Dic 29 2014

j’accuse-trecentoquarantatre 29 12 2014

Published by at 10:01 am under cronaca cremonese,Giudici

J’ACCUSE – TRECENTOQUARANTATRE
“Lo si evince chiaramente dalle parole:
La mia anima è lacerata da profonde ferite vecchie e nuove. Come quando un mese fa (recentemente) sul posto di lavoro ho saputo di tutto e di più che mi ha profondamente prostrata e umiliata.
Posto che Claudia aveva saputo dell’esistenza di Margherita già dal 2009 (e ne è conferma la breve cronistoria di quelle ‘vecchie ferite’ contenuta nella stessa lettera), quale altra notizia avrebbe potuto apprendere Claudia un mese prima del 12 luglio, se non quella che Iori si era davvero risposato con la Arcaini o che con lei era andato a convivere?”
Pagina 180. E’ un passo capolavoro, uno dei tanti, perché sia a Cremona che a Brescia prima le fanno e poi le cantano. Significativo, dal punto di vista del 533cpp, quello della certezza al di là di ogni ragionevole dubbio, dato che per Fischetti&Vacchiano la conoscenza del nuovo matrimonio da parte di Claudia è fondamentale per attribuire l’omicidio a Iori, è “quale altra notizia avrebbe potuto apprendere eccetera”, che mette la prova processuale a livello di un rouge ou noir; stupefacente che l’ultima lettera di Claudia, da cui son tratte le righe sopra, nell’udienza in cui serve non è la prova di una donna infelice, da possibile suicidio; se in un’altra serve, ecco come viene letta:
“Quale altra notizia avrebbe potuto prostrare e umiliare Claudia, se non quella che Iori aveva sposato l’Arcaini o che con lei era andato a convivere, così manifestando ai suoi occhi di aver definitivamente scelto con quale famiglia rifarsi una vita? Se ciò ancora non fosse abbastanza chiaro, basta leggere le successive eloquenti parole di Claudia: perché tante bugie…troppe. Io con te sono sempre stata sincera, vera, innamorata ma tanto ingenua. Ora sono crollata sfinita. Ora so che hai scelto l’altra e anche se io sono innamorata di te e ti voglio bene rinuncio a te perché faccio del male solo a me stessa.”
“Crollata sfinita” per la delusione d’aver scoperto il matrimonio di Iori, ma non abbastanza per il suicidio: giudici col bilancino da farmacista, vien da dire.
“E’ di palmare evidenza come quella perentoria e lapidaria affermazione ‘ora so che hai scelto l’altra’ dimostri una presa d’atto di un fatto inequivoco e definitivo, sicché, a ben vedere, poco importa se la notizia appresa da Claudia un mese prima sul luogo di lavoro fosse la conferma di quella ricevuta da Paola o il fatto che Iori avesse cominciato a convivere con l’Arcaini.”
E subito un altro capolavoro, nella nota 238:
“Diversamente da quanto obiettato dalla difesa dell’appellante, la circostanza che nella lettera l’Arcaini fosse stata denominata semplicemente ‘l’altra’ e non ‘moglie’ non è certo per svalutare la prova, sopra illustrata, che Claudia avesse già saputo che Iori si era sposato con la predetta Arcaini. Invero, quel modo di citare Laura ben potrebbe piuttosto dimostrare un maggior distacco da parte della stessa Claudia nei confronti dell’Arcaini.”
Ogni tanto lo ricordo ai lettori schierati contro: capitasse a voi, provate a difendervi da giudici tanto dialettici! E non basta ancora, godiamoci il seguito:
“Quell’accennare a l’altra (neppure a Laura) sembra conforme pure all’abitudine di Iori di chiamare così l’Arcaini (si veda sul punto quanto precisato da Facchi Pasqua, udienza 9 11 2012, pagina 94). Sembra che Iori chiamasse….comunque, ecco ricopiata, intera, la pagina 94, trovatemi dove Iori chiama eccetera:

Avv. Difensore, Giusto – In questa lettera io ho notato, ma
l’avevo già fatto anche prima di questa udienza, che sua figlia
chiama l’attuale moglie del Dottor Iori “l’altra” per ben quattro
volte e “compagna” nel PS successivo che fanno cinque?
Testimone, Facchi P. – Eh, le rispondo.
Presidente – Sì, aspetti, non ho capito. Prima facciamo, facciamo…
Avv. Difensore, Giusto – Come mai usa questo…
Presidente – … prima facciamo fare la domanda.
Avv. Difensore, Giusto – … come mai la definisce in questo modo?
Pubblico Ministero – Si chiede un’opinione al teste.
Presidente – Opposizione accolta.
Avv. Difensore, Giusto – Signor Presidente, mi pare che fino
adesso…
Testimone, Facchi P. – Posso rispondere?
Presidente – Perché lei era presente quando… risponda allora,
risponda!
Testimone, Facchi P. – No, lui mi ha chiesto…
Presidente – Perché parla, dice, ma perché si dice “l’altra” e non
si dice Laura?
Testimone, Facchi P. – … perché proprio abitualmente Claudia
chiamava ex moglie la prima, l’altra la chiamava l’altra, c’era
proprio questa distinzione e restava l’altra, difficilmente diceva
Laura, le dava fastidio dire Laura, fa “la prima moglie” e
“l’altra” la chiamava sempre “l’altra”.
Presidente – Perfetto, così ci ha risolto i problemi. Ha finito
Giusto?

Cremona 29 12 2014 www.flaminiocozzaglio.info

No responses yet

Trackback URI | Comments RSS

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.