Mar 28 2017

la legge del più forte-quattrocentosettantaquattro 28 03 2017

Published by at 11:18 am under cronaca cremonese,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – QUATTROCENTOSETTANTAQUATTRO
Il Gip è implacabile nel dimostrare perché Maurizio Iori debba aspettare in carcere l’inizio del processo:
“farmaci e gas, che possono essere facilmente reperiti dall’indagato e riutilizzati, di sicuro valore sintomatico della freddezza d’animo, dell’estrema crudeltà, della premeditata e ferma volontà dell’aggressore di sopprimere le vittime e particolarmente indicativi della concreta pericolosità sociale dell’indagato.”
Ripeto, il Gip non ha mai visto Iori in vita sua, infatti a prova indica le parole degli Ornesi e di persone che “gli vogliono bene”:
“da alcune persone che ben lo conoscono lo Iori, come si apprende dalle intercettazioni telefoniche, è stato qualificato un ‘diavolo’ o un ‘mostro’, e alla povera Ornesi Claudia, secondo quanto ha riferito la sorella, nel periodo in cui insisteva con lei perché facesse l’aborto era giunto a proferire frasi come:
‘Faccio e distruggo. Ho il pieno controllo di tutti i problemi. Pensa che io e mia moglie abbiamo perfino dei corsi e dei master di autocontrollo. Io ho una reputazione da salvare. Non posso traumatizzare i miei figli che devo preservare. Tu non puoi sapere quel che io riesco a fare. Ho sempre vinto nella mia vita. Sono diabolico.’
Ed altre dello stesso tenore”
Le avran prese da qualche fumetto, gli intercettati; strano poi che Iori si limiti a un: sono diabolico; molto meglio avrebbe suonato un: sono Diabolik!
Ma le parole infine che sono? uno strumento, e a volte per raggiungere la verità:
“La particolare intensità della volontà di sopprimere le vittime inermi, spinta da un probabile movente che, in ogni caso, non può ritenersi adeguato e proporzionato rispetto all’azione compiuta, è sintomatica di una personalità di bassissimo o nullo spessore morale e umano, cinica fino a farsene un vanto, totalmente sprezzante dei valori morali condivisi nel nostro vivere civile, quasi atteggiantesi a superuomo nietzschiano, vala a dire ‘al di là del bene e del male’, in cui il delitto, la fredda soppressione di propri simili (addirittura nati dalla propria carne) non è un’evenienza eccezionale e correlata a determinate contingenze, ma una possibilità che può insorgere e trovare attuazione in ogni momento, quando vi sia da affermare la propria supponente volontà e disimpacciarsi da situazioni che siano da ostacolo alla propria affermazione personale o al proprio ordine di vita eletto, costi quel che costi, in totale assenza di freni inibitori.”
Una conclusione su parole riferite non da amici di Maurizio Iori; figuriamoci cos’avrebbe scritto il Gip da una fonte diretta e qualificata! Ma al Gip basta un poco più di nulla per creare, a regola del gran finale:
“E’ quindi concretamente possibile che, nonostante l’apparente normalità ed ostentata e vantata capacità di autocontrollo dell’indagato, egli possa determinarsi a nuove azioni violente e la pendenza del procedimento penale a suo carico non può che costituire un ulteriore elemento di stimolo dannoso”
Avete letto bene, naturalmente, cari lettori: Iori, avvertito da libero che si sta procedendo contro di lui per l’omicidio, per la gran rabbia è capace di uccidere di nuovo e perciò bisogna impedirglielo mettendolo al fresco!

Cremona 28 03 2017 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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