Set 26 2019
la legge del più forte-milletrecentosettantaquattro 26 09 2019
LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLETRECENTOSETTANTAQUATTRO Dal Dubbio, tratto da un articolo di Valter Vecellio: —“Cinico mercante di morte”, definisce Enzo Tortora il Pubblico Ministero Diego Marmo; e aggiunge: “Più cercavamo le prove della sua innocenza, più emergevano elementi di colpevolezza”. Le “prove” erano la parola di Giovanni Pandico, un camorrista schizofrenico, sedicente braccio destro di Cutolo: lo ascoltano diciotto volte, solo al quinto interrogatorio si ricorda che Tortora è un camorrista. Pasquale Barra detto “o nimale”: in carcere uccide il gangster Francis Turatello e ne mangia l’intestino… Con le loro dichiarazioni, Pandico e Barra danno il via a una valanga di altre accuse da parte di altri quindici sedicenti “pentiti”: curiosamente, si ricordano di Tortora solo dopo che la notizia del suo arresto è diffusa da televisioni e giornali— Le prove dei processi Iori, una perla dopo l’altra trovate dal primo grado, che Appello e Cassazione si son ben guardati dal correggere; qui una delle massime, il vicino di casa distingue, secondo i giudici, tra la puzza del gas quella, eventuale, della plastica dei sacchetti della pattumiera! —Anche la testimonianza di Fiameni Nicola non sembra recare particolare vantaggio alla tesi difensiva. Costui, che abita in un appartamento posto al piano superiore rispetto all’appartamento della Ornesi, ha riferito in istruttoria ed in dibattimento ( udienza 31/10/12) in ordine alla sera del 20 luglio una circostanza abbastanza sicura ed una invece molto incerta. La circostanza (relativamente) sicura
Fiameni ha riferito di essersi recato quel giorno in macchina a Pinerolo per vedere una tappa del Tour de France che sconfinava in Italia e di essere tornato a casa a Crema verso le ore 21.30 e che poco dopo verso le 21.45, recatosi nel bagno, sentì ( si riportano le espressioni contenute nelle sit in data 28/7/11 acquisite su accordo delle parti all’udienza del 31/10/12 e confermate in sede testimoniale)
“uno strano odore provenire dalle condutture del bagno, un odore che non avevo mai
sentito che non era propriamente il classico odore del gas metano bensì un odore più simile al petrolio tipo quello dei sacchi della spazzatura nuovi quando si tirano fuori dalla confezione, un misto quindi tra odore di plastica e odore di petrolio. Non ho dato peso alla cosa pensando che si trattasse di un odore magari proveniente dalle fogne e sono andato a letto (…) Ho dormito tutta la notte svegliandomi alle 06.30/06.45 della mattina successiva, mi sono preparato e sono uscito da casa verso le 08.15. Non ho più sentito o avvertito nulla di anomalo quella mattina ed ho poi saputo dopo quello che era accaduto, realizzando che probabilmente l’odore che avevo sentito la sera prima era quello del gas” Sulla base di tale ricordo, che è stato, lo si ripete, confermato anche in udienza potrebbe allora desumersi che alle 9.45 di sera le bombolette di gas erano entrate già da tempo in azione ( e quindi le vittime già dovevano essere,se non morte, in stato di grave intossicazione) ed il riferimento all’odore dei sacchi della spazzatura potrebbe collegarsi ai sacchi della spazzatura comprati da Iori il 19 luglio al Bennet di Fissiraga che possono essere stati usati – come sopra riferito – anche come sacchi c.d. di “confinamento” per coprire la testa della vittima, così aumentando l’entrata del gas nelle vie aeree ( è il sistema usato dai detenuti per uccidersi con il gas della bombola in uso per cucinare).
Cremona 26 09 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com