Archive for Giugno, 2017

Giu 26 2017

un punto d’appoggio 26 06 2017

UN PUNTO D’APPOGGIO
Si attribuisce a Archimede: datemi un punto d’appoggio e vi solleverò la Terra. A sinistra l’han capito perfettamente, e in tutto il mondo; pochi giorni fa ho ricordato una strofa di Bandiera Rossa: “soltanto il comunismo è vera libertà”. In Italia, da almeno vent’anni, i comunisti non ci son mai stati, si sa, solo democratici di rispetto, ma i punti d’appoggio son sempre quelli: vera libertà, uguaglianza, solidarietà, ecologia e perbenismo perbene, per concludere. Perciò divento brutale quando leggo le dichiarazioni dei leader della destra, che dopo un’insperata vittoria parlano di gol come si trattasse di una partita di calcio: cosa aspettiamo a spacciare anche noi punti d’appoggio tra gli elettori, abbastanza falsi da esser credibili?
—“Siccome la matematica non è un’opinione, nei centri più importanti al voto dove il centrodestra ha vinto la Lega è il primo partito a Genova, Monza, Alessandria e Verona”. Ma i risultati, aggiunge ancora Salvini, sono stati soddisfacenti anche al centro e al Sud: “Abbiamo quattro consiglieri comunali a L’Aquila, per la prima volta nella storia. Abbiamo eletto 32 consiglieri comunali in Sicilia e cinque a Ladispoli. Questo dedicato a chi dice che sotto il Po la Lega non c’è. Sotto il Po a volte la Lega fa risultati migliori rispetto agli alleati”.
È ancora Berlusconi a tracciare la via, chiarendo subito la sua idea di coalizione “moderata” (e quindi a trazione forzista): “Dai risultati delle comunali – sostiene l’ex premier in una nota – si può ripartire con un chiaro profilo liberale, moderato, basato su radici cristiane, secondo il modello di centrodestra vincente in tutt’Europa e oggi anche in Italia”.

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Giu 26 2017

fare i conti in privato 26 06 2017

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FARE I CONTI IN PRIVATO
Questa volta l’amico Fabio Cammalleri, commenta su La Voce di New York e Il Foglio, non ci sente, almeno per la Costituzione: la Giustizia deve restare pubblica!
–Per riaffermare la sua volontà di non dimettersi, nonostante la notificazione di un avviso di conclusione delle indagini, il Sindaco non invoca la Legge Fondamentale della Repubblica: come sarebbe giusto; ma il Codice etico del M5S, cioè una deroga privata ad una regola pubblica: che è invece sbagliato.

Il Sindaco Raggi e il Principio di uguaglianza

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Giu 26 2017

se la juve avesse tirato in porta 26 06 2017

SE LA JUVE AVESSE TIRATO IN PORTA
contro il Real come ieri Pennadoro col ristorante, avrebbe vinto sul 6/7 a 0!
Si tratta di un agriturismo, dove si gustano “gli autentici tortelli cremaschi”, autentici come negli altri 22 locali recensiti prima; la padrona, “chef e anima, è tutt’uno con il suo locale”, e “lo cura con lo stesso amore con il quale prepara i suoi piatti e che arriva dritto al cuore dei clienti, dopo averne conquistato il palato”.
Dio sa le proposte di matrimonio…..
Ma il servizio punta al pratico, solo “durante la bella stagione viene servito un particolare aperitivo con sottofondo musicale o proiezione di film”; lontano dagli ignoranti locali di città, che si limitano a patatine, olive, salumi eccetera!
“L’Agriturismo è circondato dalla campagna e sorge a ridosso della città di Crema”, non in piazza del Duomo come avrebbe fatto uno sprovveduto!
Un piatto tipico del territorio, su tutti: “filetto alla griglia con patate”.
Ma dove mangi tante specialità?
“Nella bella stagione si pranza e si cena all’aperto, nell’ampia veranda e nello splendido giardino”; nella brutta no, comunque ai clienti più esigenti vengono forniti termometri personalizzati…..

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Giu 26 2017

da far tremare i polsi 26 06 2017

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DA FAR TREMARE I POLSI
Se la Juve non ce l’ha fatta a strappare Donnarumma al Milan, vuol dire che restano molti soldi per gli arbitri……

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Giu 26 2017

anche loro! 26 06 2017

ANCHE LORO! Esser citato dal blog di Grillo non mi farebbe alcun piacere, però qui sotto c’è la conferma di ciò che scrivo spesso: in Italia, quando uno che conta vuol parlare di Agricoltura, si rivolge sempre a Coldiretti! –Secondo il dossier della Coldiretti, delle 291 denominazioni Made in Italy registrate, ne risultano protette appena 41, tra l’altro con il via libera all’uso di libere traduzioni dei nomi di imitazione come “Parmesan cheese”. Di fatto un via libera all’Italian sounding che, con la falsificazione del Made in italy, nel 2016 ha superato i 60 miliardi di fatturato. Un danno enorme per le nostre imprese.
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Giu 26 2017

e adesso la moschea 26 06 2017

E ADESSO LA MOSCHEA
Crema. Forza Chicco. Ma se è stata grande Destra in tutta Italia, a Crema si sarà pur sbagliato qualcosa, contro una Bonaldi ridotta a vestirsi da maratoneta….

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Giu 26 2017

un amico mi scrive 26 06 2017

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UN AMICO MI SCRIVE
Pubblico tutto, che sia d’accordo o non, nel principio che non è lo sperma ben posto, ma il contraddittorio, la prima fonte della nascita; oggi alle 17 30, a Spazio Comune, in piazza Stradivari, il gruppo/idea “Ero Straniero-L’umanità che fa bene”, presenta le sue tesi sull’immigrazione:
-Cambiare le politiche sull’immigrazione, governare i flussi come opportunità per il Paese-
Parlano Antonio Russo, Acli, Ilaria Scovazzi, Arci, in rappresentanza di molti altri gruppi.

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Giu 26 2017

oggi a iori, domani a te 26 06 2017

OGGI A IORI, DOMANI A TE
In Italia i carcerati sono 60mila, uno ogni mille abitanti: è per questo che gli altri 999 non ci badano, convinti che a loro non toccherà mai. Ho concluso il libretto sul caso Iori, all’ergastolo definitivo con dimostrazioni alla sfera di cristallo et similia, per un omicidio impossibile da commettere a chiunque, con le cause di morte accertate; per un fine: raccontare come sia facile a qualsiasi dei 999 diventare l’uno.
Chi volesse, gratis, il libretto via mail, una settantina di cartelle, mi dia il suo indirizzo; i miei sono flcozzaglio@gmail.com cozzaglio.flaminio@alice.it
339 3599879 0372 431727 ———————————————
Border Nights-You Tube, una piccola emittente toscana, facilmente rintracciabile su internet, riporta la mia intervista del 21 ottobre 2016 sul caso Iori; qualche difetto, all’inizio manca l’audio (!), a volte le voci non sono perfette, ma credo d’esser riuscito a condensare bene ciò che scrivo da anni. Se anche voi, cari lettori, siete convinti che quel modo di far processi non riguardi solo il povero Iori, ma possa da un momento all’altro toccare noi, guardatela, diffondetela; il titolo che le han dato è:
-Il caso Iori: ergastolo con la sfera di cristallo?

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Giu 25 2017

la legge del più forte-cinquecentosessantatre 25 06 2017

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – CINQUECENTOSESSANTATRE Piero Sansonetti sul Dubbio on line. Io stimo moltissimo Guido Salvini, però mi fermo al minimo: su fatti gravi, che hanno determinato la Storia d’Italia, o ha sbagliato Salvini o la Procura Straordinaria di Milano, condotta da Borrelli Francesco Saverio; politici e commentatori non possono stare zitti, tanto più che gli allievi della “scuola” Borrelli, Davigo Piercamillo in testa, sdottorano ancora oggi. Conseguenza logica amarissima: se invece tacciono, nessuna speranza si occupino un giorno delle tante sfere di cristallo dei processi Iori! —Ieri abbiamo pubblicato su questo giornale un’intervista al magistrato Guido Salvini, il quale ci ha svelato una storia veramente inquietante. Ci ha raccontato di come fu ostacolato in tutti i modi dalla Procura di Milano, quando stava lavorando alacremente all’inchiesta sulla strage di Piazza Fontana. All’epoca guidata da Francesco Saverio Borrelli, il magistrato celeberrimo per avere governato il pool di “mani pulite”, quello di Di Pietro e Davigo, che nei primi anni novanta rase al suolo la Prima Repubblica, la democrazia cristiana e il partito socialista. Dottor Borrelli, cosa ci dice di quelle inchieste sulle stragi? Salvini ricostruisce una delle vicende più oscure della storia italiana del dopoguerra: la stagione delle stragi. Che precedette, e certamente in qualche modo influenzò, la lotta armata e gli anni di piombo. Precisamente parliamo della prima fase delle stragi, e cioè del quinquennio che va dal 1969 al 1974 ( poi ci fu una seconda fase, sanguinosissima, negli anni 80). La ricostruzione di Salvini avviene non sulla base di uno studio storico, o di una sua opinione di intellettuale, ma sulla base delle indagini che lui stesso ha svolto, con un certo successo, negli anni ottanta e novanta. Queste indagini riguardarono, in momenti diversi, due degli episodi chiave dello stragismo, e cioè il devastante attentato alla Banca dell’Agricoltura di di piazza Fontana, che avvenne e Milano nel dicembre del 1969 e che diede il via alla strategia della tensione, e poi la strage di Brescia, fine maggio 1974. Per la strage di Brescia si è arrivati martedì scorso alla conclusione giudiziaria con la condanna all’ergastolo, 43 anni dopo, di due degli autori. Per la strage di piazza Fontana, che cambiò faccia alla lotta politica in Italia – dando la parola alla violenza e alle armi e provocando la morte di quasi 2000 persone, tra le quali molti leder politici, compreso Aldo Moro, e molti poliziotti, magistrati, giornalisti – nessuno è in prigione, anche se, soprattutto grazie alle indagini di Salvini, si è ormai scoperto quasi tutto. Gli autori e i mandanti della strage di piazza Fontana e quelli della strage di Brescia erano gli stessi: militanti neonazisti collegati a settori dei servizi segreti. E l’obiettivo – sostiene Salvini – era quello di destabilizzare il paese e rendere possibile una svolta reazionaria, o addirittura un colpo di stato simile a quello avvenuto nel 1967 in Grecia. Questa strategia si interruppe intorno al 1974 con la fine del regime dei colonnelli greci e poi con la caduta degli ultimi due governi totalitari di destra in Europa, e cioè quello della Spagna e quello del Portogallo. Cosa denuncia Salvini? Racconta di come quando toccò a lui prendere in mano una indagine ( quella su piazza Fontana) nata male e proseguita peggio, tra omissioni, incompetenze e depistaggi, le cose iniziarono a cambiare e pezzo a pezzo apparve un mosaico che lasciava capire le responsabilità e le complicità nell’attentato del ‘ 69. Si trattava di lavorare su indizi e anche su prove precise, che Salvini aveva individuato. Ed era possibile e vicina la conclusione dell’inchiesta. A quel punto però in Procura nacque una forte opposizione a Salvini. Per quale ragione? Questo, Salvini non lo spiega, ma noi ci permettiamo di avanzare qualche ipotesi. E’ assai probabile che l’opposizione fosse dovuta essenzialmente alle invidie e alle lotte del potere dentro la magistratura. E lui fu ostacolato, e persino messo sotto inchiesta e accusato davanti al Csm. Per sette anni di seguito dovette pensare a difendersi, mentre la sua inchiesta andava alla malora, le prove si perdevano per strada, i testimoni venivano messi fuori causa. Probabilmente alla Procura di Milano interessava poco assai della strage, che ormai era vecchia di 20 anni e aveva scarse possibilità di influire sulla lotta politica e sui rapporti di forza. Mentre l’inchiesta su Tangentopoli era molto più attuale, e aveva riflessi enormi sulla battaglia politica, sui rapporti tra i partiti, sull’orientamento dell’opinione pubblica. E anche sui nuovi assetti di potere dentro la magistratura. Alla fine Salvini vinse la battaglia, e il Csm riconobbe la sua assoluta innocenza. Però ebbe la carriera stroncata, e cioè l’obiettivo che si poneva qualcuno in Procura fu raggiunto. Noi possiamo anche stabilire che della carriera del dottor Salvini, e delle ingiustizie che ha subito, non ce ne frega assolutamente niente. Benissimo. Però è difficile dire che non ci frega niente neppure della verità su quegli anni, che hanno modificato la storia dell’Italia. E dunque, a parte le scuse a Salvini, dal dottor Borrelli ci aspettiamo qualche spiegazione.
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Giu 25 2017

la quintessenza della cremonesità-duecentotrentasei 25 06 2017

LA QUINTESSENZA DELLA CREMONESITA’ – DUECENTOTRENTASEI
E siamo al 17 maggio, quando la Provincia fin che c’è indica i due schieramenti in lotta per il Sistema Cremona o contro; ecco la divisione:
–All’origine della polemica tra la Coldiretti provinciale da una parte e la Libera e le altre organizzazioni economiche dall’altra eccetera–
Terribile quel capitan Voltini: solo, si erge contro la Libera e proprio tutte le altre organizzazioni economiche, Comune e Provincia di Cremona comprese; come potrebbe evitare una sonora sconfitta? è solo e per giunta ha torto!
Rivoltini Massimo, che sa il latinorum e va subito al cuore, non usa mezzi termini:
–Critica tutto e tutti, compresa la Festa del Salame sulla quale ha già avuto da ridire–
Un cremonese che critica la Festa del Salame, andiamo, non c’è bisogno del latinorum per capire il ceffo che dev’essere! Esaurita la fase tecnica, il latinorum del torrone conclude con la fase morale:
–Qui nessuno è avvitato alle poltrone. Quel che si fa lo si fa in modo disinteressato–
Più chiaro di così! Capitan Voltini, cocca su e porta a casa: sul piano professionale potrai anche spuntarla, ma sul piano morale Rivoltini Massimo, ispirato dal dottor Pivantonio, non la cede a nessuno.
Un altro che gioca con la morale, oggi, è il Pennadoro, che detta ai sindaci, destri o sinistri che siano: basta giocare con gli autovelox, per giunta sulle strade percorse dal georgofilo dottor Pivantonio quando scende in città; i cittadini sanno da soli quando si può correre e quando non, senza che voi gli ficchiate il naso nel portafogli. Un altro che dice: date a Cesare ciò che è di Cesare, ma lo spiega anche! E con che epica!
–giorno in cui l’amministrazione Perri, sorda alle proteste della gente e degli stessi residenti in zona, diede il via alla strage–
Strage degli innocenti, caro il nostro Erode Perri!
Il presidente che non c’è Nolli Renzo oggi dimostra d’esistere eccome; al titolo della Provincia fin che c’è:
–Siccità Grande sete lungo il Po Situazione preoccupante–
risponde con un sottotitolo da par suo:
–Un regime ridotto d’irrigazione non può durare a lungo–
Si sente ch’è un dottor vero, non georgofilo, e che ha studiato tanto; se non il latinorum di Rivoltini Massimo, i fondamentali della Scienza Agraria!

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