Set 06 2009
sig dir Provincia 31 05 2008
Signor Direttore La Provincia , giornale di Cremona
Caro direttore , senta questa in tema di libertà d’insegnamento . Nella solita scuola superiore di gran prestigio , ai primi di aprile , una nota educatrice ordina di scrivere sul quaderno i seguenti proclami , a 10 dei suoi 23 studenti .
“ Sono arrivato alla fine del 4° anno di liceo : dopo anni di latino non ho certezze su paradigmi , modi , tempi , forme verbali ! fra 15 giorni mi attende una simpatica verifica che mi permetterà di capire se ho finalmente risolto i miei problemi con le forme verbali latine . L’insegnante attende fiduciosa—– Io ignoro alla fine dell’anno della quarta gran parte delle nozioni morfologiche relative a pronomi e aggettivi pronominali ! ho tempo una settimana per colmare le mie lacune . Sabato prossimo svolgerò una verifica di controllo delle conoscenze acquisite . Sarà mai possibile tradurre dal latino ignorando i pronomi ? ”
A mio giudizio la violenza e la villania che impregnano queste righe costituiscono un evidente caso di abuso dei mezzi di correzione . Oltre al fatto che se 10 su 23 sono scarsi qualche responsabilità ce l’avrà pure l’educatrice , che dovrebbe anche spiegare come farebbero i poveretti a recuperare in pochi giorni quel che secondo lei non hanno imparato in quattro anni . Ma i ragazzi assorbono , i genitori acconsentono , colleghi , preside e provveditore stabiliscono che va bene .
Domanda pratica . Se davvero i 10 sono in questo stato a due mesi dalla fine dell’anno , quanti ne boccerà l’educatrice ?
Cremona , 30 05 2008 Flaminio Cozzaglio
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