Mar 30 2014

j’accuse-settanta 30 03 2014

Published by at 8:53 am under cronaca cremonese,Giudici

J’ACCUSE – SETTANTA
Soprattutto un magistrato d’esperienza come il nominato Massa Pio sa quanto sia fragile la testimonianza, pur anche lontana dalle parti in lotta; è scientifico che ciascuno di noi ricordi aspetti particolari legati eccetera, e non per caso la legge vieta al giudice di condurre il processo per fatti di cui sia stato testimone, non solo, fosse pur espertissimo di una materia, gli impone di chiedere la perizia dei consulenti prevista dalla legge. Brutalmente: quasi sempre il testimone è la prova principale, ma non devi prendere alla cieca quel che dice.
Comportamento esemplare invece, didattico potrei dire, nel senso che il Consiglio superiore della magistratura, al posto di far perder tempo ai neo giudici con seminari fumosi, potrebbe dar loro il fascicolo completo del processo Iori e alla fine chiedere il parere, a mo’ di esame: gli Ornesi sono Parte civile, e che Parte! 8 milioni di risarcimento non per le loro tasche, ma per “ristabilire la verità e la giustizia”, eppure, pagina 70, “hanno sempre riferito pacatamente i fatti a loro conoscenza ed ogni volta che vi è stato contrasto con le affermazioni dell’imputato si è dimostrato che era l’imputato a mentire”; tanto è vero che, pur in toni sfumati, lo stesso Massa Pio ha sentito il dovere di scrivere, pagina 68, d’aver richiamato Paola Ornesi un mese dopo a correggere la deposizione sulle chiavi; sulla conoscenza del nuovo matrimonio di Iori Massa Pio ha fatto ancor meglio, ha rifiutato di considerare quanto già detto e raccolto dal dottor Gip, acquisito al processo, o in piccola parte reinterpretato, dando sfoggio di conoscenza della lingua italiana in generale e delle sottigliezze della comunicazione in particolare.
Cioè prima detta la regola imperativa: gli Ornesi dicono sempre la verità! Poi scrive a futura memoria i fatti processuali che la smentiscono!
Anche non fosse stato il giudice d’esperienza che è, non so i processi di questo tipo abbia condotto ma è pur sempre presidente della sezione penale, Massa Pio avrebbe dovuto stare in guardia già dalle deposizioni dei primi soccorritori sul numero e la posizione delle bombole: tranne il padre Ornesi, su cui è lecito aver dubbi, di natura esclusivamente culturale, ben s’intende, per cosa possa aver fatto nei minuti in cui è rimasto solo, son tutti testi la cui imparzialità è certa, eppure le bombole danzano e ballano per l’intera stanza, aumentano e diminuiscono e nessuno ricorda chi possa essere stato!
Bombole, ripeto, su cui si sono innestate gran parte delle prove della colpa di Maurizio Iori: le ha comprate lui, dunque è l’assassino, anche perché, interrogato subito dalla Polizia su istigazione degli Ornesi, che gli chiede come niente fosse dov’era la sera prima, non sospettato, no, persona informata dei fatti, prende paura e nega tutto, che, unito alla posizione dei corpi di Claudia e Livia, nella stessa stanza ma in letti separati, costituisce la struttura portante delle prove che ha portato alla condanna! In nome del popolo italiano.
Anche se ormai chi mi legge e ha voluto la motivazione, tanti, capisce che è successo e me lo dice e mi ringrazia, c’è sempre qualcuno che si fida dei titoli degli altri, e uno di questi qualcuno ieri mi fa: ma cosa continui a difendere Iori, è stato lui, metteva incinte tutte! Non trovate qualche somiglianza, di tipo morale ben s’intende, con le prove di sopra?

Cremona 30 03 2014 www.flaminiocozzaglio.info

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