Archive for Ottobre, 2017

Ott 26 2017

numeri che fan la passione 26 10 2017

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NUMERI CHE FAN LA PASSIONE
Li prendo da Repubblica che li prende da Istat che li prende da Idos: uno di noi quattro potrebbe aver capito male, per cui evito il più possibile i dettagli.
Tra 50 anni un terzo della popolazione italiana sarà formato da stranieri, che oggi, quelli regolari, son 5milioni, cioè quanto gli italiani fuggiti all’estero; il presidente dell’Inps Tito Boeri assicura che versano una montagna di tasse ma, essendo appena arrivati, quasi non prendono pensioni; il tasso di criminalità per 100mila abitanti, checché ne dica la Lega, è più basso tra gli stranieri che tra gli italiani.
I numeri non lo fan capire ma, per la felicità dei nostri nipotini, sarebbe meglio costringere a fuggire non 5milioni di noi: almeno il doppio!

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Ott 26 2017

la quintessenza della cremonesità-trecentocinquantadue 26 10 2017

LA QUINTESSENZA DELLA CREMONESITA’ – TRECENTO52
La notizia me l’ha passata un amico, i dettagli mi tocca immaginarli; giorni fa appare sul sito della Libera uno dei tanti attacchi a capitan Voltini, “Coldiretti, Aia e Consorzio Agrario senza ritegno” (stavolta manca solo la foto, Wanted, e a fianco la taglia), che il giorno prima dell’apertura del Bovino da latte, il 24 ottobre, propone agli allevatori un incontro a Malagnino, presso la sede del Consorzio; l’assemblea vera, scrive e dichiara la Provincia fin che c’è, è quella che faremo noi il 27, Sala Monteverdi, in Fiera; i soci Libera ridono facilmente, anche a comando, dunque la brutta copia di capitan Voltini vien descritta:
“Tutto basato, questa è la grande novità, su tracciabilità, benessere animale, tutela del consumatore e altre amenità del genere”
I soci Libera, ripeto, ridono facilmente, anche a comando, di amenità come tutela del consumatore, benessere animale, tracciabilità. Ma non so cosa dev’esser successo negli ultimi due giorni, perché dall’attacco spariscono “e altre amenità del genere” sostituite da: “ecc. Argomenti sacrosanti ma che ben poco c’entrano con l’attività istituzionale di Aia”
La toppa è ben peggiore del “bucone” perché basta andare sul sito dell’Aia per leggere:
–L’associazione ha carattere tecnico economico. Essa si propone di attuare tutte le iniziative che possono utilmente contribuire ad un più rapido miglioramento del bestiame allevato e ad una più efficiente valorizzazione del bestiame stesso e dei prodotti da questo derivati–
Ma che pretendere dal gruppo Libera, che sappiano leggere e scrivere con un minimo di attenzione, abituati ai pesci vivi serviti in tavola a temperatura ambiente o ai pinguini di Aleppo che fuggono spaventati sotto le bombe? Comunque mi resta la curiosità, quale motivo ha spinto, dopo dieci giorni, al cambio delle parole fatali? Si saranno accorti i cicciobello, con la supervisione del Pennadoro, che sul sito, poco più in là, i giovani under 40 dell’Anga il 27 ottobre discutono le stesse amenità? Qualcuno, da fuori, li ha avvertiti che non sono amenità, considerate, per esempio, le continue leggi sull’etichettatura dei cibi? Che Coldiretti si sta costruendo un impero spiegando ai consumatori che l’agricoltore lavora anche per essi? Che l’incontro del 24 a Malagnino ha ottenuto un successo strepitoso?
Ma al socio Libera basta la Fiera del Bovino per sentirsi bello e importante, anche se quest’anno la Fiera somiglia tanto al centenario di Caporetto, come Mondo Musica di pochi giorni fa: chi ben semina, meglio raccoglie, a volte anche Audi A6 di rappresentanza. Per coprire i buchi degli stand, teli a volontà; le vacche da latte, circa un quarto dell’anno scorso, e qui i teli non bastano, bisognerebbe noleggiare i manichini di mucca che servono a ingannare il toro da monta: ma i visitatori, sempre meno anch’essi, si farebbero ingannare?
Grazie al professor Cilecca, tifoso del Sistema Cremona fin che resiste, arrivano i soldi per la pavimentazione di pregio di corso Garibaldi; ma non si rischia una contraddizione in termini con le onde dell’estate 2014, non era meglio un porticciolo o almeno una darsena?

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Ott 26 2017

stile grillo 26 10 2017

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STILE GRILLO di Ignazio Corrao, dal blog del Maestro. M’ha incuriosito questo modo di far campagna, che sembra la copia del Lupus et Agnus di Fedro: se non puoi colpire il pargoletto, senz’altro i suoi qualcosa avran combinato! —Ho visto uno spot elettorale di Luigi Genovese, il pargoletto ventunenne di Francantonio schierato a sostegno di traNello Musumeci, e ho deciso di scrivergli qui questa lettera aperta. “Caro Luigi, tuo padre, Francantonio Genovese, già segretario del PD in Sicilia, poi passato a Forza Italia, è stato condannato a 11 anni in primo grado in quanto ritenuto il capo di un’associazione per delinquere che per anni ha usato decine di milioni di fondi europei destinati alla Formazione professionale, fondi europei destinati all’occupazione di giovani. Tuo zio, Franco Rinaldi, è stato il deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana più votato nel 2012 con 18.701 preferenze personali, anche lui come tuo padre eletto con il PD e poi passato a Forza Italia, è stato condannato a 2 anni e mezzo. Tua madre e tua zia, Chiara ed Elena Schirò, rispettive mogli di Francantonio Genovese e Franco Rinaldi, sono state condannate rispettivamente a 3 anni e 3 mesi e 6 anni e 3 mesi. Anche tua zia Giovanna è stata condannata, a 2 anni e 3 mesi. Tuo nonno, Luigi Genovese come te, forse è l’unico della tua famiglia a non esser stato condannato, in compenso però è stato in parlamento per 6 legislature, dal 1972 al 1994— Suo nonno, forse, è l’unico della famiglia a non esser stato condannato, in compenso però è stato in Parlamento per sei legislature: un autentico impunito, in puro stile Grillo, che prenderà il 30% dei voti, con questi mezzi……..
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Ott 26 2017

il non c’è e i non ci sono 26 10 2017

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IL NON C’E’ E I NON CI SONO L’Avvenire, come tutti i media più importanti, se vuole informazioni vere sull’Agricoltura si rivolge ai Coldiretti; per le feste sull’aia va bene invece qualsiasi sede provinciale Confagricoltura. —L’Italia comunque lavora, stando alle dichiarazioni del governo, per azzerare la presenza di glifosato nei campi. Una politica appoggiata da una vasta coalizione di ambientalisti e agricoltori (#StopGlifosato) ma che deve fare i conti con la globalizzazione dei mercati sia dei prodotti agricoli che degli agrofarmaci. Per questo Coldiretti insiste sul fatto che il divieto «riguardi coerentemente anche l’ingresso in Italia e in Europa di prodotti stranieri con residui di Glifosato».
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Ott 26 2017

normale casa juve 26 10 2017

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NORMALE CASA JUVE
Il Var è buono e fa bene alla salute, purché non dia ragione all’Inter!

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Ott 26 2017

le tante civiltà diverse 26 10 2017

L’IRAN VUOLE IMPICCARE UN RICERCATORE

Ci sono paesi da cui arrivano quasi solo notizie da cronaca nera.
I giudici di Teheran, uso questo appellativo con un certo fastidio perché quello di giudice è anche il mio mestiere e non voglio certo considerare colleghi quelli iraniani, hanno decretato la condanna a morte per impiccagione di Ahmadreza Djalali, un ricercatore che si occupa dei rapporti tra medicina e disastri ambientali.
È accusato di spionaggio e collaborazione con governi nemici. Tra le sue “colpe” quella di aver partecipato ai lavori di un master cui erano presenti anche colleghi israeliani.
Ma non c’è da stupirsi. Quella di spionaggio è l’accusa più frequente che il regime utilizza come pretesto per mostrare all’interno e all’esterno la sua arroganza e spaventare ogni genere di opposizione.
Si trova detenuto nel famigerato carcere di Evin dove sono stati torturati e uccisi centinaia di oppositori al regime degli Ayatollah.
Djalali ha condotto in carcere un lungo periodo di sciopero della fame anche perché per molto tempo non gli è stato nemmeno concesso di incontrare il suo avvocato difensore.
A dispetto dei frettolosi accordi con gli Usa e con i paesi occidentali sul nucleare il governo dell’Iran resta un regime liberticida e pericoloso per la convivenza tra i popoli. Nei suoi atti fondamentali vi è tuttora proclamato l’obiettivo di distruggere Israele e farlo scomparire dalle carte geografiche, la persecuzione delle minoranze religiose e dei laici è quotidiana, allunga la sua influenza militare su buona parte della Siria, ormai ridotta a brandelli, espandendo così la sua presenza in Medio oriente sino ai confini di Israele.
Non possiamo disinteressarci della sorte di Djalali anche perché egli ha solidi legami con l’Italia ed è stato per quattro anni ricercatore presso l’Università Orientale del Piemonte nel campo della medicina dei disastri e delle emergenze ed è molto stimato dai suoi colleghi che sono stati i primi a mobilitarsi per salvarlo. È stato arrestato più di un anno fa quando era tornato a Teheran proprio per partecipare ad un convegno medico.
Il ministro degli Esteri Alfano ha assicurato che l’Italia si sta impegnando in favore del condannato. Speriamo che l’impegno non si limiti a qualche sterile protesta verbale. Compiacere l’Iran e altri paese i islamici dove i diritti dell’uomo sono costantemente violati è purtroppo un’abitudine, si bada sempre a non offendere la loro suscettibilità. Non dimentichiamo le antiche statue romane ricoperte durante la visita lo scorso anno del presidente iraniano Rouhani.
Servirebbe invece qualche passo serio, convocare l’Ambasciatore iraniano in Italia per chiedere spiegazioni prospettandogli che può diventare persona non gradita e lasciare l’Italia.
Sempre che, e il timore è giustificato, non si ritenga che qualche contratto internazionale sia più importante della salvaguardia della vita di un uomo. E questo sarebbe davvero una vergogna.

Guido Salvini
magistrato

Per firmare le petizioni in favore della salvezza di Ahmadreza Djalali e dare un contributo alle campagne in suo favore si può collegarsi al sito di Amnesty International e al sito www.change.org

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Ott 26 2017

oggi a iori, domani a te 26 10 2017

OGGI A IORI, DOMANI A TE
In Italia i carcerati sono 60mila, uno ogni mille abitanti: è per questo che gli altri 999 non ci badano, convinti che a loro non toccherà mai. Ho concluso il libretto sul caso Iori, all’ergastolo definitivo con dimostrazioni alla sfera di cristallo et similia, per un omicidio impossibile da commettere a chiunque, con le cause di morte accertate; per un fine: raccontare come sia facile a qualsiasi dei 999 diventare l’uno.
Chi volesse, gratis, il libretto via mail, una settantina di cartelle, mi dia il suo indirizzo; i miei sono flcozzaglio@gmail.com cozzaglio.flaminio@alice.it
339 3599879 0372 431727 ———————————————
Border Nights-You Tube, una piccola emittente toscana, facilmente rintracciabile su internet, riporta la mia intervista del 21 ottobre 2016 sul caso Iori; qualche difetto, all’inizio manca l’audio (!), a volte le voci non sono perfette, ma credo d’esser riuscito a condensare bene ciò che scrivo da anni. Se anche voi, cari lettori, siete convinti che quel modo di far processi non riguardi solo il povero Iori, ma possa da un momento all’altro toccare noi, guardatela, diffondetela; il titolo che le han dato è:
-Il caso Iori: ergastolo con la sfera di cristallo?

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Ott 25 2017

la legge del più forte-seicentosettantotto 25 10 2017

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – SEICENTOSETTANTOTTO Dal Dubbio on line; il solito Davigo Piercamillo vede una parte dei “difetti” della sua casta, quelli, e molti altri, che vede l’Italia tutta, senza bisogno di Var; difetti che a qualsiasi altra categoria costerebbero, quando va bene, l’apertura di un fascicolo; naturalmente il Davigo Piercamillo si guarda bene, per i suoi, dalle aggiunte a iosa che applica ai politici: “non capisco come uno onesto possa sedere a fianco di uno che lo è di meno”; ovvio e naturale che discuta solo dei vantaggi “dovuti” e che, dopo 40 anni di onorato servizio, mai si sia accorto delle troppe sfere di cristallo d’uso nei processi alla Iori: dopotutto, si tratta di eventuali danni a semplici cittadini……
—Di tutt’altro avviso Davigo e i suoi, da sempre molto critici con l’attuale sistema di scelta dei vertici degli uffici giudiziari, caratterizzato – a loro avviso – non dal merito ma da logiche spartitorie fra le correnti della magistratura. «Sono stati nominati presidenti di Corti di Appello colleghi che non hanno mai svolto un giorno con funzioni di appello; abbiamo visto nominare direttivi o semidirettivi troppi magistrati provenienti direttamente da prolungati fuori ruolo che hanno scavalcato colleghi con esperienze organizzative ben più pregnanti svolte tutte nell’ambito della giurisdizione; abbiamo visto nominare procuratore aggiunto un collega che faceva il giudice civile e non svolgeva da quasi dieci anni funzioni penali; abbiamo visto in più occasioni gli ultimi candidati per anzianità scavalcare colleghi anche con dodici anni di servizio in più, con motivazioni non comprensibili», scrivono le toghe di A& I presentando la loro consultazione online. «Decisioni incomprensibili – proseguono i davighiani – che hanno suscitato le proteste di molti magistrati, a volte con lettere ufficiali inviate al Csm, a volte con decine e decine di mail di stupore e di denuncia delle ingiustizie perpetrate» . Per dimostrare, dunque, che la meritocrazia è esclusa nella scelta dei vertici degli uffici giudiziari, da ieri è stata attivata la petizione digitale fra tutti i magistrati italiani.

Cremona 25 10 2017 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Ott 25 2017

l’assemblea inutile 25 10 2017

L’ASSEMBLEA INUTILE, SECONDO LA PROVINCIA FIN CHE C’E’ DI IERI; QUELLA VERA SI TERRA’ VENERDI’ 27 IN SALA MONTEVERDI, ZONA FIERA, ALLA PRESENZA DEL DOTTOR PIVANTONIO
“Nuove opportunità per le filiere zootecniche”
Oltre trecento allevatori all’incontro di Aia-Coldiretti
I campioni nazionali di zootecnia, industria, gdo per la sfida della filiera Italia
Gli scenari e le opportunità future per le filiere agro-zootecniche. La nuova stagione che si è aperta per l’allevamento nazionale, all’indomani dell’entrata in vigore delle nuove norme di attuazione dell’etichettatura di latte e lattiero-caseari. I progetti per la zootecnia da carne. I temi della sostenibilità ambientale, del benessere animale, della sicurezza alimentare e biodiversità: aspetti di grandissima attenzione da parte del consumatore e che esigono un impegno determinato ed efficace. Di questo si è parlato ieri sera all’incontro “Nuove opportunità per le filiere zootecniche”, promosso dall’Associazione Italiana Allevatori e dalla Coldiretti, accolto a Malagnino, presso la sede del Cap Cremona. Aperto da Paolo Voltini, presidente di Coldiretti e del Consorzio Agrario di Cremona, l’appuntamento ha raccolto un parterre di relatori di altissimi livello. Con Coldiretti (accanto a Voltini c’era il vicepresidente nazionale Ettore Prandini) e Aia (rappresentata in primis dal presidente nazionale Roberto Nocentini e dal direttore generale Roberto Maddè), c’erano le due più grandi aziende agricole italiane (con Federico Vecchioni, Ad di Bonifiche Ferraresi, e Claudio Destro, direttore generale di Azienda agricola Maccarese e vicepresidente Aia), la più importante cooperativa lattiero-casearia del Paese (con Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo), la GDO (con l’amministratore delegato di Unes, Mario Gasbarrino) e Ismea (con Raffaele Borriello, direttore generale, a cui è stato affidato il compito di aprire i lavori, con un’analisi dedicata agli scenari del mercato del latte). Oltre trecento allevatori cremonesi hanno seguito l’incontro, che fin dalle prime battute ha evidenziato la necessità di affrontare una nuova stagione con logiche nuove (a partire dalla necessità – come evidenziato sia da Voltini che da Prandini – di superare il “modello della difesa agricola fine a se stessa, che non basta più”, facendo comunicare soggetti finora troppo lontani, creando una sinergia forte tra agricoltura, industria, cooperazione, grande distribuzione, nella convinzione che solo in una logica di filiera, basata su un’equa distribuzione del valore economico tra produttori-trasformatori-distributori, si possa dare un futuro al vero Made in Italy) e di politiche di medio-lungo periodo (con una seria strategia di internazionalizzazione, con una seria sburocratizzazione, con la spinta all’innovazione, con la valorizzazione del made in Italy a partire dall’origine, con la capacità di contare di più in Europa sui temi vitali per l’agroalimentare). L’Italia primeggia a livello mondiale in quasi tutte le filiere agroalimentari – ha spiegato Raffaele Borriello (Ismea) nella sua introduzione – essendo il 2° esportatore mondiale di olio d’oliva e di vini, il primo nei salumi e nella pasta, il quarto nei formaggi. In ogni caso, il prodotto italiano viene venduto ed esportato a valori decisamente sempre più alti rispetto alla concorrenza. Il valore medio dei nostri formaggi supera del 50% quello dei prodotti francesi. Non si riesce quindi a comprendere perché mai una parte di questo maggior valore non venga riconosciuto agli allevatori italiani”. Da queste considerazioni hanno preso spunto le relazioni che si sono susseguite, toccando tanti e importanti temi. Dalle necessità di dare risposte ai bisogni degli allevatori (le cui soluzioni passano attraverso il nuovo progetto e la riorganizzazione del sistema-Allevatori), alle testimonianze di realtà che stanno investendo, puntando con soddisfazione su italianità e innovazione (l’esperienza di Bonifiche Ferraresi e Maccarese), dalle necessità di guardare e rispondere alle richieste e alle sensibilità della società, dei consumatori (che, in ultima istanza, decretano il successo dei prodotti e la sopravvivenza delle aziende), istanza che significa affrontare con competenza e con risultati certi i temi della sostenibilità e del benessere animale, della difesa della biodiversità. Si è parlato di zootecnia da latte, da carne, di suinicoltura, di avicoltura. Voltini e Prandini hanno citato due importanti passaggi recentemente vissuti da Coldiretti e dall’agroalimentare italiano. La nascita (con la presentazione al Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione di Cernobbio) di “Filiera Italia”, una nuova realtà associativa che vede per la prima volta il mondo agricolo e l’industria agroalimentare italiana d’eccellenza insieme per difendere tutta la filiera agroalimentare nazionale. Con soci promotori quali Ferrero, Inalca/Cremonini, Consorzio Casalasco del Pomodoro (con i marchi Pomì e De Rica). E il Villaggio Coldiretti a Milano, con la presenza di oltre 700mila cittadini, occasione per far appassionare i consumatori alla vera agricoltura e a ciò che produce, alla scelta del vero made in Italy. Una sfida che per la zootecnia significa, oggi, anche saper raccontare il valore degli allevamenti, che operano nel segno del benessere animale, della massima attenzione a qualità del prodotto e sicurezza, della sostenibilità. Da cui la necessità di avere strumenti adeguati anche per garantire e dimostrare tali aspetti.  Tanti ed approfonditi i temi trattati, in un clima di confronto e proposta. Nella convinzione che il ‘vecchio modo’ di fare rappresentanza, quello degli attacchi sterili e della disinformazione, sia ormai finito. La nuova forma di rappresentanza è quella di filiera – hanno evidenziato Prandini e Voltini – con Coldiretti insieme a campioni industriali nazionali dei rispettivi settori, con la parte illuminata della grande distribuzione, con la necessità di realizzare accordi economici e condividere una visione, nella sfida di aumentare in quantità e qualità la produzione agricola del Paese, di valorizzarla nel mercato globale per portare nelle tasche degli agricoltori risultati economici adeguati. “Noi abbiamo già voltato pagina – ha concluso Voltini – convinti come siamo, che anche chi finora non ha capito da che parte sta andando il mondo, prima o poi ci dovrà seguire. Con “Filiera Italia” abbiamo messo le basi per una nuova stagione dell’agricoltura e dell’agroalimentare italiano, con risultati che in parte stiamo già realizzando”.

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Ott 25 2017

l’unica differenza 25 10 2017

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L’UNICA DIFFERENZA Dal Corriere; piccola non è: l’oste non va in galera. Dovrà limitarsi a pagare ai parenti il danno morale e per la cessazione degli introiti derivanti dall’attività della vittima. Oltre che le spese legali sue e dei parenti. —La Procura di Lodi ha chiuso le indagini su Mario Cattaneo, l’oste di Casaletto Lodigiano (Lodi) che all’alba del 10 marzo scorso durante una colluttazione con dei ladri uccise un romeno di 32 anni, Petre Ungureanu. Il pm Laura Siani non contesta più l’ipotesi di omicidio volontario, ma solo l’eccesso colposo di legittima difesa.
Cremona 25 10 2017 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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