Mar 31 2015
j’accuse-quattrocentotrentacinque 31 03 2015
J’ACCUSE – QUATTROCENTOTRENTACINQUE
Se esatta, l’indiscrezione riportata sul Corriere di due giorni fa da Fiorenza Sarzanini sul processo Amanda/Sollecito è una bomba sul modo di procedere di alcuni giudici di merito, atomica sulle due Corti del caso Iori; la ripeto, la Cassazione quasi sarebbe entrata nel merito, senza rinviare, perché “il complesso probatorio era talmente contraddittorio da rendere impossibile il superamento dei dubbi e delle incongruità…..assurdo, questa la linea condivisa, sarebbe stato disporre un nuovo dibattimento potendo contare su indizi così labili.”
Ma chi ha seguito anche a sprazzi ciò che scrivo da quasi tre anni su Iori, siccome tenendo un blog devo ripetermi, avrà a mente tutti, altro che “indizi labili”, i colpi di genio che hanno seppellito una verità evidente, il suicidio allargato, per farne nascere una che dire virtuale è complimento agli autori!
La più immediata, altro che “indizi labili”, è scrivere che Maurizio Iori ha “propinato” 95 pastiglie di Xanax alle due “vittime”, senza quattro righe a spiegare come sia possibile, e questo è il primo botto, che lor Eccellenze pretendono di farci bere con un “sbriciolate o in gocce”, nell’aperitivo o in tre bocconi di sushi; una quantità che spedisce per direttissima in stato di intossicazione acuta le due “vittime”; non una riga, che dico: mezza, neanche la salvifica sfera di cristallo, a spiegare la successione con cui Iori avrebbe “propinato”, poiché da escludere, lo scrivono perfino lor Eccellenze, che madre e figlia abbiano mangiato/bevuto le stesse cose nel medesimo tempo, e ovviamente non c’è bisogno della Cassazione per capire che non è problema da poco, anche una bambina di due anni lancia strilli da svegliare un condominio se vede la madre svenire eccetera; ma l’assenza che più esprime la difficoltà delle Corti, che han voluto egualmente la condanna, è la descrizione accettabile di come sia possibile far mangiare/bere un intruglio amarissimo a un bimbo di due anni: non ci hanno neanche provato, due Corti d’Assise consecutive!
Non parliamo delle prove scientifiche, che una dopo l’altra fanno a gara a scagionare Maurizio Iori, che non è ingegnere ma medico chirurgo; la prima, gigantesca, è che fino a questo caso nella letteratura scientifica si ignorava che le modeste quantità di Xanax e gas trovate nel corpo delle due “vittime” potessero causare la morte, ed è solo per questo motivo, conosciuto fin dai banchi delle Aule dei due giudizi, che i consulenti autoptici ci misero 5 dicesi cinque mesi a consegnare il loro parere: non capivano le cause, e allora scrissero all’incirca, nei corpi non c’è altro, dunque saranno morte per questo! E un Maurizio Iori medico chirurgo, di valore, da vent’anni, va a scegliere strumenti del genere!
Tracce varie, Dna compreso, su blister, bombole eccetera; premessa, che risulta dai verbali perché detto dai consulenti uniti in Aula ma dio sa perché ignorato nelle due motivazioni, non è come nei gialli, sul volante e sul cambio della mia auto può non restare, e non provoca scandalo, il mio Dna! Bene, per fare un esempio, siccome sui dieci blister risultano solo due impronte Dna di Claudia, Iori le aveva cancellate tutte, se sono lì, è perché il giorno dopo il medico prima ha toccato il suo corpo, poi i blister, sempre coi guanti da pronto soccorso che non trasmettono nulla, e contro la volontà della scienza le ha trasportate lo stesso! Su una bombola trovano il Dna di Iori? Ha dimenticato di cancellarlo!
Forza Cassazione!
Cremona 31 03 2015 www.flaminiocozzaglio.info
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