Ott 29 2011

oggi a te, domani a me 29 10 2011

Published by at 6:41 am under costume,Giudici

OGGI A TE, DOMANI A ME

L’altro giorno avevo commentato sul comico il processo infinito chiuso da una Cassazione, che condannava una signora per aver detto “scioccarellino” a un bimbo. Al tentativo di difesa della donna “non avevo intenzione di insultarlo, altrimenti avrei usato termini più offensivi e quando era solo e la parola scioccarellino è inidonea a ledere l’onore e il decoro di chicchessia, la Cassazione rispondeva: la potenzialità offensiva di una determinata espressione non può essere valutata in astratto, ma deve essere contestualizzata e apprezzata in concreto, in relazione alle modalità del fatto e a tutte le circostanze che lo caratterizzano, per cui anche se l’epiteto in questione appare astrattamente di debole portata offensiva, deve però rilevarsi come nel contesto dei fatti esso fu idoneo a manifestare un disprezzo lesivo del decoro della persona, tanto più in quanto diretto verso un minore di età e in presenza dei suoi coetanei.
Io non voglio entrare nell’esame del caso, la prima reazione sarebbe, a cominciare da me, 50 milioni di italiani dovrebbero essere condannati a ripetizione, con l’aggravante della recidiva, ma nel principio ancora una volta ripetuto dalla Cassazione, che, ben espressi i sani lineamenti della scatola vuota, stabilisce in concreto che il giudice possa valutare i fatti come crede, nel senso più ampio del termine. Basta mostrare ci sia stato un ragionamento, di qualsiasi natura: non sono stato io a darti una coltellata, ma tu, dispettoso, ti sei buttato sul mio coltello mentre sbucciavo la mela….e non ridete, fisicamente ci sta. In nome del Popolo Italiano, che magari non capisce, ma si adegua.
Oggi alla signora, ai vari Berlusconi e berlusconidi, e continuiamo a tacere, ma non facciamo le vittime quando domani capiterà a noi.

Cremona 29 10 2011 www.flaminiocozzaglio.info

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