Apr 28 2016

la legge del più forte-centoquaranta 28 04 2016

Published by at 6:24 pm under cronaca cremonese,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – CENTOQUARANTA
E’ un giudice abituato a sottolineare e piegare le pagine dei documenti, evidentemente contrario alla rivoluzione digitale auspicata per i tribunali italiani, ma ora il suo comportamento gli è costato una azione disciplinare disposta dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Protagonista il giudice GL, della I sezione del tribunale civile di Busto Arsizio, che lo scorso 8 aprile aveva respinto una richiesta di “concessione provvisoria di esecuzione dell’ingiunzione” presentata in via telematica, come consente la legge. All’avvocato che aveva scannerizzato tutto e consegnato le carte in formato digitale su chiavetta Usb il magistrato aveva infatti ordinato “di depositare in cartaceo i documenti allegati. La ragione, spiegava nelle motivazioni, è che “un giudice, per decidere, usa sottolineare ed utilizzare brani rilevanti dei documenti, nonché piegare le pagine dei documenti così da averne pronta disponibilità quando riflette sulla decisione”, mentre “non può sottolineare lo schermo del computer, ovvero porre orecchiette allo schermo del computer per segnalare le pagine rilevanti dei documenti”. Alla luce di questa motivazione, il ministro ha avviato l’azione disciplinare, anche alla luce di quanto fatto dal legislatore per evitare lungaggini delle notifiche giudiziarie attraverso un messo e le spese dovute all’uso della carta.———————-
Da Repubblica on line. Certo, è difficile conciliare il 104 Costituzione, che dispone la magistratura sia autonoma e indipendente da ogni altro potere, col 107 che attribuisce al ministro la facoltà di promuovere l’azione disciplinare, e peggio ancora col 110 che gli assegna anche l’organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia; senza la più completa autonomia sfuma la sacralità della funzione giurisdizionale; la politica, in rappresentanza dei cittadini, ha solo il dovere di chiedere il risultato complessivo, non certo di entrare nelle “pratiche”. Ma è la Costituzione a disporlo.
Perché ho preso il pezzo di Repubblica? Ha un legame ideale col caso Iori: un giudice può fare quel che vuole, anche non stamparsi le pagine per arrotolarle come meglio si diverte, a volte la passa liscia, a volte no, e il cittadino che non è mai entrato in Tribunale crede che la notizia interessi altri, i politici in eterna baruffa, per esempio, mai lui. Nel caso sopra, ad esempio, dopo il procedimento disciplinare che, salvo acrobazie, deve finire con la sanzione, perché il giudice, che sapeva di violare la legge, non risarcisce direttamente il danno? Perde la serenità nei futuri processi, come sostiene l’Anm?

Cremona 28 04 2016 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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