Lug 04 2011

dopo sant’oro 05 07 2011

Published by at 10:29 pm under costume

DOPO SANT’ORO

La domanda bisogna pur farsela: riuscirà l’Italia a sopravvivere senza gli spettacoli di Sant’oro?
In Rai si poteva sospettare lo zampino di B, ma Lui è riuscito nell’impresa di farsi cacciare dalla Sette durante il riscaldamento. E, trattandosi della Sette, dove signoreggia Mentana, non B, è difficile cercare altri responsabili fuorché la Sua idea di rappresentare il giornalismo libero, anche dalle regole. E’ nota una delle discussioni in Rai. In primo grado e in appello i giudici stabiliscono che Lui deve avere tutte le garanzie del dipendente, in più la libertà, a favore della nostra libertà, di fare gli spettacoli che crede negli orari più adatti. In Rai preparano il ricorso in Cassazione e lui giustamente s’incazza: lesi i suoi diritti.
Andiamo seriamente al dunque. Il problema non è B, è Lui, e la colpa, si dice sempre che è del singolo, se la divida con Lui la società: le regole scritte sono una parte dell’esistente ma la regola somma è ciò che riesci a fare. E a Lui han lasciato fare tutto. Per quale motivo oggi dovrebbe cedere?
E’ un po’ come la Tav in Valsusa. Da Genova 2001 ad oggi non abbiamo fatto altro che mettere in croce polizia e carabinieri; per fargli capire meglio la lezione abbiamo dedicato un’aula del Parlamento a Carlo Giuliani, il lanciatore di bombole. Come sopra: la regola che vale non è la grida manzoniana, è ciò che si fa. Leggo sulla Stampa del 4: ho visto l’appello su facebook, sono venuto (da Bologna) qui in Valsusa per dare la mia solidarietà. Complimenti, i borghesucci vanno a Cortina, loro mostrano cos’è l’impegno.
Sintesi. I Sant’oro, i Grillo, i Guzzanti etc etc, sono tre gatti, quelli che vorrebbero una vita comune poggiata sulle regole sono la maggioranza: se decidono di adeguarsi, perché più redditizio, cosa succede della nostra società?

Cremona 05 07 2011 www.flaminiocozzaglio.info

One response so far

One Response to “dopo sant’oro 05 07 2011”

  1. danielaon 05 Lug 2011 at 12:03 pm

    Rispondo subito alla tua domanda iniziale: sì, per me l’Italia potrà sopravvivere tranquillamente anche senza la tv di Santoro.
    Se Santoro vuole continuare a lavorare in televisione, veda di rispettare le “imposizioni” dei suoi datori di lavoro: se altri suoi colleghi rispettano la scaletta concordata, perché lui può permettersi di cambiarla all’ultimo momento?
    Se gli hanno sempre permesso tutto, questo non vuol per forza dire che si debba continuare così, le cose possono anche cambiare.
    Non avrebbero dovuto intitolare un’aula del Parlamento al facinoroso Giuliani, casomai a vittime come l’Ispettore Raciti, i Caduti di Nassjrya, ecc.
    Quelli che vogliono una vita comune poggiata sulle regole, tra cui nessun condono fiscale ed edilizio, saranno, forse, la maggioranza, ma non ne sono sicura al 100%: siamo in Italia… generalizzando un pochino, credo che un Italiano voglia le regole, ma perché le rispettino gli altri connazionali, non lui.
    Se buona parte degli Italiani deciderà di adeguarsi perché sanno di potersi comportare come vogliono, credo che quegli Italiani che invece vivranno rispettando ancora le regole diventeranno sempre più intolleranti nei confronti di chi le regole non le rispetta e soprattutto diventeranno ancora più intolleranti nei confronti di chi si comporta in un certo modo, tipo autonomi e ultras (fra i suddetti intolleranti ci metto anche la sottoscritta, come forse si sarà intuito…).

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