Mar 31 2014
diritti e rovesci 31 03 2014
DIRITTI E ROVESCI
A Casalmaggiore i sinistri son più tolleranti che a Cremona: si limitano a anticipare di sei ore le Sentinelle in piedi, e seduti, non sdraiati come in piazza Stradivari. Per il resto, identici. Anche Papa Francesco, a difesa del matrimonio strano, ha detto: chi sono io per giudicare?
Risposta in sintesi: noi liberali manco pensiamo a comprimere il loro diritto di prenderlo nel culo. Facciano a piacere.
Ma il matrimonio è altra faccenda e noi abbiamo tutto il diritto di difenderlo com’è oggi senza passare per persecutori; se in migliaia di anni di Storia conosciuta è grossomodo sempre stato l’unione di uomo/donna, come nel genere animale cui i sinistri si richiamano tanto quando fa comodo, ci sarà più di un motivo, che va oltre i cinque minuti di modernità impellente. Anche nei tempi in cui il sesso era vasto, Grecia e Roma antiche, il matrimonio si fermava lì. Mi piace spesso citare Orazio, elegantissimo pene, secondo l’imperatore Augusto, che nella satira due, libro primo: La donna d’altri, spiega così il suo diletto, vv114/6: “Così, quando il sesso si sveglia e hai sottomano la serva o lo schiavetto di casa, da sistemarli senz’altro, preferisci crepare di voglia?”
Però quando ci si sposava, anche allora, sempre uomo/donna.
Ma noi siamo liberali sempre: consegniamo in piena fiducia alla sinistra il progetto di riforma. Completo però, non solo quel tanto che interessa per grattare qualche voto anche lì. Diritto del maschio mussulmano, anzitutto, a sposare quattro femmine; triangoli o più anziché limitarsi alla coppia; unioni affettuose anche senza sesso come tra fratelli, zii e nipoti eccetera. Tanto per fare qualcuno dei tantissimi esempi che la realtà, completa mi raccomando, nel rispetto dei diritti di tutti, presenta.
Cremona 31 03 2014 www.flaminiocozzaglio.info
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.