dunque non c’è ragione perché il pm non possa più svolgere le sue funzioni a Rovigo. La decisione della sezione disciplinare dovrebbe arrivare entro lunedì 18 dicembre.—
—Vizi macroscopici nella procedura di vendita” e “gravi falsità nella perizia”. Non usa mezzi termini il gip di Roma nell’ordinanza con la quale dispone l’interdizione per un anno per il giudice di Tempio Pausania, Alessandro Di Giacomo, e per il suo consulente, l’ingegnere Ermanno Giua, accusati a vario titolo di falso, abuso d’ufficio e turbativa d’asta.
La storia è quella di una villa mozzafiato affacciata sul mare di Baja Sardinia, appartenuta a un noto imprenditore locale. L’immobile, secondo l’accusa, sarebbe stato aggiudicato all’asta a due magistrati per un prezzo decisamente inferiore al suo valore reale. Un affare che, se andato in porto, avrebbe permesso alle due toghe, Chiara Mazzaroppi, figlia dell’ex presidente del tribunale Francesco, e al suo convivente, Andrea Schirra, una speculazione edilizia. La villa, pagata 440mila euro, avrebbe potuto essere ristrutturata e rivenduta a circa 2milioni. Non a caso il procuratore aggiunto di Roma, Paolo Ielo e il sostituto Stefano Fava, hanno iscritto anche gli altri tre giudici nel registro degli indagati—

Cremona 16 12 2017 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

No responses yet

Trackback URI | Comments RSS

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.