Gen 30 2017

la legge del più forte-quattrocentodiciassette 30 01 2017

Published by at 7:25 pm under cronaca cremonese,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – QUATTROCENTODICIASSETTE
Ed ecco, per risparmiare lavoro ai suoi colleghi, uno dei tanti assist del Gip, già dalle prime pagine dell’ordinanza:
–Atteso che le circostanze sopra indicate risultavano molto strane ed il cellulare poteva essere stato lasciato apposta acceso in casa per far credere che egli non si fosse mai mosso dalla sua abitazione in caso di tracciamento dell’utenza cellulare attraverso la richiesta di tabulati, occorreva verificare bene le dichiarazioni dallo stesso rese e approfondire il suo “alibi”–
E’ una delle maggiori “spiritose invenzioni” di goldoniana memoria dell’intero caso Iori, e spero sia la prima e unica volta che un giudice, per giunta in nome del popolo italiano, sostenga la possibilità di crearsi un alibi lasciando in casa il cellulare acceso mentre si esce a uccidere. Ma è una spiritosa invenzione che ha la sua logica: non esistono prove da trasformare un evidente suicidio in omicidio, e allora si raccoglie ciò che si trova, trasformandolo in virtù dei poteri che la legge assegna al giudice. E, nel nostro caso, con l’aiuto delle puerili bugie di Maurizio Iori che, timoroso di far sapere alla moglie al mare che durante la sua assenza era dall’ex amante Claudia Ornesi, nega tutto, d’esserci stato, d’averle regalato le bombolette per le vacanze che lei invece ha usato a uccidersi; quel che è peggio, sa che Claudia ha l’abitudine di raccontare tutto ai parenti che quindi sanno che la sera della morte lui era lì. E dire una bugia al giudice è quasi una condanna: non a essere considerato bugiardo, ma aver commesso di tutto, anche un omicidio. Tanto per cominciare, per via che Maurizio Iori sarà ufficialmente un indagato molte settimane dopo, ecco che il giorno stesso della scoperta dei corpi, il 21 luglio 2011, la Giudiziaria, imbeccata dagli Ornesi, va a controllare se Iori era davvero al cinema, come aveva raccontato:
–Al fine di verificare quanto dichiarato da Iori Maurizio, gli scriventi alle ore 17 00 del 21 07 2011 si portavano presso il Multisala Portanova sito in questa via Indipendenza, dove prendevano contatti col vice direttore Dotti Emanuele, al quale veniva chiesto se all’interno dell’edificio del Multisala vi era un sistema di videosorveglianza eccetera–
Naturalmente Iori non c’era, visto che cenava da Claudia e Livia…….
–Iori Maurizio ha quindi mentito. Quella sera non si è recato effettivamente al cinema eccetera. Come ha trascorso tutte quelle ore? Eccetera–
Un bugiardo, specie verso le Istituzioni a cui bisogna dire solo la verità, e tutta, si caccia nei guai e la naturale conseguenza è:
–Poiché erano emersi tutti questi elementi contrastanti che inducevano a considerare che Ornesi Claudia non risultava essere una persona depressa e neppure persona che avesse mai manifestato propositi suicidi mentre, di contro, vi era la certezza che Iori Maurizio avesse mentito su come avesse trascorso quella serata, venivano richieste ed autorizzate intercettazioni telefoniche–
La forza delle parole: parenti e amici assicurano Claudia sana come un pesce che a tutto pensava fuor che al suicidio, e tanto basta per esserne certi; Maurizio Iori è un bugiardo, anche se per una sua “comodità” del tutto evidente, quindi bisogna approfondire le indagini perché è un assassino.

Cremona 30 01 2017 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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