Ott 31 2015
abito povero 31 10 2015
ABITO POVERO
Giovedì, scorribanda alla provvista di Ruché, d’obbligo, per noi, Nadia Verrua, Cascina Tavijn, che ha pure Grignolino, anche in versione rivoluzionaria, Barbera, nocciole e grappa. Castell’Alfero, da Marisa al Castello, ristorante “chiocciola” delle Osterie d’Italia di Slow Food, la migliore per me, maledizione, chiuso perché in trasferta a Expo. Rapida consultazione della Guida, il più vicino è Bandini, Portacomaro, che eccelle, secondo la Guida, solo per le bottiglie. Scendiamo al fondo della valle, il gran paesaggio di prima si attenua, arrivo, gran parcheggio davanti a un caseggiato anonimo senza tracce di storia. Dentro, tranne una Moto Guzzi da religione appoggiata alla parete, sala ordinaria che più è difficile. Solo due tavoli occupati, anche se l’ora è tarda. Con queste premesse, i lettori che si fidano di me, girerebbero al largo. Male: per me e l’amico di viaggio, una delle migliori cucine degli ultimi anni e un’accoglienza in mirabile equilibrio tra cameratismo e discrezione. Un Ruché simile a quel di Nadia: subito, e offerto un bicchiere di confronto con un altro completamente diverso, tanto per farci un’idea; antipasti classici, vitel tonnato e carne battuta: qui in Piemonte, ci ricorda Antonello che “sgomma” in sala, abbiamo le carni migliori; plin, altro classico, delicati; bisogna finire la bottiglia, assalto finale ai gran formaggi di zona; caffè per me, Moscato per Pierluigi, settanta euro in due.
Lezione, il vestito è bello, e forse ha influenzato anche la valutazione bassa della Guida, ma se vi fermate nel raggio di 30 km, lasciate perdere i benvestiti, c’è Bandini, via Cornapò 135, Portacomaro, 0141 299252.
Cremona www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com
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